Caro William, come maltratti le donne!

teatro-leonardo-milano-80x80La commedia shakespeariana Molto rumore per nulla, portata in scena da Quelli di Grock, è allegra, ha ritmo. E fa venire i brividi per la morale che esprime.

Per carità: non che si potesse pretendere che il buon, vecchio William Shakespeare sulle donne la pensasse in modo attuale. Certo, su alcuni temi, per esempio sulla natura del potere, è stato avanti sui tempi. Sulle donne, no: fieramente misogino e fieramente ancorato alla mentalità, del tutto condivisa all’epoca, secondo la quale un uomo poteva fare quel che voleva o quasi. E una donna non poteva fare nulla, o quasi. In più Molto rumore per nulla, lo spettacolo di Quelli di Grock, è allegro, benissimo ritmato, spiritoso (non sempre), ha belle scenografie e una compagnia perfettamente rodata (anche per l’incredibile numero di repliche: oltre 90). Insomma: ci si siede di buonumore e di buonumore si rimane. Benché a sentir uomini e donne giustificare il femminicidio, nel caso la donna abbia tradito, a parlare solo di “onore” al femminile, ovvero di verginità conservata come una sacra reliquia fino alle nozze, all’osservare il senso di impotenza che coglieva ogni ragazza di fronte all’ingiustizia subita e al riflettere su quel macigno che era il matrimonio, unica fonte di sostentamento e “onorabilità” per le donne, passaggio “necessario” per gli uomini, cala pure una grande tristezza. Ci si sente senz’altro sollevati (uomini e donne) di vivere in un angolo di mondo che da quella mentalità si è emancipato (un assassinio femminile ogni tre giorni in Italia farebbe pensare al contrario, ma illudiamoci che così sia). Ci si chiede, però, anche: i ragazzi che se la ridono, e di gusto, in sala, sanno distinguere l’elemento storico dall’attualità? Sanno cioè che ben difficilmente Shakespeare poteva pensarla in modo più moderno – benché nella sua epoca già molte donne e qualche uomo lo facesse. Ma che loro devono farlo e che non si dà della “puttana” nemmeno all’adultera più recidiva, che nessuna violenza va perdonata? Quelli di Grock preparano in genere gli studenti a ciò che devono vedere. Fanno bene, perché in sala, al Teatro Leonardo, ci sono sempre moltissimi ragazzi. C’è da sperare che tornino per un testo più moderno. E perfino per uno Shakespeare migliore: Molto rumore per nulla non è né l’AmletoSogno di una notte di mezza estate. Magari, fa davvero… troppo rumore per nulla.

Lo spettacolo continua
Teatro Leonardo Da Vinci

via Ampère 1 – Milano
fino al 18 aprile 2014
da martedi a sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00 (replica del 13 anticipata alle 15)

Molto rumore per nulla
da William Shakespeare
traduzione e adattamento Valeria Cavalli
regia Valeria Cavalli e Claudio Intropido
con Giulia Bacchetta, Antonio Brugnano, Fernanda Calati, Pietro De Pascalis, Alessandro Larocca, Marco Oliva, Andrea Ruberti, Maurizio Salvalalio, Alessandro Sampaoli, Debora Virello, Max Zatta
musiche originali di Gipo Gurrado
scene e costumi di Carlo Sala
disegno luci di Claudio Intropido
(durata: 2 ore)