Quell’effimera permanenza del teatro

Serata conclusiva della prima edizione di Ne(x)twork. Dodici i lavori presentati. Per conoscere l’esito della giuria popolare bisogna attendere mercoledì. Restiamo collegati!

Che la burocrazia teatrale nel panorama italiano contemporaneo sia in una condizione pietosa è ben assodato. A tutti i livelli si cerca di colmare la sonora assenza governativa (ricordate “ei fu” l’ETI?) e simultaneamente di arginare l’impeto della crisi. A Roma, dove è prevista la chiusura dello sfortunato Ambra Jovinelli senza che nessuno batta ciglio, proseguono le occupazioni e le autogestioni di spazi altrimenti destinati a sale bingo. Teatro di Roma si impegna in una serie di encomiabili progetti di sensibilizzazione (Atelier, Perdutamente e Ratto d’Europa), veri e propri laboratori didattici della percezione, rivolti all’educazione degli spettatori nel modo più efficace possibile, ossia con l’esperienza sul palco. Il gruppo Danny Rose di 40 professionisti ha scelto la via agra dell’autofinanziamento per assicurarsi un minimo spazio di libertà nel quale poter sviluppare il proprio talento senza subire ingerenze di alcun tipo. Sono solo alcuni esempi di “resistenza”, ma al di fuori del sistema di circuito la situazione è ancora più drammatica. La scena indipendente accusa colpi e contraccolpi, a destra e a sinistra. Rassegne di grande interesse come Teatri di Vetro ridimensionano la programmazione, mentre di altre, come il LET – Liberi Esperimenti Teatrali, non si hanno notizie e si teme il peggio. I megafoni in filodiffusione mandano a ripetizione segnali di allarme, perché diventa sempre più difficile andare avanti. L’alternativa, quando si è privi di un interlocutore reale dietro i burattini di palazzo davvero poco teatrali, è fare gruppo, meglio se non una miniatura dell’arcinota casta, piuttosto un fronte comune da Catania a Trento. In questo senso l’iniziativa del Teatro dell’Orologio in collaborazione con il Kilowatt Festival di Sansepolcro (AR) ha un pregio rilevante. Dodici compagnie professionali indipendenti sono state selezionate tramite bando di concorso pubblico per presentare ognuna una prospettiva di un allestimento possibile. Le opere potenziali, a diverse fasi di elaborazione, sono state organizzate in forma di corti teatrali e messi in scena durante tre serate gratuite. Meglio sarebbe dire nottate, visti gli orari. A valutare la bontà di questi spunti embrionali è stata appositamente selezionata una giuria popolare di 20 appassionati volontari non addetti ai lavori, “i Visionari”, preposti a decretare quale tra le compagnie intervenute meritasse il premio di 10,000€ da investire nell’allestimento dell’opera completa. Per gli altri undici, si prevede l’inserimento in cartellone nella prossima stagione dell’Orologio. Pesaro Urbino, Pisa, Milano, Palermo, Bologna, Foggia, Roma, Rimini, Prato, Bari, Catania, Messina, queste le provenienze delle dodici compagnie selezionate. Gli artisti si sono incontrati e hanno condiviso le loro visioni, i progetti, le metodologie. Hanno conosciuto i giurati, seri e partecipi, sempre invitati alla fine di ogni presentazione a intervenire con un commento in mini-dibattiti utili per riempire i vuoti dei rapidi cambi di scena e per riflettere sull’attuale condizione della cultura teatrale. La serata finale ha ospitato i progetti di cinque compagnie. Trovate più o meno efficaci, ma accomunate tutte da un elevato livello tecnico e lo svelato entusiasmo di partecipare a un’esperienza off, giovane, dinamica, sentita. Nonostante il nome assurdamente fumettistico i The Avengers mostrano una fresca sintonia, presentando The Big Bible, testo irriverente sulle leggi bibliche. Ricordano positivamente l’umorismo ebraico newyorchese, con una serie di spassosi sketch che utilizzano abilmente anche il trash nostrano. Sempre di legge, pure se stavolta in chiave sommamente filosofica, dissertano Carullo Minasi in T/Empio-Critica della Ragion Giusta, rielaborazione dell’Eutifrone di Platone. Un allestimento complesso e misurato che non stupisce sia stato selezionato per il premio Teatri del Sacro 2013. Se i Quotidiana.com presentano un abbozzo di metateatro (o mental-teatro) in divenire affidato alla mimica e all’esprit du mots (C’è vita nella mente), Battuage di Vucciria Teatro pare proprio un’opera fatta e finita, forse non proprio originalissima, ma di certo attuale, favorita da un notevole cast che ha una presa immediata sul pubblico, non solo per i tacchi a spillo e i bambolotti appesi alla gonna. Stesso effetto per Radiologia con cesto di frutta di Vico Quarto Mazzini, rivisitazione contemporanea del varietà.

Perciò, come si dice in questi casi, la parola ai giurati e quindi al pubblico che dovrà scegliere quale tra questi e i lavori precedenti (ri)vedere nella stagione prossima. Per ora gli spettatori sono venti in più agli artisti coinvolti, non è da escludere un incremento e chissà non si riesca a creare una vasta audience (sì, proprio come quelli della televisione) che finalmente si senta libera di abbracciare l’idea che andare a teatro è piacevole, divertente, stimolante e poco snob. Allora, con i numeri in tasca, contando le poltrone occupate, smetteremo di parlare di crisi e ci godremo lo spettacolo.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro dell’Orologio
via de Filippini, 17/a, Roma
sabato 4 maggio, ore 2300

Vucciria Teatro presenta
Battuage
regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Angelura Pitsaki, Rossella Celati, Alessandro Lui
aiuto regia Nicoletta Calligaris
foto Dalila Romeo
(durata 25 minuti, senza intervallo)

Carullo Minasi presenta
T/Empio-Critica della Ragion Giusta
di Carullo/Minasi
regia di Carullo/Minasi
con Giuseppe Carullo, Cristiana Minasi
aiuto regia Roberto Bitto
disegno luci Roberto Bonaventura
scene, illustrazioni, costumi Cinzia Muscolino
collaborazione Saverio Tavano, Giovanna La Maestra, Angelo Tripodo
(durata 25 minuti, senza intervallo)

Vico Quarto Mazzini presenta
Radiologia con cesto di frutta
regia Vico Quarto Mazzoni
con Michele Altamura, Nicola Borghesi, Gabriele Paolocà
assistenza Nicolò Giangaspero, Riccardo Lanzarone
(durata 25 minuti, senza intervallo)

The Avengers presentano
The Big Bible
di e con Giulia Aiazzi, Riccardo Goretti, Ciro Masella, Pasquale Scalzi
con la consulenza di Tommaso Chimenti
(durata 25 minuti, senza intervallo)

Quotidiana.com con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini
In collaborazione con Comune di Poggio Berni presentano
C’è vita nella mente
di Quotidiana.com
con Roberto Scappin, Paola Vannoni
scrittura Paola Vannoni
progetto luci Roberto Pozzi
costumi Sartoria Righi
(durata 25 minuti, senza intervallo)

I 12 spettacoli saranno presentati nella rassegna
Ne(x)twork 2013 – novembre-dicembre 2013 – presso il Teatro dell’Orologio di Roma