Un ponte verso l’altro

Teatro, installazioni video, musica e canzoni: linguaggi diversi per offrire e proporre un ideale di convivenza che avvicini e unisca l’uomo al suo simile e il singolo alla società. Al Franco Parenti di Milano, è andato in scena Lottatori – Sguardi Sollevano Vento. Persinsala Teatro mediapartner.

Più che svolgere una trama precisa, lo spettacolo propone una riflessione su diverse forme di violenza e di emarginazione di particolare urgenza in questi tempi. Si va dai soprusi dello Stato sui propri cittadini (nello specifico, del sistema penitenziario sui detenuti) all’invalidità fisica e psichica che coinvolge non solo i malati ma anche i familiari; dall’immigrazione e dal conseguente e complesso fenomeno dell’integrazione fa comunità diverse all’intolleranza verso l’omosessualità e le unioni da essa formate; infine, alla violenza sulle donne e sui bambini.
A fare da trait-d’union fra temi così attuali e complessi sono, da un lato, la dichiarata presa di posizione dello spettacolo, che manifesta chiaramente il proprio punto di vista sugli argomenti trattati, rivolgendo al pubblico un esplicito invito alla comprensione dell’altro e all’altruismo nei suoi riguardi, come prassi cui improntare il proprio comportamento; dall’altro, il ricorso a una messinscena multimediale che mescola linguaggi diversi come quello più squisitamente teatrale, accanto alla poesia, quindi alla letteratura, all’installazione video (riconducibile alla proiezione di una ripresa filmata) e, infine alla musica con canzoni riproposte in arrangiamenti e interpretazioni inedite (per esempio, Povera patria di Battiato eseguita da una voce femminile).

Altri temi trovano, inoltre, posto accanto a quelli appena menzionati, come la critica a un consumismo frenetico, che impone ritmi di vita forsennati e innaturali, i quali, impedendo un autentico godimento dei beni acquistati, crea un circolo vizioso fra produzione e consumo, unici due poli che sembrano regolare la vita moderna, scandirne il tempo e determinarne il fine ultimo e profondo.

Lottatori – Sguardi Sollevano Vento affronta, tuttavia, anche argomenti meno legati alla contingenza materiale e maggiormente connessi alla sfera intima e individuale, come la difficoltà della memoria di trattenere l’immagine di chi non è più fra noi a causa della labilità e della caducità di un ricordo sempre sul punto di cancellarsi e che, dopo essere lentamente sbiadito, risulta come evaporato.

Protagonisti sono due attori che, rivolgendosi direttamente verso la platea, propongono una possibile soluzione ai mali provocati dalle storture e dalla sofferenza che tali atteggiamenti recano con sé: all’esasperata ansia di guadagno e consumo si contrappone una più attenta considerazione e fruizione del tempo vitale, nostro unico vero e inalienabile possesso; al complesso rapporto con le persone care, una maggior comprensione e capacità d’ascolto, un non dare per scontato legami che potrebbero spezzarsi subitaneamente e per sempre.

Il fil rouge che lega e tien insieme Lottatori – Sguardi Sollevano Vento è un appello accorato a gettare un ponte fra di noi e gli altri, a fermarsi ad ascoltare e a raccogliere chi cade; sia egli un nostro congiunto o la persona con cui si è scelto di condividere l’esistenza, sia un estraneo che un giorno, per caso, la sorte ci ha fatto incontrare. Infine, si può leggere nella forma stessa dello spettacolo, che mescola linguaggi diversi in una coerente e compatta unità, l’autentica realizzazione estetica del proprio messaggio: se diverse sono le forme espressive che concorrono alla costituzione dell’opera, diverse sono anche le diverse componenti del corpo sociale che formano quella società più solidale e tollerante cui Lottatori aspira.

Una lotta per un ideale di convivenza che valorizzi le specificità e le differenze individuali e, facendole armoniosamente interagire, ne costituisca la base su cui fondare quella società più compassionevole e umana che anima e sostanzia lo spettacolo e ne costituisce la ragione prima. Un esempio, dunque, d’arte quantomai engagée e profondamente radicata nel vivo di problemi che afferiscono tanto la sfera pubblica quanto quella privata dell’individuo.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro Franco Parenti, Milano

mercoledì 20 dicembre 2017

Lottatori – Sguardi Sollevano Vento
progetto d’arte sociale ideato e diretto da Sebastiano Filocamo per La Stravanganza Onlus
drammaturgia tratta da poesie di Pier Luigi Cappello, Vivian Lamarque, Franco Arminio
con i perfomers di La Stravanganza Onlus
e la partecipazione di Niccolò Agliardi, Corinna Augustoni
musiche originali e arrangiamenti Andrea Torresani, Giordano Colombo
scenografia Davide Dormino, Props&Culture
costumi Grazia Colombini, Margherita Platè
disegno luci Francesco Giovannetti
conica Alessandro Sbruzzi
oggettistica Elena Giannangeli
video L’alba di domani Federico Brugia
video animazione Chiara Bailo, Daniele Desperati, Riccardo Quaratino, Stefano Totaro
effetti visivi Matthew Bernhanrd
regia di Sebastiano Filocamo
mediapartner Persinsala Teatro