Day 1 – Week #2 – Festival Teatro a Corte

Giunge alla quindicesima edizione il Festival Teatro a Corte diretto da Beppe Navello, che come ogni anno anima il luglio torinese nel contesto affascinante delle residenze sabaude.

Il cielo di Torino è spesso grigio. Perciò non stupisce arrivare nel capoluogo piemontese accompagnati dal maltempo, se non fosse che è piena estate, e perciò tempo di Festival e spettacoli all’aperto. Iniziato la scorsa settimana, il Festival Teatro a Corte proseguirà fino al prossimo 3 agosto, dando spazio in totale a 25 compagnie provenienti e 9 diversi Paesi, annoverando 21 prime nazionali e 42 ore di spettacolo, oltre a mostre d’arte e visite guidate.
La giornata del 25 luglio si è aperta con la messa in scena di Scarti, spettacolo della compagnia Onda Teatro, nata nel 1996 e che ha fatto della coniugazione tra ironia e linguaggio del corpo il focus della propria ricerca. Scarti è un sincero tentativo di sensibilizzare il pubblico alla cultura del riciclo, tema quanto mai inflazionato da un ventennio a questa parte, e che probabilmente richiederebbe uno sforzo di rappresentazione in grado di evitare futili didascalismi e banalizzazioni.

Dicevamo, a Torino come nella maggior parte del territorio peninsulare piove, tanto che lo spettacolo, previsto in uno spazio all’aperto, ha dovuto ripiegare in un allestimento organizzato in tutta fretta all’interno degli spazi del Teatro Astra, restando vittima di quello stesso cambiamento climatico che ha fatto diventare l’Italia un paese tropicale e monsonico. Invertire questa tendenza è possibile solo rivolgendosi alle nuovissime generazioni, i bambini per intenderci, al fine di condurli a un rapporto più sano e consapevole con l’ambiente. Senza dubbio quanto meno quest’obiettivo è conseguito dall’Onda Teatro che, avvalendosi di efficaci immagini poetiche (pensiamo a quella della montagna di rifiuti rappresentato dal cumulo di corpi ammassati che diventano gabbiani dagli strilli rauchi), adempie in buona misura allo scopo didattico.

Di tutt’altro tenore le rappresentazioni successive che hanno visto in scena alcuni dei più significativi performer e danzatori di provenienza nord europea. Non a caso, quest’anno sono proprio i Paesi Scandinavi i protagonisti della kermesse, insieme al tema circense.
Le prime due performance, all’interno del suggestivo spazio teatro dai richiami post-bellici, sono a opera del coreografo finlandese Alpo Aaltokoski che è anche interprete della prima delle due dal titolo Deep. La ricerca di Aaltokoski è incentrata sulla scheletricità del corpo come mezzo espressivo capace di suscitare emozioni a tratti inquietanti, che arrivano spesso al limite della sopportazione. Il riferimento al tema dei cumuli di corpi scheletrici delle persecuzioni naziste è immediato, così come l’immaginario delle opere fotografiche di Mupplethorpe.
La rottura di questo climax avviene attraverso una videoproiezione che conferisce tutt’altra prospettiva di senso alla performance: tramite l’uso del colore e dello stile pop tipico dei videoclip anni ottanta, viene introdotta una dimensione ironica che, paradossalmente, piuttosto che alleggerire i toni morbosi, li amplifica attraverso il grottesco.
La bravura del coreografo finlandese, visibile anche nella successiva performance, si sostanzia nell’uso esclusivo del corpo, in uno spazio scenico dove la luce è elemento determinante e costitutivo.

In Togheter l’uso del corpo è addolcito dalle movenze della danza, dalla linearità delle forme e dal gioco con le geometrie di luci disegnate sul pavimento. Due fantastici danzatori, Ahto Koskitalo e Jouni Majaniemi, con movimenti circolari l’uno e lineari l’altro, si incontrano in forme diverse di relazioni a due: l’amicizia, l’amore e il rapporto con la propria anima. Stupisce e incanta la parabola emotiva di Aaltokoski: lo scheletro è avvolto dalla cartilagine, sostenuto dai muscoli e addolcito dalla forza espressiva delle emozioni. Generoso il messaggio della sua arte che sapientemente ha saputo evolversi seguendo una linea espressiva commovente, visibile nei corpi dei giovani danzatori.

In chiusura della prima serata di questa seconda sessione Pinta/Surface di Zero Gravity Company, gruppo finlandese femminile fondato nel 2010. È soprattutto questo spettacolo a testimoniare l’interesse del festival per le arti circensi, attraverso un numero di acrobazia aerea interpretato da Salla Hakanpaa. Aggrappata a una vorticosa corda, la performance non va oltre le sue evoluzioni aeree, nonostante la soluzione di notevole impatto scenico, adottata nel finale, della cascata d’acqua che dal soffitto invade il palco e la performer.

All’uscita dal Teatro Astra l’acqua continua a invadere le strade di Torino. Ormai le previsioni meteorologiche sono parole al vento. Dunque, a domani, con il buon auspicio di un festival che sembra rimanere garanzia di splendore artistico.

Gli spettacoli sono andati in scena
Festival Teatro a Corte
dal 17 luglio al 3 agosto 2014
www.teatroacorte.it
Info al pubblico tel: +39 011 56 34 352

I luoghi:
Agliè
Castello, Piazza Castello, 2
Racconigi
Castello, Via Francesco Morosini, 3
Rivoli
Castello, Piazza Mafalda di Savoia
Venaria Reale
Giardini della Reggia, Viale Carlo Emanuele II
Reggia, Piazza della Repubblica
Torino
Palazzo Reale, Piazzetta Reale, 1
Piazza Carignano
Teatro Astra, Via Rosolino Pilo, 6
Scarti
progetto e regia Bobo Nigrone
movimenti coreografici Roberto Cocconi, Luca Zampar, Mariapaola Pierini
con Marta Barattia, Vincenzo Di Federico, Francesca Guglielmino, Giulia Miniati, Andrea Puglisi, Giulia Rabozzi, Fabiana Ricca, Francesca Savini
allestimento tecnico Lisa Guerini
produzione Onda Teatro

Deep
coreografia e danza Alpo Aaltokoski
lighting design Matti Jykylä
script video e regia Milla Moilanen
editing Raimo Uunila
animazione Milla Moilanen
fotografia Keijo Kivioja, Milla Moilanen
musiche Miikka Kari, Epa Tamminen

Togheter
coreografia Alpo Aaltokoski
danzatori Ahto Koskitalo, Jouni Majaniemi
light design Kalle Paasonen
composizione musicale e sound design Aake Otsala
costumi Taina Relander
graphic design Kirsti Maula

Pinta/Surface
concept Salla Hakanpää & working group
regia Ville Walo
performer Salla Hakanpää
sound design Tuuli Kyttälä
costumi e scenografia Anne Jämsä
light design Ainu Palmu
produzione WHS & Zero Gravity Company
co-produzione CIRKO – Center for New Circus

GLI SPETTACOLI CONTINUANO

SABATO 26 LUGLIO
Reggia di Venaria Reale
Ateliersi
Boia

Senza Tempo
Lazurd, viaje a travers de l’agua