Il deserto dei Cesari

Settanta scatti di Francesco Cabras raccontano ciò che rimane dell’Impero Romano in Tunisia.

Nella calda estate di Roma è una piccola oasi la sede della Società Geografica Italiana, immersa nelle fresche ombre arboree di Villa Celimontana. L’edificio dal sapore ottocentesco offre, a chi vi trova momentaneo rifugio, l’occasione di vedere alcune splendide immagini di antiche vestigia romane: stessa forma, stessa età, molto spesso stesso stato di conservazione, e perfino stessa aria afosa che li avvolge, rispetto a quelli sparsi nella capitale. Essi si trovano però dall’altra parte del Mare Nostrum, in siti archeologici che, proprio come delle oasi, punteggiano il territorio tunisino. Un anfiteatro, che potrebbe essere il vicinissimo Colosseo, si erge imponente fra le basse case di El Jem; un triclinio si è conservato a Bulla Regia come uno di quelli nelle domus di Pompei; un mosaico con una scena ittica di fattura pregiata quanto quello dell’Antro delle Sorti di Palestrina, è esposto nel Museo del Bardo di Tunisi.

Ada Grilli – ideatrice e organizzatrice della mostra Memoranda: Tesori di Cartagine e della Tunisia Imperiale, che toccherà varie città italiane – spiega la logica con cui ha suddiviso le foto realizzate da Francesco Cabras. Partendo dal presupposto di voler evitare a tutti i costi un racconto per siti, troppo turistico, la prima sezione, descrittiva, composta di sessanta immagini a colori, segue criteri urbanistici, ovvero si articola lungo un percorso che vuole rievocare quello che era il processo di fondazione di una città romana: in primis strade e acquedotti, poi le case, e via via gli edifici per il commercio, per i divertimenti, per la pulizia della persona, i luoghi di culto, gli abbellimenti artistici. La seconda sezione comprende dieci meravigliosi scatti, più evocativi, emozionanti, in un contrastante bianco e nero.

Questo progetto, nato a marzo, appena due mesi dopo la rivoluzione, si pone come obiettivo quello di far conoscere agli italiani – da sempre assidui frequentatori ed estimatori della Tunisia – un aspetto culturale di questo Paese al di là delle località balneari, e di ricordare a entrambi questi popoli che condividono un capitolo imponente di Storia.

Davanti alle immagini di Cartagine come può non risalire dal fondo della memoria scolastica di ognuno la maledizione lanciata da Didone a Enea, la figura di Annibale (magari anche a dorso di un elefante!), di Scipione l’Africano (perché no, con il volto di Marcello Mastroianni), le guerre puniche e tutte le epiche battaglie – Trasimeno, Canne solo per citarne alcune – in cui i due eserciti si fronteggiarono?

La mostra continua:
Società Geografica Italiana – Villa Celimontana

Via della Navicella, 12 – Roma
fino a domenica 3 luglio
Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente
via Aldovrandi, 16 – Roma
da martedì 5 a domenica 31 luglio

Memoranda: Tesori di Cartagine e della Tunisia Imperiale
foto Francesco Cabras
ideazione e organizzazione Ada Grilli