litta-teatro-milano-80x80Le anteprime delle novità teatrali milanesi in scena sui palchi del Litta, per la prima giornata dell’edizione 2013 di NEXT.

Il 18, 19 e 20 novembre 2013 il progetto NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo, attivo dal 2007, è tornato a popolare tre dei principali teatri milanesi: il teatro Litta, il Franco Parenti e l’Elfo Puccini.

Questa manifestazione, promossa dall’Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia e affidata all’organizzazione dell’AGIS, mira a promuovere e incentivare le produzioni teatrali, dando vita a una “borsa del teatro lombardo”. Ben 39 compagnie, selezionate attraverso la partecipazione a un bando pubblico indetto da Regione Lombardia, hanno così avuto la possibilità di presentare un estratto, di circa 20 minuti ciascuno, dei loro nuovi spettacoli.
Importante occasione di promozione dei lavori e di scambio d’idee, NEXT ha saputo valorizzare la necessità di un dialogo tra realtà differenti, soprattutto in un momento in cui il taglio dei finanziamenti pubblici destinati alla cultura ha provocato un forte calo della circuitazione delle produzioni teatrali.

La prima giornata della rassegna si è svolta al Teatro Litta, che ha visto sfilare sui propri palchi, dalla grande Sala Teatro alla rustica e splendida Sala Cavallerizza, 14 anteprime di altrettante compagnie lombarde, tra entusiasmi e delusioni dei presenti.

Da segnalare come poco convincente è stata la performance dei padroni di casa, che hanno portato in scena gli atti 1 e 6 di Confidenze troppo intime del francese Jérome Tonnerre, con la regia di Antonio Sixty. Tratta dall’omonimo film di Patrice Leconte, la vicenda narra di un equivoco per cui una donna, convinta di recarsi da uno psicoanalista, sbaglia porta, ritrovandosi a rivelare i suoi segreti più intimi a un consulente finanziario, che ascolta incredulo le sue confessioni. Se le proiezioni che scorrono dietro la scena, su di uno schermo diviso tra immagini succinte della donna e fondi monocromatici, rappresentano una modalità interessante di simbolizzazione dell’inconscio pulsionale, appaiono invece poco accattivanti i dialoghi e la recitazione dei due attori protagonisti, forse troppo ingessati e caricaturali nei loro rispettivi ruoli.

Decisamente più convincente è invece l’anteprima di Songs for Edgar, concept live album che accompagna l’universo allucinato di Edgar Allan Poe, portata in scena dal Teatro delle Moire, ideata, diretta e scritta da Alessandra De Santis e Attilio Nicoli Cristiani, con la collaborazione della cantante e musicista Camilla Barbarito. Nonostante i problemi tecnici verificatisi durante la performance, gli attori hanno saputo miscelare un registro performativo e visuale a una mirabile interpretazione musicale, dando vita a un melange culturale estremamente ricco e raffinato. Pregevolissimo il lavoro operato sulla relazione chiasmatica tra corpo e voce, che emergono appoggiandosi l’uno all’altra in tutta la loro peculiarità freudiana di “oggetti parziali”. Le voci che sembrano non appartenere al corpo da cui fuoriescono e i corpi che si svuotano del loro soffio vitale (ψυχή, psyché), intrecciano l’aspetto sonoro a quello plastico della visione, in un entrelacs dal sapore squisitamente merleaupontiano. Il mimo di eco chapliniana e i sottili riferimenti a Poe – ad esempio, al suo romanzo Storia di Arthur Gordon Pym, incarnato da un’attrice vestita di bianco – fanno il resto.

Molto interessante, anche se, come dichiarato dalla stessa coreografa e danzatrice, ancora in fase embrionale, Solo, il lavoro presentato da Uovo Performing Arts Festival. Già vincitrice, come migliore interprete, del Premio Equilibrio Roma 2013, Francesca Foscarini, guidata dalla coreografa israeliana Yasmeen Godder, ha saputo riempire lo spazio scenico, dimostrando un’incredibile padronanza del proprio movimento corporeo. Come se un flusso di pura elettricità la attraversasse da parte a parte, la giovane danzatrice ha operato e incarnato una vera e propria fusione con l’elemento musicale che la accompagnava, riempiendo palco, musiche e silenzi con la sua fluida plasticità corporea.

Degno di nota, anche se, forse, limitato dalla sua presentazione necessariamente parziale in questa sede, il lavoro di Ariella Vidach – AiEP, intitolato TEXT.hop. Centro nevralgico di quest’opera sperimentale è la ricchezza espressiva della voce, in grado di trasformare i corpi e gli spazi. Un’attenzione particolare è rivolta alla complessità polimorfica del linguaggio, che non si declina soltanto in una pluralità di lingue e codici differenti, non rimane ancorata a una dimensione prettamente verbale, ma contamina l’intera esistenza umana. I corpi degli attori si muovono al ritmo di linguaggi diversi, che scandiscono i loro passi, fondendoli e separandoli tra loro.

Insomma, una prima giornata decisamente intensa, che ha confermato la validità e l’importanza del progetto NEXT, come trampolino di lancio e occasione di promozione delle creatività teatrali del territorio.

Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di
NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo
Teatro Litta
Corso Magenta 24, Milano
18 novembre 2013

Confidenze troppo intime
di Jérome Tonnerre
regia di Antonio Sixty
con Caterina Bajetta, Gaetano Callegaro, Ettore Distasio, attrice in via di definizione

Teatro delle Moire preseta
Songs for Edgar
ideata, diretta e scritta da Alessandra De Santis e Attilio Nicoli Cristiani
con la collaborazione di Camilla Barbarito
interpretazione Camilla Barbarito, Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani

Uovo Performing Arts Festival presenta
Solo
coreografia Yasmeen Godder
creato e interpretato da Francesca Foscarini

TEXT.hop.
regia Ariella Vidach e Claudio Prati
coreografia Ariella Vidach
danzatori Compagnia AiEP Chiara Ameglio, Pieradolfo Ciulli, Antonio Montanile
disegno interattivo Martino Coffa, Alessandro Inguglia, Claudio Prati, ARiella Vidach
musiche e suoni Alessandro Inguglia
grafica interattiva Recipient cc
scenografia AiEP, Recipient cc
costumi AiEP
organizzazione Chiara Franzosi, Solveig Chirey
produzione Ariella Vidach AiEP in collaborazione con Recipient cc