Al PiM Spazio Scenico, gli eccessi della trasgressione giovanile raccontati con “mozartiana impudenza”, parola di Ricci e Forte.

«Non sappiamo quale sia la verità l’importante è che l’ambiguità sia chiara» rivela la coppia di sceneggiatori Ricci e Forte. E, in effetti, l’ambiguità è chiarissima, fin troppo, tanto da deviare il discorso verso altre direzioni e allontanarci dal messaggio.

Macadamia Nut Brittle è una: «fiaba crudele sull’adolescenza raccontata con mozartiana impudenza», come la definiscono gli stessi sceneggiatori, in cui i quattro protagonisti rappresentano un mondo giovanile ormai senza morale, senza obiettivi, senza limiti che si abbandona alle serie tv, al sesso, al consumismo e alla trasgressione. Per questo in scena si nota soltanto il disordine di sacchetti, buste, brioche. Sullo sfondo un cuore disegnato e la parola “Love” che sparisce gradualmente durante lo spettacolo, a simboleggiare un amore che ha perso di significato per i giovani, che viene vissuto con troppa semplicità e che è diventato solo un gioco di violenza e trasgressione.
Oltre a tutto ciò, però, sui personaggi incombe sempre la presenza, il peso, l’ombra della morte, iconicamente rappresentata da un coniglio – che non può non ricordare quello del film di Kelly del 2001, Donnie Darko.

Durante lo spettacolo si alternano momenti più statici, nei quali c’è posto per le riflessioni dei protagonisti, ad altri molto più movimentati, frenetici, risolti spesso senza parole e soltanto visivamente. Allo stesso modo c’è il tempo per ridere – ma è un riso amaro, incentrato sulle banalità della vita – e il tempo per la disperazione, che si manifesta con forza e potenza durante le strazianti e insofferenti urla della protagonista.

«Questi siamo noi, tutti noi», afferma nel finale un personaggio nudo, con cuffia in testa e imbrattato di sangue. E invece no. Quella che viene messo in scena non è la rappresentazione della realtà ma una eccessiva e spinta esagerazione dei difetti e delle problematiche giovanili. Ricci e Forte vogliono: «Scardinare le porte della cosiddetta normalità sessuale» ma, con le nudità in scena dei personaggi, la violenza, le posizioni erotiche e le orge sotto gli occhi degli spettatori si va ben oltre. Talvolta si esagera: con il voler essere per forza trasgressivi, col desiderio di uscire dagli schemi si rischia di oltrepassare il limite della realtà per finire in un mondo eccessivamente caricato, perdendo di vista il messaggio – peraltro significativo e corretto – che probabilmente si voleva comunicare. Non siamo tutti così: esiste anche l’amore vero oltre a quello carnale, e continuerà a esistere sempre.
Spettacolo frizzante, ma le troppe bollicine lo rendono insopportabile.

Lo spettacolo continua
PiM Spazio Scenico
via Tertulliano 68 – Milano
fino a lunedì 3 maggio, ore 21.00

Benvenuti produzione, in collaborazione con Garofano Verde e Festival Internazionale Castel dei Mondi presentano:
Macadamia nut brittle
di Ricci-Forte
con Anna Gualdo, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori, Mario Toccafondi
movimenti scenici Marco Angelilli
style concept Simone Valsecchi
assistente regia Fausto Cabra
regia Stefano Ricci