Il corpo si mette a nudo

Penultimo capitolo della Trilogia dell’indagine sull’uomo, targata Scimmie Nude. Con Macchine, sinfonietta per corpi e voci – in scena al Teatro Verdi di Milano – la Compagnia conquista la platea.

Freddo e gelo prenatalizi non hanno impedito, qualche sera fa, alla Compagnia Scimmie Nude di dare una grande prova attorale e filosofica. Lo spettacolo Macchine – di Gaddo Bagnoli – è infatti originale e dinamico nella sua voluta ripetitività. La ricerca e la sperimentazione, che ne sottendono il risultato, sono chiaramente e magistralmente ereditate da mostri sacri quali Antonin Artaud – il teorico della “crudeltà” in teatro; mentre per il coté fisico-muscolare, si hanno rimandi al lavoro sull’attore di Grotowsky o all’uomo biomeccanico praticato da Mejerchol’d.

Tre interpreti, vestiti di un bianco candido, sperimentano e si muovono su un palco deserto, attraversati da gesti ripetitivi e sincopati, in una danza costruita da movimenti prefissati, ingabbiati in sequenze fisiche e verbali che cercano un senso altro alla loro meccanicità, al loro essere meri automatismi istintivi. La crudeltà dei corpi e delle menti umane – imprigionate nella loro fisicità – che reagiscono agli stimoli esterni come per inerzia, istintivamente, con azioni che non denotano quindi l’appartenenza al genere umano, bensì comportamenti che sono l’insieme prevedibile – diremmo “matematico” – di tali azioni, è resa perfettamente nel corso di uno spettacolo che sa essere, contemporaneamente, molto poetico e incredibilmente ironico.

Decisamente interessante l’approccio con il quale Gaddo Bagnoli – autore della rappresentazione – ha voluto approfondire, attraverso il corpo, il rapporto tra essere umano e comportamento. Come se nulla esistesse al di là della carne e nulla potesse realmente esistere proprio perché se si potesse credere in un’essenza, sarebbe comunque un’entità imprigionata in quel corpo.

Facile cadere nella retorica o, peggio ancora, nel narcisismo dell’autoreferenzialità – alla quale molti spettacoli di ricerca tendono – ma, sebbene la posta in gioco fosse alta, possiamo affermare con piacere che la partita è stata vinta.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Verdi
via Pastrengo, 16 – Milano
da venerdì 14 a domenica 16 dicembre

Macchine, sinfonietta per corpi e voci
uno spettacolo di Gaddo Bagnoli
assistente alla regia Igor Loddo
con Claudia Franceschetti, Andrea Magnelli e Marco Olivieri
musiche originali Sebastiano Bon e Francesco Canavese
organizzazione generale Francesca Audisio
produzione Federica Maria Bianchi