Un coro emozionato

india-argentina-roma-80x80Prima del suo approdo alla Grande Mela, il Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi va in scena al Teatro Argentina con la tragedia di Medea. Tuniche eteree e volti scuri accompagnano la follia disperata dei personaggi.

Il Teatro Patologico ha iniziato, fin dall’anno della sua fondazione (1992), l’importante lavoro di ricerca e di coesione tra il teatro e il disturbo psichico, impiegando solo diciassette anni per trovare una sede stabile. Si tratta di un teatro integrato dove, attraverso una ventennale e costante attività laboratoriale, attori diversamente abili si trovano a camminare accanto ad attori professionisti tra le parole dei grandi classici del teatro con estrema allegria, divertimento e tanta voglia di mettersi in gioco, presentando i propri lavori in Europa e Stati Uniti.

Medea, spettacolo già vincitore del Wilton’s Price di Londra nel 2013, lascia il familiare grembo materno di via Cassia 472 per calcare le scene del Teatro di Roma. Già questa novità è un aspetto di non poco conto da tenere in considerazione per comprendere quanto succede durante gli allestimenti di casa (quando i ragazzi sono parte integrante dello spazio e l’aria che si respira e l’atmosfera che si crea riempiono di vita, regalando battiti cardiaci accelerati) e quanto successo presso lo stabile della Capitale. Accolti con cautela e disponibilità, ma certamente intimoriti, i Patologici lo hanno abitato con disinvoltura e gioia nonostante le (ovvie) difficoltà poste da uno spazio per loro inedito.

La dedizione e la serietà di questi ragazzi è encomiabile e degna di nota. D’Ambrosi ci presenta una lettura della tragedia greca tratta con semplicità da Euripide, scegliendo di non fare un lavoro di ricerca testuale e riservandosi un piccolo cameo nel ruolo di Creonte accanto a una Medea che l’attrice Almerica Schiavo interpreta straziata e patetica nel proprio esagerato dolore, forse l’unico reale neo della serata.

Denso e realistico, invece, è Mauro F. Cardinale, nel ruolo di Giasone, di bella presenza, con una voce possente e una buona espressività. I ragazzi diventano il coro della tragedia, una cornice umana parlante e saltellante che, diretta da Papaceccio e dal suo tamburo, si muove nello spazio creando delle coreografie emozionanti. Truccati di nero in volto, scandiscono in greco antico profezie di sventure, partecipano alle nozze di Giasone e lo consolano quando ormai è troppo tardi.
Gli sguardi complici, le emozioni che paralizzano o che danno la carica rendono i ragazzi raggianti nei loro vestiti chiari, nonostante un coinvolgimento più integrato che inclusivo all’interno dell’allestimento, restituito con solidità all’interno di scenografie macchiate di sangue o inondate dal pathos dei suoi protagonisti. Sontuosi, poi, per ideazione e concentrazione alcuni momenti risultato potenzialmente memorabili, come la struggente scena della ricerca dei figli di un Giasone finalmente consapevole della tragedia in atto.
Per apprezzare e capire il lavoro di D’Ambrosi sarebbe, però, riduttivo fermarsi, anzi soffermarsi, sulla sola visione estetica di questo spettacolo; i saluti al momento degli applausi rivelano che quello di questi ragazzi è un nuovo mondo, identico a quello che abitiamo tutti noi eppure diverso perché gli unici sentimenti esistenti sono la gioia e i suoi derivati. I ragazzi sorridono con tutti i denti che hanno nella bocca, se è possibile anche di più: e questo è il segno che quello del Teatro Patologico è un lavoro intenso e di assoluta professionalità.

L’otto ottobre il Teatro Patologico volerà a New York per aprire una prestigiosa rassegna (cui parteciperanno Peter Brook, la Compagnia di Pina Bausch ed altri) al Cafè La Mama di Ellen Steward. Emozionati e pieni di energia, i ragazzi del Teatro Patologico, ne siamo certi, non deluderanno le aspettative di nessuno.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro Argentina

Via Largo di Torre Argentina, 52, 00186 Roma
14 e 15 Settembre 2015 ore 21

Teatro Patologico presenta
Medea
regia Dario D’ambrosi
con Almerica Schiavo, Dario D’Ambrosi, Mauro F. Cardinali, Michela D’Ambrosi, Chiara Laureti e gli attori diversamente abili del Teatro Patologico
musiche originali Francesco Santalucia
direzione coro Papaceccio
produzione Teatro Patologico