Le suggestioni dell’infinitamente grande e dell’incomprensibilmente piccolo muovono i performer under 35 della manifestazione genovese, Nicola Galli e Federica Dauri.


Negli anni 60, i primi viaggi nello spazio (è del ’57 il volo orbitale intorno alla Terra della cagnolina Laika) e la conquista della Luna trascinarono vaste fasce di popolazione a interessarsi dell’universo. La cinematografia, soprattutto britannica e a stelle e strisce (ma l’Unione Sovietica produsse il capolavoro di Tarkovskij, Solaris), catturò quel sogno trasformandolo, a volte, in pura distopia (da 2001: Odissea nello Spazio a Capricorn One fino al recente Moon, per la regia di Duncan Jones, figlio di quel Bowie protagonista de L’Uomo che cadde sulla Terra). Eppure, negli anni, quel sogno si è un po’ offuscato, complici la crisi economica, gli incidenti dello space shuttle, e la consapevolezza ormai condivisa che, almeno sui pianeti vicini alla Terra, non esista vita intelligente (o, almeno, non ne esista con base carbonio). Risulta, quindi, particolarmente curioso e accattivante che un giovane danzatore si ispiri, per il proprio lavoro coreografico, al pianeta rosso, riuscendo a ottenere – con una mirabile fusione di linguaggi, dalla danza al gioco di luci, da un uso significante di suoni e rumoristica al teatro d’ombre, fino al video pseudo-documentaristico – una performance piacevole alla vista e ai sensi, in grado di coinvolgere il pubblico in un viaggio verso le atmosfere di Marte. Nicola Galli, oltre a utilizzare con intelligenza vari mezzi espressivi che si coniugano in un discorso artistico unitario e coerente (non sommandosi in posticce prove multimediali o multidisciplinari), usa al meglio le proprie potenzialità come danzatore riuscendo a interpretare con il proprio corpo – umano – le asperità di una natura ancora selvaggiamente primordiale, siderale eppure apparentemente arroventata (come immaginiamo essere il pianeta rosso). Tanti i rimandi all’universo filmico ma ancora di più le idee originali di Galli che dimostra di essere un danzatore sensibile e intelligente, in grado di evocare e interpretare, con un pizzico di autoironia – che non guasta, anzi conquista.

A seguire, Federica Dauri con il suo scarabeo egizio, il Kheperer del titolo, che dimostra un’ottima padronanza delle tecniche respiratorie e un buon controllo del proprio corpo e delle possibilità espressive dello stesso. Indagare, però, i movimenti, veri o presunti, di uno scarabeo sotto la lente di un microscopio, sebbene curioso come incipit non coinvolge più di tanto. Si respira un certo senso di angoscia, dovuto sia alla limitatezza dello spazio abitato dal corpo di Dauri sia alla rumoristica di fondo, ma questa emozione non si collega a una lettura univoca del gesto: quelli che potrebbero essere i movimenti imposti allo scarabeo dall’invisibile mano umana, potrebbero essere letti anche come le movenze di un Narciso inteso a specchiarsi e a immergersi nella propria bellezza. Manca forse la ragione della costrizione, o quell’antropomorfizzazione dell’animale di cui abbiamo bisogno per compartecipare dell’emozione dell’altro da noi.

A inizio serata, Caterina Basso ha presentato Un minimo distacco, un lavoro che – sebbene fondamentalmente astratto – potrebbe avere appigli narrativi legati soprattutto alla scelta dei suoni e delle voci, che contrappuntano l’apparato gestuale. Il risultato, quindi, risulta piuttosto frammentario e poco incisivo, mancando di un vero climax o di una progressione significante e con una lunga pausa mediana che lascia perplessi.

Notevole l’affluenza di pubblico, in controtendenza rispetto a chi dice che la danza contemporanea non possa essere un linguaggio comprensibile ai più.

Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di FuoriFormato 2018:
organizzato da Comune di Genova e Teatro Akropolis
a cura di Teatro Akropolis, Associazione culturale RETE Danzacontempoligure e Associazione culturale Augenblick
mercoledì 27 giugno, ore 20.30
Villa Durazzo Bombrini
via A. Muratori, 5 – Genova

Parco
Caterina Basso/ALDES presentano:
Un minimo distacco
(prima regionale)

ore 21.10
Salone delle Feste
Nicola Galli/TIR Danza presentano:
Mars
(prima regionale)

ore 22.10
Sala Solimena
Federica Dauri in:
Kheperer
(prima regionale)