Perdersi nella foresta dell’immaginazione

Ispirato dal lavoro dei due studiosi del comportamento Bruno Bettelheim e Alexander Luria, un viaggio dentro se stessi attraverso le favole e le fantasie che agitano la mente umana.

Marc è uno scrittore di favole, crea storie popolate di personaggi fantasiosi e a volte pericolosi che si muovono nella foresta. Marc è uno scrittore che ha perso qualcosa. Glielo ricordano – e insieme lo aiutano nella ricerca – i personaggi che incontra lungo il suo sentiero. Marc desidera ardentemente ritrovare quel qualcosa, ma non sa nemmeno cosa sia, perché non lo ricorda, sa solo che lo ha perso.

L’incontro con una bambina si rivela decisivo, perché lo distoglie e lo salva dalle sue fantasie suicide e perché, attraverso lei, il giovane scrittore comincia a farsi strada e a cercare il passaggio che può condurlo fuori dalla foresta, al sicuro.

In quel luogo basta poco per smarrirsi, è sufficiente mettere il piede un po’ più in là del sentiero e facilmente non si sa più come tornare indietro, ci si perde.
Il solco tra l’immaginazione e la memoria è talmente labile che le due dimensioni possono stare sullo stesso piano, quando si allontanano dal presente.
All’inizio del Novecento lo psichiatra Bruno Battelheim e il suo collega neurologo Alexander Luria capiscono che attraverso le favole si possono affrontare, esorcizzare e allontanare da sé le difficoltà e i traumi che la vita presenta. Del resto la fantasia, i mondi incantati delle fiabe accompagnano nella crescita i bambini e li aiutano ad esplorare sé stessi e la realtà circostante. In un percorso sano, crescendo si capisce e si impara a distinguere la realtà dalla fantasia. Ma cosa succede se in un momento ci si smarrisce nella foresta delle proprie paure? Un percorso inverso può aiutare a ritrovare la strada giusta?

Lo spettacolo Nella Foresta, scritto e diretto da Giles Smith, e ospitato all’interno del Festival dei Mondi al Teatro Patologico di Roma, in parte pone allo spettatore queste domande e in parte dà gli strumenti perché ciascuno dentro di sé vi risponda.

Un viaggio nella foresta delle fantasie del protagonista, ma anche un viaggio nella foresta delle proprie ansie e paure. Come dice la frase emblematica che troneggia all’entrata della sala del teatro: «Non ci sarà mai nessuna scienza che potrà stabilire fino a che punto il tuo cervello reggerà». Una citazione di Dario D’Ambrosi, che dal 2009 dirige il progetto di laboratorio teatrale per disabili al Teatro Patologico.

Il Festival dei Mondi continua fino a domenica 3 luglio con In Retrospect di Denise Greber e Federico Restrepo.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Patologico

via Cassia, 472 – Roma
fino a domenica 26 giugno
orari: da mercoledì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.30
(durata un’ora circa senza intervallo)

L’Associazione J33tre presenta
Nella Foresta
di Giles Smith
regia Giles Smith
con Adriano Saleri, Beatrice Presen, Silvia Grande
scene e costumi Mauria De Angelis, Aurora Bozzetti
marionette Giles Smith
musiche Max Richter