L’incubo senza fine

La terribile vicenda della famiglia del film Festen torna protagonista in un sequel per il teatro, attualmente in scena nello splendido Teatro dei Celestini di Lione.

Quando uscì nel 1998, Festen – Festa in famiglia suscitò grande clamore per diverse ragioni, ma il vespaio di polemiche che lo avvolse non gli vietò di conquistare il premio della giuria all’edizione di Cannes di quell’anno. Le polemiche erano relative a due differenti piani: quello della realizzazione, essendo Festen il primo film dichiaratamente realizzato secondo le regole imposte dal Dogma 95 (un manifesto di intenti redatto da diversi registi danesi, primo tra tutti Lars Von Trier), che imponeva al regista il rifiuto di costruzioni sceniche, apparecchiature sofisticate, costumi, musiche, persino titoli d’apertura o di chiusura; ma l’elemento autenticamente destabilizzante e controverso era il cinismo esasperato di cui il film di Thomas Vinterberg era carico. Sono passati alcuni anni, Thomas Vinterberg da semplice aderente al Dogma 95 è diventato un regista di fama internazionale (suo è il recente e fortunato La caccia), ed è anche particolarmente attivo sulla scena teatrale, avendo scritto negli ultimi anni tre testi, uno dei quali è proprio il seguito di Festen. Allo splendido Teatro dei Celestini di Lione, edificio realizzato a fine Settecento e uno dei più longevi di tutta la Francia, è in scena proprio L’enterrement (Festen… La suite): a distanza di molti anni, la famiglia protagonista del film torna a riunirsi in occasione dei funerali del ricco padre di famiglia: come nell’ultima festa, quella che dovrebbe essere un’occasione di riconciliazione si tramuta in un incubo atroce, una sala delle torture dove emergono terribili colpe del passato, ipocrisie, abusi inconfessabili. La regia di Daniel Benoin è straordinaria, per semplicità e impatto, ma forse abusa di proiezioni video in alcuni casi in maniera ingiustificata; Benoin è stato in contatto proprio con Vinterberg per la messa in scena e la scenografia, ed è curioso pensare come il film fosse decisamente orientato verso un’estetica e uno stile lontani da quelli dello spettacolo teatrale. A essere identico, però, è il tono duro fatto di dialoghi al vetriolo, tagliente ed esasperatamente drammatico: qui la mostruosità dell’incesto si sposta verso il figlio del protagonista Christian, che ha rischiato di subire la violenza da parte dello zio, anche lui, come Christian, violentato da quel padre indegno che adesso ricompare come un fantasma, negli specchi e nei sogni, per tormentare come un destino crudele e invincibile anche la vita futura di tutti i suoi discendenti. A essere spettatrice inconsapevole delle scandalose e squallide verità della famiglia, e che viene trascinata suo malgrado nella tragedia, è Sofie, la giovane nuova compagna di Christian. Lo spettacolo coniuga argutamente una buona dose di humour nero, specie nella prima parte, decisamente più ironica e divertente della seconda, quando nelle vicende avviene il crollo verticale e la discesa negli inferi che contamina tutto di un senso di squallore capace di tenere tesi gli spettatori fino all’ultimo. Ottimi gli interpreti, affermati professionisti sia del teatro che del cinema francesi; un merito degli autori e del regista è stato realizzare uno spettacolo che è in tutto e per tutto un sequel di Festen, ma che può essere compreso anche come un’opera autonoma e indipendente per chi non conoscesse il film: i riferimenti sono chiari, e ciò che viene lasciato per sottinteso non è essenziale per l’economia generale della trama. Questo a ben vedere può essere anche un limite, per chi invece conosce bene il film e nota qualche lieve incongruenza o qualche sviluppo narrativo forzato, ma niente di grave per l’ottimo risultato finale.

Dix ans se sont écoulées depuis les révélations terribiles du père du film Festen, de Thomas Vinterberg; et le même Vinterberg est auteur de la pièce L’enterrement (Festen… La suite), où la mort du père port les membres de la famille à se réunir encore. Vieux fantômes et cauchemars, comme l’abus et l’inceste, retournent à tourmenter les caractères dans le spectacle tragique mise en scène au Théâtre des Célestins de Lyon.

Lo spettacolo continua:
Célestins Théâtre de Lyon
4 Rue Charles Dullin – Lione (Francia)
fino a domenica 16 dicembre, ore 16.00

Théâtre des Célestins presenta
L’enterrement (Festen… La suite)
di Thomas Vinterberg, Mogens Rukov
regia e testo francese Daniel Benoin
con Pierre Cassignard, Paul Chariéras, Mélanie Doutey, Samuel Le Bihan, Mathilda May