Argerich, Kremer e l’eterna giovinezza

conservatorio milanoAl Conservatorio di Milano un evento eccezionale: Martha Argerich e Gidon Kremer insieme in un programma interessante che abbina le sonate di Beethoven a quelle di Weinberg.

Un pubblico ben consapevole di assistere ad un vero e proprio evento riempie tutti i posti disponibili della Sala Verdi del Conservatorio. Il cartellone prevede infatti la partecipazione di Martha Argerich e Gidon Kremer: non solo due grandissimi artisti – dei veri e propri titani della storia della musica – ma anche un duo con tantissimi anni di collaborazione alle spalle. E infatti, appena li si vede entrare in sala, la mente subito va alle copertine dei quattro cd della Deutsche Grammophon che contengono l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven, in cui appaiono giovani e sorridenti.
Ma la malinconia degli anni che passano dura giusto quell’attimo che trascorre dalla fine degli applausi all’attacco della Sonata n. 5 in sol minore op. 53 per violino e pianoforte di Weinberg, perché è da lì che inizia una vera e propria ondata di giovinezza ed energia. Poco conosciuto e suonato in Italia, Weinberg è un compositore polacco contemporaneo a Schostakovich, che ammirava profondamente la sua musica. In effetti l’ascolto di questa Sonata è molto interessante, decisamente una bella scoperta: i suoi quattro tempi si compensano perfettamente, creando un equilibrio stabile e mai noioso o banale. Così come anche la Terza sonata op. 126 per violino solo – che apre la seconda parte del concerto – più frammentaria, ma sempre di grande impatto. Innegabilmente Kremer è nel suo elemento, si sente la grande conoscenza che ha di quest’autore e l’amore per la sua musica; è un linguaggio che gli è assolutamente congeniale, a cui dà un’interpretazione personale, ma assolutamente convincente.
A queste due opere di Weinberg vengono alternate due sonate di Beethoven: la monumentale Op. 96 – l’ultima che chiude l’intera raccolta – e l’ Op.30 n. 3, entrambe in sol maggiore. Tutto la poesia, il brio e l’energia del compositore di Bonn emergono in modo naturale, il tutto circondato da quell’aura che solo i grandi interpreti sanno dare alle loro esecuzioni. Argerich impeccabile, sempre perfetta la dose sonora e timbrica, con un suono da incanto; Kremer duttile, assolutamente in simbiosi con la sua partner. E se la prima sonata colpisce per precisione e grande respiro musicale, la seconda è un fuoco d’artificio sparato a velocità impressionante. Qualsiasi altro commento sarebbe riduttivo rispetto alla grandezza dell’esecuzione di questi due artisti che mantengono intatta la freschezza e l’energia che li hanno sempre contraddistinti.

Lo spettacolo è andato in scena:
Conservatorio “G. Verdi” – Sala Verdi
via Conservatorio, 12 – Milano
venerdì 22 novembre 2013 – ore 21
Weinberg Sonata n. 5 in sol minore op. 53 per violino e pianoforte
Beethoven Sonata n. 10 op. 96 in sol maggiore per violino e pianoforte
Weinberg Terza sonata op. 126 per violino solo
Beethoven Sonata n. 8 op. 30 n. 3 in sol maggiore per violino e pianoforte
Violino Gidon Kremer
Pianoforte Martha Argerich