Note multietniche per una notte pisana

Al Teatro Verdi di Pisa il concerto clou della rassegna Pisa Jazz 2015/16 con il trio Fresu, Galliano, Lundgren e la loro musica universale.

Dodici brani e due bis per un totale di 90 minuti di musica sono il risultato della performance del trio Mare Nostrum, formato da Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren, esibitosi in un Teatro Verdi affollato di appassionati cultori del jazz contemporaneo con riflessi multietnici. I tre performer provengono, infatti, da diverse città europee, e immettono, nelle loro composizioni, rimandi al patrimonio musicale dei loro Paesi d’origine, nonché un mix di repertorio che si apre alle sonorità d’Oltreoceano fino a raggiungere il Brasile di Jobim e l’Argentina di Piazzolla.

Mare Nostrum (il Mar Mediterraneo, in latino), è il nome del gruppo che si è esibito e di due album – pubblicati nel 2008 e nel febbraio 2016. Un termine che evoca il legame che ognuno dei tre musicisti ha con il mare e sussurra le tristi vicende dei flussi migratori di decine di migliaia di persone che, ogni giorno, lo attraversano per sfuggire a terribili destini – con un primo picco di 36.000 esseri umani, proprio nel 2008.

Paolo Fresu, in una breve presentazione al pubblico, sottolinea soprattutto questo aspetto per il Mar Mediterraneo – sfondo a un momento così difficile della nostra storia. «È necessario che tutti mettano qualcosa di buono in questo triste esodo di popolazioni meno fortunate. Noi cerchiamo di farlo attraverso la musica».

L’esibizione inizia proprio dal brano più conosciuto, Mare Nostrum, un pezzo scritto da Lundgren, il biondo pianista svedese, che ha incontrato fortuitamente Richard Galliano a un festival jazz in Giappone, entrando subito in sintonia con lui grazie alle molte affinità musicali. Ed è proprio Mare Nostrum, titolo del brano e dell’album pubblicato nel 2008, a sospingere l’ascoltatore in un luogo pacifico e di silenziosa malinconia – dove Galliano, grazie al proprio virtuosismo, riesce a far vibrare la risacca, che emula grazie al mantice della fisarmonica.

Segue Apnea, pezzo composto da Galliano, che solletica l’immaginazione con le meraviglie sottomarine, ma porta anche a riflettere sulle persone che tentano di salvarsi dai barconi, che affondano quotidianamente, spesso a pochi chilometri di distanza dalla nostra costa.

«Il nostro è un gruppo a geometria variabile», prosegue Fresu: «Dove i brani non sono obbligatoriamente eseguiti da tutti noi, insieme. I pezzi sono scritti congiuntamente, ma anche singolarmente, e subiscono le influenze della musica tradizionale dei nostri Paesi».

Le note dei tre musicisti si parlano, ballano, discutono e, in alcuni momenti, divergono – come interlocutori coinvolti in un appassionante dialogo. Richard Galliano è un mago della fisarmonica, ma con una particolare propensione ai toni più acuti, quelli che in pochi sanno suonare in maniera così melodiosa. Le sue dita volano sui tasti con una abilità e un’armonia ineguagliabili. Gli strumenti dei quali si serve, fisarmonica e accordina (un piccolo strumento a fiato e tasti di origine francese), risultano senz’altro quelli di spicco nella performance pisana del progetto Mare Nostrum – a differenza delle registrazioni, dove Paolo Fresu risulta maggiormente in primo piano.

In un momento di pausa Galliano, in un italiano alquanto francofono, racconta ironicamente (o forse no) della difficile vita del musicista e dell’aereo sbagliato che, il giorno precedente, lo ha portato ad Alghero, invece che a Cagliari, dove era atteso per la tappa sarda della tournée. Una volta arrivato a Pisa invece, da buon nonno, ha subito acquistato un balocco alla nipotina Lili, al quale ha dedicato il brano omonimo in Mare Nostrum II.

Lundgren, con uno stile decisamente più nordico, si rivolge al pubblico in inglese e ringrazia. La sua figura rimane in secondo piano durante l’intera esibizione: un vero peccato, considerata la bravura manifesta – mostrata nei pochi assolo.

I brani del progetto Mare Nostrum tendono tutti a una melodiosa, nostalgica malinconia, dove spiccano la delicatezza del tocco dei fiati di Paolo Fresu – quasi la sua anima dovesse fuoriuscire insieme al timbro caldo del flicorno, i lunghi lamenti e le grida della fisarmonica, e il sottofondo elegante del piano di Lundgren.

Blue silence, Apnea, Mare Nostrum, Aurore, alcuni tra i titoli dei brani, riflettono il fascino e il mistero del mare, mentre lo sguardo di qualcuno si spinge fino all’orizzonte, sognando una vita creduta migliore sull’altra sponda del Mediterraneo.

Il concerto si è tenuto all’interno della Rassegna Pisa Jazz 2015/16:
Teatro Verdi

Via Palestro, 40 – Pisa
martedì 26 aprile

Mare Nostrum
di e con Paolo Fresu (tromba e flicorno); Richard Galliano (fisarmonica e accordina); Jan Lundgren (piano)
con il contributo del Comune di Pisa
in collaborazione con eventi Music Pool, Network Sonoro, Toscanamusiche, Teatro Sant’Andrea e Teatro di Pisa