Giornata intensa al Festival aretino, quella di sabato 7 ottobre, con alcuni tra gli eventi più attesi: la grande Reunion degli spettatori provenienti da tutta Italia e Hotel paradiso dei Familie Flöz.

Ancora una volta questa manifestazione si distingue per la varietà delle attività proposte, il taglio particolare e per la coerenza fra intenti e organizzazione. Ma cos’è mai un Festival dello spettatore? Un festival di “gente che guarda chi lo guarda”?, semi-citazione semi-comica di un commento sulla pagina facebook di Spettatori Erranti. Al contrario. È un festival in cui è centrale la figura dello spettatore, in cui è fondamentale ascoltare quello che lo spettatore ha da dire.
Filo conduttore delle attività, quindi, la cura della relazione e la ricerca del dialogo fra operatori e pubblico, fra spettatori e cittadini, fra teatro e città. Se nei primi giorni di programmazione gli incontri e le giornate di studi sono stati centrali, nella quarta giornata l’attesa reunion e il flash mob rendono il dialogo ancora più aperto e vivace.
Si inizia con la masterclass condotta da Simone Pacini e dedicata allo storytelling con i social media. Si prosegue con la visita al Teatro Petrarca e con l’incontro con i Familie Flöz, per curiosare nella macchina scenica durante l’allestimento, in uno di quei momenti segreti e così affascinanti della vita teatrale.
Alle ore 15.00, presso il Teatro Pietro Aretino ecci la grande reunion degli spettatori “attivi” provenienti da tutta Italia. Per loro un compito impegnativo, ossia discutere per rispondere a tre domande chiave: cosa fa lo spettatore attento e partecipe, come/cosa comunica, cosa desidera; tutto questo in funzione della redazione di un manifesto dello spettatore. L’attività procede con la divisone in gruppi per poter rispondere alle domande, fare il resoconto delle risposte e poi formulare una strategia da mettere in pratica per cambiare, da subito, il rapporto fra istituzione teatrale e pubblico.
Nel tardo pomeriggio, dal chiostro del Teatro Aretino, gli spettatori attivi si spostano verso corso Italia, per entrare in contatto con la città. Invadono lo spazio pubblico per contagiare i cittadini con il flash mob ideato da Stefano Tè di Teatro dei Venti. Dopo un primo momento trascorso in cerca di un compagno, da trovarsi a caso nel flusso di persone a spasso il sabato sera, ecco la performance collettiva: un’onda di ombrelli rossi che conquista lo spazio. In questo modo è possibile visualizzare il potere di conquista potenziale di ogni singolo spettatore appassionato.
Gran finale con l’attesissimo Hotel Paradiso, un tutto esaurito firmato dalla Compagnia Familie Flöz, in scena alle ore 21.00 al Teatro Petrarca. Il gruppo, un collettivo internazionale residente a Berlino, ha presentato il suo ormai storico spettacolo – in repertorio da circa dieci anni.
Maschere di cartapesta, teatro fisico, musica e zero parole. Un sovrannaturale magico e dolce, un’atmosfera da sogno grottesco, con una leggera venatura alla Dürrenmatt.
Per quanto la storia non sembri che un sogno – come quei segni che rimangono necessariamente mutati rispetto all’inizio (le stelle, il tappeto) e che impediscono una completa circolarità del tempo e, insieme a essi, il piccolo show imbastito dai personaggi stessi nel tempo degli applausi – qualcosa fa pensare, piuttosto, a una sorta di messinscena rappresentata dalle stesse maschere, tramutando così l’Hotel Paradiso del titolo in una sorta di Osteria al Pappagallo Verde per gli spettatori/avventori del Petrarca. Le presenze che animano l’hotel paiono gli attori di un piccolo spettacolo allestito nello spazio di un albergo di montagna.
L’uso delle maschere, bellissime e grandi (che ricordano nella dimensione quelle antiche, greche, e che trasformano i personaggi in figure da cartone animato), il teatro fisico e la totale assenza di parole fanno virare il linguaggio verso una forma di comicità eloquente. Tutte le relazioni e le sfumature nelle caratterizzazioni sono rese in modo efficace. La mancanza del verbale sembra condurre tutto verso un’essenzialità che lascia emergere solo i gesti più chiari, semplici e naturalmente comici. Come se il comico nascesse quale conseguenza necessaria dell’essenzialità, e non come un’apposizione di colore (ovviamente escluse alcune gag, che rimandano ai numeri dei clown).


Gli eventi hanno avuto luogo nell’ambito del Festival dello Spettatore:
Arezzo, varie location

sabato 7 ottobre, ore 10. 00
Teatro Pietro Aretino
SOCIAL MEDIA STORYTELLING
laboratorio a cura di Simone Pacini

ore 12.00
Teatro Petrarca
VISITA ALLA MACCHINA SCENICA

durante l’allestimento di Hotel Paradiso di Familie Flöz

ore 15.00
Teatro Pietro Aretino
SPETTATORI LA GRAN REUNION #2
incontro e confronto tra esperienze di gruppi di spettatori d’Italia
tavoli di lavoro e restituzione assembleare

ore 19.00
Centro Storico
FUORI DAL TEATRO, LA CITTÀ
Flash mob

ore 21.00
Teatro Petrarca
FAMILIE FLÖZ presenta:
HOTEL PARADISO
un’opera di Sebastian Kautz, Anna Kistel, Thomas Rascher, Frederik Rohn, Hajo Schüler, Michael Vogel e Nicolas Witte
con Anna Kistel, Marina Rodriguez, Llorente Melanie Schmidli, Matteo Fantoni Sebastian Kautz, Daniel Matheus, Frederik Rohn, Fabian Baumgarten, Thomas Rascher e Nicolas Witte
regia Michael Vogel
maschere Thomas Rascher e Hajo Schüler
scenografia Michael Ottopal