Si concludono, con una serata al Centro Culturale Francese di Milano, gli eventi italiani del progetto firmato Careof e Documents d’artistes. Interessanti le testimonianze di Denis Brun e Jean-Claude Ruggirello. Prossima tappa, Marsiglia.


Milano/Marsiglia è un progetto interculturale sorto dal dialogo tra due organizzazioni per l’arte contemporanea: Careof (www.careof.org) e Documents d’artistes (www.documentsdartistes.org). Due realtà, la prima italiana e la seconda francese, accomunate dall’appartenenza territoriale e dalla promozione e documentazione della creazione artistica attraverso vari strumenti – primo fra tutti, l’archivio.

Nata dalla curatrice indipendente Katia Anguelova, e realizzata con l’aiuto di Chiara Agnello e Guillaume Mansart, l’idea esprime la volontà di approfondire, e mettere a confronto, due temi principali: l’utilizzo dell’archivio -come strumento della memoria e catalogazione artistica – e gli sviluppi dell’arte contemporanea italiana e francese, attraverso video screening, incontri con gli artisti e gli addetti ai lavori delle rispettive organizzazioni.

Il progetto è stato inaugurato a Milano il 19 gennaio da un incontro con il direttore di Documents d’artistes, Marceline Matheron, e col curatore Guillalme Mansart – che hanno presentato alla Fabbrica del Vapore – dove si trova la sede di Careof – le opere di 14 artisti francesi attivi nel sud della Francia, e l’archivio dell’organizzazione marsigliese – composto di portfolio d’artista, edizioni, pubblicazioni – per approfondire l’esperienza degli autori presenti.

In seguito, il 9 febbraio, alla Fabbrica del Vapore si è tenuto un incontro con gli artisti del collettivo La Station di Nizza (www.lastation.org): Jean Baptiste Ganne e Cedric Teisseire. La tappa conclusiva del percorso milanese si è tenuta a Le Centre culturel francais de Milan, il 24 febbraio, con le proiezioni video e gli incontri con Denis Brun, Jean-Claude Ruggirello e Till Roeskens. Denis Brun (www.documentsdartistes.org/brun) ha presentato il video Overman (2005, 26’18’’), nel quale un anticonvenzionale ‘supereroe’ mascherato arriva in missione sulla West Coast americana ma, non essendoci nessuno che necessiti del suo aiuto, deve fare i conti con la solitudine che diventa isolamento forzato, nell’indifferenza generale. Un soggetto in fieri, come afferma lo stesso Brun: «Sono nato in campagna e per passare il tempo, e superare la noia, ho imparato, sin da piccolo, a stimolare la fantasia. Odiavo la campagna e quando mi sono recato per sei mesi a Los Angeles ero talmente entusiasta che ho deciso di utilizzare quella città come sfondo per la storia di un supereroe. Solo durante il montaggio, però, si è sviluppata la trama perché prima di tutto, per me, è importante raccontare le storie, conservando lo spirito tipico dell’adolescenza. Questo spiega l’utilizzo di pochi elementi, il procedere per immagini, l’attenzione alla fantascienza, al rock e all’elettronica – che derivano dal mio essere stato skater, gotico e writer da giovane: esperienze che ancora oggi determinano il mio modo di essere artista».

Jean-Claude Ruggirello (www.jcruggirello.com) ha presentato, invece, il video Bruits de Fond (2009, 17’): il racconto di un anziano rinchiuso in un appartamento che divora pezzi di torta e preleva dagli arredi mattoni o sassi con i quali finisce per distruggere tutto intorno a sé. Un lavoro che, come dice lo stesso Ruggirello: «nasce dalla volontà di raccontare l’odio, con un sound ricco e studiato nei minimi dettagli, proprio perché il concept del video è il parallelismo che si crea tra l’immagine e il suono provocato». Ruggirello è un artista eterogeneo con un background da scultore e, infatti, la sua indagine nella video arte parte da: «dove, nell’immagine, si può trovare la scultura, dando alla scultura stessa la forza della videoproiezione» e arrivando a un risultato sinestetico, in cui cioè lo spettatore “tocca con l’occhio” il suo lavoro.

Infine, Videocartographies: Aida, Palestine (2009, 45’) di Till Roeskens – sfortunatamente assente per impegni di lavoro – raccoglie testimonianze e racconti degli abitanti del campo di Aida (Betlemme) che, tramite la parola, il disegno e il ricordo accompagnano lo spettatore all’interno delle loro vite e di un pezzo di storia drammaticamente attuale.

La conclusione del percorso a Milano dà ora il via all’interscambio con Marsiglia dove Careof  ‘restituisce il favore’ ai colleghi francesi presentando, presso La Friche La Belle de Mai, una collettiva di artisti italiani e un progetto speciale di Dafne Boggeri per l’Istituto Italiano di Cultura.

L’evento si è tenuto:
Le Centre culturel français
Palazzo delle Stellinecorso Magenta 63 – Milano
mercoledì 24 febbraio, ore 18.30
Proiezioni video e incontro con gli artisti Denis Brun, Till Roeskens e Jean-Claude Ruggirello