Spooky gost?

C’è vita oltre la morte? Sembra di sì, anche se sotto forma di spettro che vaga nel palco ma solo per far divertire. L’opera del fantasma è andato in scena al Teatro Vittoria di Roma.

L’opera del fantasma si presenta fin da subito come uno spettacolo metateatrale. Attori, regista e tecnico sono al lavoro per delle prove, tutti hanno una propria ben definita caratterizzazione (dal maniaco perfezionista alla svampita fino al rude) e le rispettive e contrastanti personalità andranno a cozzare per la creazione di scenette dalla spiccata vis comica. La normale routine viene ben presto spezzata da una morte, quella del regista, che genera panico e confusione pur non bloccando il procedere dello show. Il morto, tuttavia, non rimarrà tale a lungo poiché si ripresenterà sul palco sotto forma di fantasma, di entità impossibile da vedere e toccare per i vivi, ma capace di interagire con loro tramite il controllo delle luci e dei corpi. Tra una battuta e l’altra, i personaggi cominciano a morire uno dopo l’altro rivelando il piano nascosto di qualcuno cha, da principio, ha tirato le fila di questa strage. Il triste fato, però, vorrà che i personaggi si incontrino nuovamente sotto forma di spettri in un luogo in bilico tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Lo spettacolo, non lasciandosi sfuggire nessuna occasione per generare battute e farcire l’intera storia con leggeri siparietti comici, vuole chiaramente far divertire. Sebbene alcune trovate riescano a creare una tranquilla atmosfera di giocosità, questa continua ricerca della risata sposta la narrazione in secondo piano riducendola a semplice strumento e lasciando dunque i personaggi statici e avvinghiati alle loro caratterizzazioni stereotipate.
La situazione più dilettevole è proprio la relazione del fantasma con i vivi, la cui intangibile invisibilità sembra inizialmente una maledizione. Ben presto verrà a scoprire di poter compensare la mancanza con nuove abilità, uno schiocco di dita per bloccare il tempo e congelare i personaggi in una stasi surreale; un battito di mani per spegnere tutti gli apparecchi elettrici, e così via. Questo espediente riesce a creare scene ilari e grottesche dando alla comicità degli attori ampio margine di manovra e creando uno strumento molto potente di cui l’uso, in particolare nel secondo atto, risulterà eccessivo uso travalicando la linea studiata che sembrava volesse essere il filo conduttore dello spettacolo.
A discapito di queste sfumature, i giovani attori riescono a creare una atmosfera leggera, mentre lo spettacolo si offre piacevolmente quale non impegnativo e rilassante divertissement. Un intento, dunque, complessivamente lodevole, che se portato avanti con maggiore esperienza auguriamo potrà dare dei frutti più maturi.

Lo spettacolo continua
Teatro Vittoria

Piazza di Santa Maria Liberatrice, 10, 00153 Roma RM
Da martedì 6 a sabato 10 marzo alle ore 21:00 e domenica 11 alle ore 17:30

L’opera del fantasma
di Chiara Bonome e Mattia Marcucci
regia Chiara Bonome
con Simone Balletti, Chiara Bonome, Valerio Camelin, Chiara David, Sebastian Gimelli Morosini, Mattia Marcucci