Anche un “cane ucciso” ha bisogno di meno tempo

Ne Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte all’Elfo Puccini di Milano l’ottima performance di Daniele Fedeli non compensa la caduta di ritmo nel secondo tempo.

Sono stati fedelissimi al testo. Quello per il teatro di Simon Stephens, drammaturgo nato a Manchester nel 1971. Non a caso: la sua pièce Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, riscrittura teatrale del romanzo best seller di Mark Haddon, ha vinto sette Laurence Olivier Awards del 2013, tra cui migliore opera teatrale e miglior attore protagonista a Luke Treadaway.

A New York, nel 2014 ha avuto altrettanto successo; la produzione è stata candidata a sei Tony Awards e ne ha vinti quattro, tra cui migliore opera teatrale e migliore attore protagonista ad Alex Sharp. A sua volta, poi, Stephens è stato fedele al romanzo di Mark Haddon. E allora perché mai cambiare, si saranno chiesti i due registi dell’Elfo Puccini di Milano, Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani? A rigore… Fra l’altro il protagonista italiano, Daniele Fedeli è strepitosamente bravo. E non fa una piega neanche la messa in scena, con i bei disegni di Ferdinando Bruni. Però alla fine delle due ore e mezzo si esce volentieri (il pubblico è entusiasta, comunque). Perché?

Perché il testo gira sempre intorno a se stesso, lo sviluppo narrativo è povero e la seconda parte risulta quasi tutta ridondante. Il povero Christopher, il protagonista, deve moltiplicare le sue crisi per continuare a stupire. Intanto, intorno si muove una serie di personaggi dalla recitazione per lo meno strampalata: o è sopra le righe, al punto da toccare le moine della Commedia dell’arte con tanto di maschere sul viso. O è minimalista. Ma perché tante variazioni? Fra l’altro, quand’è sopra le righe è spesso insopportabile (vigili e poliziotti danno perfino fastidio). In più sembra quasi che il ricorso a registri diversi serva proprio per coprire la mancanza di ispirazione che arriva a un certo punto del testo. In più la dizione è molto variabile: Daniele Fedeli è chiarissimo, altrettanto Elena Russo Arman, non fosse che per le “esse” sibilanti. Lo stesso si può dire di Nicola Stravalaci, che però ha fatto vedere ben altre performance in passato. Ma molti altri non si sentono o hanno la dizione impastata. Molto bravo è Davide Lorino, che interpreta il padre di Christopher, ma a volte, proprio per la sua cifra realistica, appare fuori luogo. In ogni caso, un lavoro importante, fosse solo perché ha impegnato tanti professionisti.

Lo spettacolo è in scena
Teatro Elfo Puccini – Sala Fassbinder

Corso Buenos Aires 33 – Milano
fino al 13 gennaio 2019
visto il 2 gennaio 2019 alle 20,30

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
di Simon Stephens dal romanzo di Mark Haddon
traduzione di Emanuele Aldrovandi
regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani
scene di Andrea Taddei
costumi e disegni di Ferdinando Bruni
maschere Saverio Assumma
musiche originali Teho Teardo
movimenti scenici Riccardo Olivier e Chiara Ameglio di Fattoria Vittadini
video di Francesco Frongia
luci Nando Frigerio
suono Giuseppe Marzoli
con Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Elena Russo Arman, Alice Redini, Debora Zuin, Nicola Stravalaci, Daniele Fedeli, Davide Lorino, Marco Bonadei, Alessandro Mor
(durata: due ore e mezzo)