Alla ricera dell’infanzia perduta

All’Elfo Puccini il Teatro delle Moire va in scena con Never Never Neverland, la nuova isola che non c’è.

Travestimenti, gioco, passamontagna con orecchie da coniglio, oggetti recuperati da vecchi bauli, figure in continua metamorfosi di identità, musiche di Edith Piaf, Arcade Fire, testi estrapolati dal Peter Pan di James M. Barrie. Tutto questo è la miscellanea di Never Never Neverland.

Il Teatro delle Moire indaga sull’infantilismo contemporaneo, sull’identità di genere e sull’abbandono ludico di una società che non vuole crescere. Attraverso un travestitismo compulsivo gli interpreti si appropriano di abiti, protagonisti di una scena che pare un mercatino dell’usato – trasformandosi continuamente in un qualcos’altro da sé, “vestendo” l’identità dell’abito indossato.

Come bambini-manichino sono, di volta in volta, Marylin Monroe con minigonna, Micheal Jackson con guantino e cappello, Maria Antonietta con lungo abito bianco, Lolite con boa di struzzo al collo. Una metamorfosi di gesti, di movenze, di voci dettate dall’esterno e non dall’interno, dal fuori e non dal dentro, dall’apparire e non dall’essere.

Ma questo sogno di un possibile ritorno all’infanzia è pieno di ferite e dolore. L’incapacità di sapere chi si è veramente trova sollievo solo nella nudità senza pudore che intercorre tra un cambio d’abiti e l’altro, nella neutralità della carne che si mostra e non si nasconde.

Never Never Neverland è uno spettacolo ironico e divertente, anche se intriso di quella violenza infantile che lascia basiti. Se, all’inizio, ognuno gioca con la propria pelle, gradualmente i quattro attori prendono a giocare con la pelle degli altri, trasformando l’individualità in una moda o in un gioco sociale, costruendo tutti insieme la propria assurda, distruttiva finzione.

Da vedere, per ripensare a sé.

Lo spettacolo continua:
Teatro Elfo Puccini

corso Buenos Aires, 33 – Milano
fino a domenica 10 giugno

Il teatro delle Moire presenta:
Never Never Neverland
concept e regia Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani
creazione e interpretazione Alessandra De Santis, Giorgia Maretta, Attilio Nicoli Cristiani ed Emanuele Sonzini
dramaturg Renato Gabrielli
assistenza al progetto Beatrice Sarosiek
disegno luci Antonio Zappalà