mittelfest-recensioneÈ sacrosanto dare spazio ai giovani e incoraggiarli, ma l’entusiasmo dei neofiti non può sopperire al raggiungimento di certi standard minimali.

Marilyn mon… amour è uno spettacolo tutto al femminile, scritto, diretto e interpretato da giovani artiste, dedicato a una delle più famose – e infelici – icone muliebri dello star system.
L’idea poteva essere buona, così come qualche invenzione drammaturgica, come il muto alter ego di Marilyn, interpretato da una danzatrice, ma lo spettacolo non regge la prova del palcoscenico. È giusto incoraggiare e dare spazio ai giovani, ma troppe sono le ingenuità, le inadeguatezze testuali e registiche perché un lavoro siffatto giustifichi la sua presenza in un festival internazionale. Ci sono elementi di grammatica della regia che non si possono ignorare, e che neppure la povertà del budget può giustificare: non è accettabile che le scritte non siano leggibili da parte di metà della platea, perché proiettate su uno schermo spezzato; non è plausibile che nella scena del bagno (peraltro con una sua apprezzabile eleganza nel gioco figurativo che incrocia varie estremità femminili) la protagonista se ne esca dalla vasca con indosso un paio di mutandine. Le due scene cimiteriali, di trasparente calco shakespeariano, potevano offrire uno spunto interessante, se sviluppate con maggior cura ed attenzione drammaturgica. Quanto alla figura di Marilyn, nulla emerge di lei che già non fosse più che noto. Per scrivere quello che, di fatto, è un lungo monologo, e per renderlo scenicamente, ci vuole mestiere, e non basta la passione per un tema affascinante perché un gruppo di attrici, anche bravine, possano improvvisarsi drammaturghe e registe. Si salvano, peraltro, gli arditi, incisivi movimenti coreutici della danzatrice Laura Guidetti.
Aveva proprio ragione il Manzoni, quando scriveva: “Gli uomini fanno volentieri le cose che sanno fare bene, non dico quelle sole”.
E al recensore, deluso e depresso, che per motivi logistici non è riuscito oggi ad assistere ad altri spettacoli, non resta che consolarsi col profumo della Ribolla Gialla, col gorgogliare rassicurante del Cabernet Franc; rifugiarsi nella Locanda del Pomo d’Oro, nascosta dietro un vecchio ippocastano e un’acacia dal tronco ritorto, a gustare gli gnocchi alle prugne e il popolare frico; o rinfrancarsi nel fresco, stillante cortiletto del Monastero, dopo aver ordinato un piatto di cialcions e una fetta di gubana impregnata di grappa.

Lumpatius Vagabundus

Lo spettacolo è andato in scena all’interno di Mittelfest 2013
Cividale del Friuli
venerdì 19 luglio, ore 18.00
Chiesa Santa Maria dei Battuti

Marilyn mon… amour
da un’idea di Silvia Giulia Mendola
testo di Cinzia Spanò
regia Chiara Petruzzelli
con Silvia Giulia Mendola, attrice
Lara Guidetti, danzatrice
con la collaborazione artistica per la creazione di Vanessa Korn
produzione Teatro Franco Parenti in collaborazione con PianoinBilico
con il contributo di Casa Orban