Oltre la violenza endemica: Mexico nos urge!

Liv Perfoming Arts Centre apre la stagione 2017 con un focus dedicato a Megalopolis#Messico.

Instabili Vaganti propongono all’attenzione della comunità un problema urgente che riguarda tutti: il rispetto dei diritti umani – il che implica verità e giustizia. Nato nel 2012, il progetto Megalopolis, ideato da Instabili Vaganti, si propone di indagare il rapporto fra globalizzazione, cultura e tradizione, gli effetti sul quotidiano e sul sentire di chi vive in enormi città di Stati in cui, fra l’altro, la distanza fra capitale (o grande città) e resto del Paese è molto marcata. Con workshop, residenze e performance site-specific nelle più grandi metropoli del pianeta, Megalopolis ha indagato e cercato nuovi input per la creazione artistica e la riflessione culturale sull’era globale.

Se già la parte del progetto dedicata al Messico, Megalopolis#Messico, era incentrata sul tema della paura generata da Stato e narcotraffico nella popolazione, attraverso sparizioni forzate, morti e violenza impunita; dopo i fatti del 26 settembre 2014 a Ayotzinapa, Megalopolis#Messico ha trovato nella storia dei 43 studenti scomparsi l’emblema di una situazione oltremodo drammatica (in cui la responsabilità dello Stato non è chiara, soprattutto per quanto riguarda le indagini).
La situazione in Messico è pesante, per usare un eufemismo: oltre 100 i giornalisti uccisi dal 2000; un Governatore di Stato (quello di Veracruz) soprannominato El Mataperiodistas (L’ammazzagiornalisti); più di centomila morti e trentamila desaparecidos; molti, impegnati nella difesa dei diritti umani o nella tutela dell’ambiente e del territorio, uccisi o vessati. In queste vicende le responsabilità dello Stato e del narcotraffico si confondono, in un clima di palese impunità, illegalità e violazione dei diritti dell’uomo.

Nel frattempo, non si ha ancora una verità per Ayotzinapa, una vicenda che ha scatenato l’indignazione, la reazione e la protesta di gran parte della popolazione messicana (purtroppo non tutta) e mondiale, di artisti e intellettuali; mentre il governo di Enrique Peña Nieto, proclamata la sua “verità storica” nel 2015, procede sulla sua strada (le ultime riflessioni in merito – quelle di David Fernández Dávalos, rettore dell’Università Iberoamericana – suggeriscono che lo Stato con il suo comportamento stia proteggendo qualcuno o qualcosa di molto importante).
Mexico Nos Urge (la cui promotrice, Ruby Villarreal, sarà presente all’incontro del 3 marzo) è l’appello che ricorda al mondo una grave situazione di violenza e impunità, e chiede che si mettano in discussione i rapporti con un Paese, il Messico, in cui sono palesemente violati i diritti umani.
A partire dal 10 febbraio scorso, Bologna e la sua area metropolitana si è aperta al progetto Megalopolis#Messico. Prima tappa è stata OPENCALL#43, il workshop intensivo a cura di Instabili Vaganti. Dal 10 al 19 febbraio in residenza al Liv, un gruppo di attori e danzatori ha lavorato con la Compagnia sul tema della sparizione dei 43 studenti messicani. Il coro da loro formato si unirà al cast dello spettacolo di Instabili Vaganti, Desaparecidos#43.
Il 3 marzo, alle ore 20.30, presso la Casa per la pace La Filanda, a Casalecchio di Reno, si terrà Ayotzinapa Somos Todos: una questione di appartenenza, incontro con ospiti internazionali per affrontare da vari punti di vista, ambiti di studio e prospettive, il fenomeno delle sparizioni forzate, che non hanno smesso di flagellare alcuni Paesi dell’America Latina e, in particolare, il Messico.

All’incontro prenderanno parte, oltre alla citata Villarreal, Nicola Pianzola e Anna Dora Dorno della Compagnia Instabili Vaganti, il professor Giovanni Gentile Marchetti dell’Università degli Studi di Bologna, docente di Lingua e letterature ispano americane del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne; Carlos Rangel Perez (Messico), rappresentante di Asociación Cultural Rosa Mexicano e responsabile per l’Italia della mostra Huellas de la memoria, Giulia Iacolutti, fotografa e responsabile del progetto 365porlos43, e l’artista visiva Luana Filippi.
Dal 27 febbraio al 13 marzo si terrà altresì la residenza artistica presso il Liv, del danzatore e coreografo messicano Omar Armella Romero; mentre, l’ultimo giorno, all’interno della rassegna La soffitta, dell’Università di Bologna, sarà presentato lo spettacolo Desaparecidos#43.
A partire dal 2 maggio, molti gli eventi in programma con l’International Workshop Festival PerformAzioni – che proseguirà fino al 2 giugno. In questa VI edizione sono previsti un convegno sull’alta formazione con ospiti internazionali; il workshop intensivo sul nuovo progetto di ricerca Body & Voice, diretto da Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola; e la terza edizione di Encuentro Fronterizo, una tre giorni di workshop e performance incentrati sul confronto tra la Compagnia cilena Performer Persona Project e Instabili Vaganti.
Date e appuntamenti sono ancora da definire.

Programma LIV – Performing Arts Centre 2017

Megalopolis#Messico
di Instabili Vaganti
da venerdì 10 febbraio a lunedì 13 marzo
Bologna – varie location
incontri, appuntamenti, spettacoli, residenze, workshop