Il sentimento dell’opera pucciniana

La Madama Butterfly areniana in scena in questi giorni, è l’occasione di ritrovare l’allestimento zeffirelliano concepito nel 2004 per il centenario della prima dell’opera. Un’operazione che risulta perfettamente riuscita

Il 95esimo Opera Festival dell’Arena di Verona si divide tra Verdi e Puccini attraverso la presentazione di grandi produzioni storiche e contemporanee. Ed è il caso della Madama Butterfly zeffirelliana che ritrova il palco areniano riscuotendo un ottimo successo di pubblico e di critica. Il capolavoro pucciniano, che steccò sorprendentemente alla prima scaligera del 1904, per poi ottenere una giusta e grandiosa accoglienza, qualche mese dopo, al Teatro Grande di Brescia, ritorna a deliziare le calde serate areniane con una scenografia che riesce perfettamente la sfida di unire l’intimità dell’opera con la grandiosità che si impone ai lavori scenici che qui si sviluppano. Il brulicare di piccole esistenze delle decine di comparse è un fenomeno tipicamente zeffirelliano, e in questa versione assume una valenza ancor più vitale. Questo piccolo universo di “vite minime”, arricchite dagli splendidi costumi di Emi Wada, si deposita in maniera tanto vorticosa quanto mai invadente (il loro passo sembra essere una carezza sulla scena) su di una scenografia montagnosa che non si perde nell’immensità dei gradoni dell’Arena, ma che dona loro un ulteriore ed inaspettato rilievo. Uno spessore che si apre, proprio come lo sbocciare d’un fiore, per mostrare la delicata casa a soffietto che il tenente della marina statunitense, F.B.Pinkerton (Marcello Giordani) ha appena acquistato per 999 anni. A partire da questo momento, ecco che il sogno ed il dramma della sola protagonista dell’opera, si sviluppano con una delicatezza tipicamente orientale. Cio-Cio-San/Madama Butterfly (Oksana Dyka), giovanissima geisha giapponese, diviene la sposa del tenente e, seguendo questo inganno, ella rifiuta la propria identità culturale, andando in contro al rifiuto familiare. Solamente la fedele Suzuki (Silvia Beltrami) rimarrà al suo fianco in questo lento passaggio dalla gioia al dramma finale.

Oksana Dyka interpreta il ruolo principale con un canto antico, anti-contemporaneo e che conquista immediatamente fin dal primo attacco. Dotata di grande energia, e di grande personalità, la soprano ucraina si trova perfettamente a suo agio con questo personaggio che conosce molto bene. Se già nel primo atto abbiamo assistito ad un’ottima performance, il secondo atto accoglie il capolavoro della cantante, che interpreta, con grandissima sensibilità, una sofferente, ma sempre speranzosa, Madama Butterfly. Marcello Giordani è un F.B. Pinkerton ineccepibile, e la sua voce profonda e potente lo adornano di un fascino cinematografico. Il suo canto è un lungo corteggiamento nei confronti del pubblico (che, giustamente, ricambia questo afflato amoroso) verso il quale possiamo solamente criticare l’aspetto leggermente impostato. A fronte di queste due ottime interpretazioni, lamentiamo la non perfetta convergenza nei momenti dei duetti, dove le voci mantengono una resistenza, rimanendo separate senza mai veramente sciogliersi in un abbraccio. Un distacco che, nell’ultimo atto, assume una luce diversa e giustificata proprio a causa dalla distanza (sentimentale e fisica) che separa i due. Silvia Beltrami ha interpretato Suzuki, il contraltare di Madama Butterfly, mostrando una voce più scura e terrena rispetto a quella troppo sognante della padrona e convincendoci che la scelta della cantante è stata perfettamente azzeccata.

La direzione dell’orchestra, affidata a Jader Bignamini, ci è apparsa come romantica, financo sentimentale in alcuni frangenti (la chiusura del primo atto), con uno spirito che ha sentito profondamente il capolavoro pucciniano.

La recensione si riferisce alla recita di giovedì 13 luglio 2017

Lo spettacolo va in scena:
Arena di Verona
Piazza Bra, 1 – Verona
orari: sabato 8, giovedì 13, sabato 22 e 29 luglio 2017 ore 21, venerdì 11 e sabato 19 agosto 2017 ore 20.45

La Fondazione Arena di Verona presenta
Madama Butterfly
tragedia giapponese in tre atti, 1904
libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
musica di Giacomo Puccini
direttore d’orchestra Jader Bignamini
regia e scene Franco Zeffirelli
costumi Emi Wada
movimenti coreografici Maria Grazia Garofoli
coordinatore del corpo di ballo Gaetano Petrosino
direttore allestimenti scenici Giuseppe de Filippi Venezia
maestro del coro Vito Lombardi
orchestra, coro, corpo di ballo e tecnici dell’Arena di Verona

con
Oksana Dyka Cio-Cio-San
Silvia Beltrami Suzuki
Alice Marini Kate Pinkerton
Marcello Giordani F.B. Pinkerton
Alessandro Corbelli Sharpless
Francesco Pittari Goro
Nicolò Ceriani Il principe Yamadori
Deyan Vatchkov Lo zio Bonzo
Marco Camastra Il commissario imperiale
Dario Giorgelè L’ufficiale del registro
Tamta Tarieli La madre di Cio-Cio-San
Marina Ogii La cugina di Cio-Cio-San

durata 2.45 ore intervallo incluso

www.arena.it