Giovane sempre ma libero mai

Il duro cammino dei giovani italiani raccontato in modo ironico da Dario De Luca e la Omissis Mini Orchestra – ancora per pochi giorni ai Filodrammatici di Milano.

Solo fino a domenica 17 marzo, al Teatro Filodrammatici, Morir sì giovane e in andropausa di Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi, uno spettacolo che affronta in chiave tragicomica l’attualissimo tema del precariato – che riguarda, ormai stabilmente, l’universo lavorativo degli italiani. Fin dalle prime battute ci s’interroga sul significato che la parola “giovane” ha assunto in Italia, in quanto sembra essere usata spesso in modo improprio; infatti, secondo il vocabolario Treccani, giovane è colui che è nell’età della giovinezza e si contrappone anagraficamente al vecchio”. Per la nostra società, al contrario, il termine ha due accezioni differenti: ovvero, un uomo non appartenente alla casta è definito giovane per giustificare il fatto che, nonostante i suoi 80 anni, ancora non si sia seduto su alcuna poltrona; mentre un uomo appartenente alla casta è definito giovane per giustificare il fatto che, nonostante i suoi 80 anni, ancora non molli la poltrona.

In Italia siamo sempre troppo giovani per poter godere dei diritti sociali che ci spetterebbero, mentre per tutto il resto l’età conta e avanza regolarmente.

Per questo motivo, oggi, nel nostro Paese c’è un’intera generazione di giovani che muore soffocata da una società, da una politica e da uno Stato che non si preoccupano di essa, non le offre possibilità di crescita né di stabilità, affinché possa rendersi indipendente e vivere in modo dignitoso.

I giovani, dopo la laurea, passano le loro giornate a inviare il proprio curriculum senza ricevere le risposte sperate – a volte, senza ricevere alcuna risposta – e, spesso, per loro è difficile anche solo compilare un cv perché non gli è stata offerta alcuna opportunità di fare esperienze professionali qualificanti. Questo stato di cose genera un tale senso di frustrazione da far nascere sempre nuove ansie e psicosi che necessitano delle adeguate cure: ma come si può accedere a cure psicologiche o di altro genere quando mancano i soldi per i bisogni più elementari?

Il progetto di Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi si prefigge di portare in scena la voce di una collettività in cerca di un futuro, evidenziandone i bisogni e i desideri e intravedendo come unica soluzione ai mali elencati, l’opportunità di un lavoro all’estero.

Il vivace e ironico monologo di Dario De Luca è condito e alleggerito da canzoni – dalle liriche semplici e divertenti – eseguite dalla Omissis Mini Orchestra, il gruppo musicale calabrese fortemente voluto dal protagonista per portare avanti un progetto di teatro-canzone, all’interno della compagnia Scena Verticale.

 

Lo spettacolo continua:
Teatro Filodrammatici
via Filodrammatici, 1 – Milano
fino a domenica 17 marzo
orari: martedì, giovedì e sabato, ore 21.00 – mercoledì e venerdì, ore 19.30 – domenica, ore 16.00

Morir sì giovane e in andropausa
di Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi
regia Dario De Luca
con Dario De Luca e Omissis Mini Orchestra – composta da Paolo Chiaia, Gianfranco De Franco, Giuseppe Oliveto, Emanuele Gallo e Francesco Montebello
canzoni e musica Giuseppe Vincenzi
produzione Scena Verticale