Essere invisibili

elfo-pucciniAl teatro Elfo Puccini va in scena Martedì al Monoprix, monologo di un figlio che, una volta diventato figlia, diventa anche invisibile e inaccettabile agli occhi del padre. Dialogo, monologato, di due solitudini (forse) inconciliabili.

Di quanto sia difficile il passaggio da un sesso all’altro e sopratutto la vita in quella terra di mezzo che è la transessualità; di quanto sia straniante essere guardati con diffidenza, “come se, anche se”; di quanto sia aberrante sentirsi sempre fuori posto, sia quando ci si sente nel corpo sbagliato sia quando si cerca di modificarlo rispetto al proprio sentire: di tutto questo ci ha parlato con forza – e talvolta ironia – tanta cinematografia internazionale (per citare alcuni film, Tutto su mia madre e Breakfast on Pluto) ma raramente il teatro, soprattutto quello italiano. Infatti questo testo è quello di un autore francese, Emmanuel Darley, ma scelto da una regista italiana, Raffaella Morelli, che proprio con questa drammaturgia si è fatta apprezzare sia al festival di Avignone che al Fringe di Edinburgo.

Martedì al Monoprix è la storia, raccontata con amorevole tenerezza, di un figlio che, dopo anni di assenza dalla città francese in cui abitava con la famiglia, torna ogni martedì al paese per assistere il padre anziano rimasto vedovo, ma ci torna da “quasi” donna: prendendo le veci della madre, come una brava figlia femmina, va a lavargli i panni a mano, cucina per il pranzo e per la cena e va insieme a lui a fare la spesa al Monoprix (nota catena francese di supermercati). Questo della spesa è il momento più angosciante per entrambi. Se a casa – tra i sarcastici “signora” con i quali il padre l’appella o quando la chiama Jean-Pierre – Marie-Pierre può ancora “tollerare” di non essere riconosciuta come donna (anche se tale si sente in tutto e per tutto da sempre), è fuori, nel mondo, che l’ostilità e la distanza del genitore la uccidono nel profondo: nel suo scrutare con troppa attenzione le etichette delle scatole; nel suo improvviso interessarsi alle vetrine per allontanarsi il più possibile dal figlio pur di non farsi vedere con lui dagli altri.
Enzo Curcurù è bravissimo nel rendere con forza e delicatezza, al tempo stesso, la doppia identità di chi si trova in questa dimensione che in inglese si definisce “in-between”, ma è eccellente soprattutto nel gestire un monologo di un’ora nel quale deve alternare la parte del padre (incomprensibilmente marcato con un forte accento siciliano) caratterizzato da un tono di voce, una postura e una fisicità del tipico uomo mediterraneo, che è molto diversa dal corpo e dalla voce di una figlia che accudisce il padre con quel senso di devozione che solo una figlia “materna” può avere, con quell’amore che supera lo spregio, che travalica il disagio di essere invisibile agli occhi di chi si ama.

Purtroppo, nonostante il finale drammatico e molto forte, che fa riflettere su tanti aspetti della vita di Marie-Pierre – così come sul dubbio che il padre, al di là di disprezzo e diffidenza in realtà riconosca il figlio come entità femminile – lo spettacolo ha delle incoerenze e delle ingenuità, soprattutto nella staticità eccessiva di certi passaggi e nell’indugiare un po’ troppo a lungo su certi aspetti, sulle dinamiche tra i “due” protagonisti e i momenti che rallentano la narrazione, facendo un po’ perdere lo spettatore. Questo è di certo un tema delicato che ovviamente non va trattato con scalpore o con piume di struzzo – la delicatezza e la sobrietà sono le uniche armi per combattere il concetto di “diverso” – ma l’impressione è che in certi passaggi la regista abbia perso delle occasioni per sviluppare con maggiore efficacia una storia forte e tralasciato la possibilità di “sfruttare” al meglio un attore che, per le potenzialità che dimostra, avrebbe potuto dare di più.

Lo spettacolo è in scena al:
Teatro Elfo Puccini
C.so Buenos Aires 33, Milano
fino al 24 novembre
Martedì al Monoprix
di Emmanuel Darley
regia di Raffaella Morelli
con Enzo Curcurù
scene di Romualdo Moretti, costumi di Giovanna Napolitano
produzione LaContemporanea