Il labirinto di Levaggi

Sul palcoscenico dell’Elfo Puccini per il Festival MilanOltre, la sfida linguistica di Matteo Levaggi: un bouquet di coreografie che sembra fare a meno del dizionario.

In scena quattro tra i più importanti lavori di Matteo Levaggi – il danzatore e coreografo che a soli 34 anni vanta già un interessante carnet di pezzi. La scelta della scaletta appare però, a spettacolo ultimato, piuttosto discutibile. Dopo un inizio decisamente pop, le performance successive scelgono un filone più minimal – sia nei movimenti che nella musica – seguendo una linea decrescente che fatica a esaltare il pubblico, soprattutto se poco abituato al genere.

L’apertura si staglia a tinte forti con la performance Gee Andy! Un gioiello che crea un autentico connubio tra danza, musica – eseguita dal vivo da Andy dei Bluvertigo – e installazioni video che si fondono e si confondono. Rimandi all’universo pop di Andy Wharol e al rock psichedelico e allucinogeno degli anni 70, Gee Andy! porta sul palco tutta la forza, la grinta e l’autoironia che l’universo della danza possiede. I corpi dei ballerini riflessi sul video a fondo palco sembrano volersi integrare con un mondo che, a volte, appare estraneo ma che, in realtà, influenza l’arte in ogni sua sfaccettatura. Vengono proiettati senza soluzione di continuità spezzoni di film, interviste, ritagli di giornali, fatti di cronaca. Tutto sembra ruotare nell’universo, mentre la danza è il punto fermo – immobile all’interno di una sala prove. Ma Levaggi vuol dimostrare che non è così: le ombre dei danzatori cercano di farsi spazio nella speranza di assumere dei connotati sempre più reali e uscire dal mondo delle ombre. Le costruzioni a canone – cioè l’esecuzione, da parte dei danzatori, della stessa coreografia sfalsata nel tempo – si riconferma una delle scelte d’elezione del coreografo. Costruzione che contribuisce a infondere quel senso di inquietudine verso tutto ciò che l’uomo non può controllare, il tempo in primis.

A seguire Caravaggio, coreografia ispirata a Michelangelo Merisi, ai suoi corpi plastici e a quell’illuminazione teatrale che è possibile ritrovare solo nelle sue opere. Il palco si trasforma in un quadro vivente, sul quale sembra si animino i personaggi dei suoi dipinti sotto luci fioche ma taglienti, circondati da quei bui che parlano da sé e che mettono in evidenza il volume dei corpi.

Con Ray Man Duo Remix, è Levaggi stesso in scena, in un breve passo a due dedicato al surrealista Man Ray: l’atmosfera è onirica, ma non in senso romantico. I movimenti scaturiscono liberi e violenti come quando si abbassano le difese e ci si lascia andare – e solo allora vengono a galla la parte più inquietante e le debolezze dell’essere umano.

A chiudere la serata, infine, Canto bianco in un momento di orizzonte verticale. Giochi di linee, contrapposizioni, equilibri: è tutto un susseguirsi di passi a tre, assoli e passi a due in una continua ricerca di equilibrio. Tuttavia, al di là dell’incredibile preparazione tecnica, il significato di quest’ultimo pezzo fatica a emergere. La musica minimal non aiuta nella ricerca del senso profondo, e il balletto si staglia come un’armoniosa composizione muta.

Il lavoro di Levaggi è un’intelligente operazione di ricerca sperimentale che solo col tempo potrà farsi capire compiutamente. Lo stesso gruppo di danzatori sta ancora cercando quella coesione di gruppo che aiuterebbe a delineare la strada da percorrere, lasciando a volte il pubblico senza coordinate precise. La ricerca è nel vivo e solo in futuro potremo scoprire dove approderà.

Lo spettacolo è andato in scena:
Festival Milanoltre
Teatro Elfo Puccini
corso Buenos Aires, 33 – Milano
coreografie Matteo Levaggi
con Kristin Furnes, Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Giuseppe Cannizzo, Gert Gijbels, Matteo Levaggi e Vito Pansini
costumi Roger Salas
luci Enzo Galia
Gee, Andy!
musica eseguita dal vivo Andy (Bluvertigo), Bochum Welt
video Andrea Scaglione (con la partecipazione straordinaria di Milena Vukotic)
creazione per il Festival Il violino e la selce diretto da Franco Battiato – 2001- con il patrocinio della Andy Warhol Foundation
Caravaggio
musica Giovanni Sollima
creazione per il Festival di Balletto di Nervi (Genova) – 2004 – co-produzione BTT/Festival Torino Danza
Ray Man| DUO remix 2011
musica Jean Michele Jarre
creazione per il Teatro Piccolo Regio – Torino 2004
Canto bianco in un momento di orizzonte verticale
musica Steve Reich, Rioji Ikeda e David Lang
costumi Atelier Walter Dang – Torino
luci Marco Policastro
creazione per la Biennale di Venezia, Danza – 2006

Lo spettacolo continua:

Teatro Elfo Puccini
corso Buenos Aires, 33 – Milano
sabato 15 ottobre, ore 19.00
Professione MAS Dance Lab/Balletto dell’Esperia | Riverbero/I quattro temperamenti
ore 21.00
Balletto Teatro di Torino | Le Vergini