Attraversamenti Multipli, lo storico festival della periferia urbana di Roma (e, da questa edizione, non solo), si è concluso il 30 settembre. Vi raccontiamo la penultima giornata, vissuta tra percorsi solitari, performance interattive e reading.

Quadraro, quartiere estremo di Roma; Largo Spartaco, una piazza, palazzi di edilizia popolare, ragazzi sui muretti che chiacchierano, bambini che giocano a pallone e girano liberamente in bici. Viene quasi il dubbio di trovarsi realmente a Roma, ma è qui che, anche per la sua 17° edizione, si è svolto Attraversamenti Multipli, impreziosito dalla collaborazione con il collettivo modenese Amigdala, già fondatore del festival Periferico. Quello che accomuna queste due realtà è l’interesse per le periferie urbane, per il modo in cui esse vengono abitate e gli spazi vissuti non solo da chi già ci vive ma anche da chi è di passaggio. Lettere anonime per un camminatore porta, appunto, la firma di Amigdala che dopo una serie di sopralluoghi nel quartiere, ha costruito una performance site specific, dunque perfettamente in linea con la poetica di Margine Operativo, attraverso le vie del Quadraro per uno spettatore alla volta.

Il percorso è pensato con l’accompagnamento di un ipod e scritte disseminate lungo il cammino, volto a far vivere a ogni singolo l’intensità di un’esperienza privata, immersiva e di intima e silente comunione con l’ambiente circostante. Nell’ipod risuonano sottofondi musicali, squarci di realtà e di storia raccontati dai veri abitanti del Quadraro e una voce – quella della versatile Beatrice Schiros – che accompagna il camminatore quasi come un’ombra al suo fianco. Di grande suggestione il momento, del tutto casuale e proprio per questo assolutamente perfetto, in cui le parole della voce narrante sono venute a coincidere con una delle scritte incrociate lungo il cammino. Il viaggio termina in uno scantinato in cui il camminatore ha davanti a se una serie di lettere già imbustate e dal contenuto sconosciuto, venendo invitato a spedirne una a un destinatario a propria scelta e come testimonianza di ciò che ha vissuto.

Dopo questo momento così intimo e privato, si viene catapultati in quella che sembra essere quasi una sorta di realtà parallela, un vero e proprio gioco interattivo. Il Collettivo PirateJenny costruisce una performance, Cheerleaders, il cui percorso e risultato finale è tutto giocato sulla partecipazione attiva degli spettatori. Sull’asfalto della piazza è disegnato un quadrato i cui lati sono formati da caselle, predisposte ognuna per uno spettatore, e nelle quali sono posizionati vari oggetti sonori – trombette, fischietti, campanelli, ecc. – con cui si è chiamati a giocare nei diversi momenti dell’evento, mentre sul fondo aleggia un grande timer.

Le tre performers – Sara Catellani, Elisa Ferrari e Giselda Ranieri, alle quali va riconosciuta buona espressività e grande resistenza fisica – sono in veste di cheerleader, mentre la voce fuori campo di Marco Masello fa da guida agli spettatori. A ogni suono corrisponde un’azione delle tre, reiterata meccanicamente ogni qual volta viene ripetuto lo stesso suono. Come dichiara lo stesso Collettivo, «Cheerleaders è un dispositivo di gioco multiplayer che indaga le dinamiche di un gruppo/comunità i cui membri sono chiamati a condividere un luogo e un tempo e a dover gestire un’azione».
Il risultato è sicuramente divertente ma al tempo stesso inquietante se si pensa che in un futuro si potrebbe realmente arrivare ad una spersonalizzazione dell’essere umano così massiccia.

La conclusione di questa intensa giornata è affidata alla compagnia Bartolini/Baronio che dà vita al reading Alla fine della città – periferie e memoria. Lo spettacolo è prodotto nell’ambito di Roma. Cantiere della memoria che fa parte del progetto europeo Altercities il cui sguardo è volto alla memoria dei quartieri delle città e, nello specifico, di Parigi, Berlino, Roma e Istanbul. Un reading anche musicale che, per l’occasione, ha visto unirsi alla chitarra di Michele Baronio e alla sempre coinvolgente e appassionata Tamara Bartolini, la fisarmonica di Alessandro D’Alessandro – tra i vincitori della Targa Tenco 2017 – per raccontarci la dimenticata e, forse, sconosciuta, storia di Don Sardelli e delle baracche dell’Acquedotto Felice. Partendo dall’esperienza di Roberto Sardelli, narrata nel libro Vita di borgata, vengono offerti allo spettatore diversi spunti di riflessione grazie anche alle incursioni dell’antropologo Stefano Portelli e della illustratrice Simona Binni. Bartolini/Baronio ricordano di una periferie dove, seppure ci fosse bisogno di tutto in termini materiali, non mancava da parte dei baraccati la voglia di fare, di migliorare, di evolvere, lasciando emergere il sentimento di attaccamento a un territorio che poteva e doveva essere trasformato in qualcosa di migliore e, soprattutto, a misura per coloro che già vi abitavano.

Il destino degli ex abitanti dell’Acquedotto Felice è stato, invece, quello di essere effettivamente deportati nel quartiere di Nuova Ostia: nella realtà dei fatti una periferia oltre la periferia, lasciata nel degrado e in maniera omertosa nelle mani della criminalità organizzata. Commuove e colpisce il racconto di una Roma segreta, nascosta, vera, i cui cittadini avevano voglia di lottare; quegli stessi cittadini che oggi, purtroppo, sembrano aver perso stimoli e non credere più nella possibilità di un miglioramento.
E allora con grande merito che Attraversamenti Multipli resta fedele ai propri intenti, ossia avvicinare le varie arti che fra di loro si attraversano e si incrociano per promuovere pathos attraverso la consapevolezza di realtà anche insolite e sconosciute della stessa città in cui ci si trova ad abitare.

Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di Attraversamenti Multipli
Largo Spartaco – Roma
Venerdì 29 settembre dalle ore 18

Lettere anonime per un camminatore
ideazione Sara Garagni, Meike Clarelli, Gabriele Dalla Barba, Federica Rocchi
con le voci di Beatrice Schiros e alcuni testimoni del quartiere
di Gabriele Dalla Barba
musiche Meike Clarelli
cura visiva Sara Garagnani
cura Federica Rocchi
produzione Amigdala/Festival Periferico
con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio Modena, Regione Emilia-Romagna

Cheerleaders
ideazione Sara Catellani, Elisa Ferrari, Davide Manico
con Sara Catellani, Elisa Ferrari, Giselda Ranieri, Marco Masello
produzione Collettivo PirateJenny/Terra di Nod
con il sostegno di Inteatro Polverigi/Marche Teatro (Ancona), Quelli di Grock (Milano), DanceHaus Artedanzae20 (Milano), Pim Off (Milano), Cantieri Teatrali Koreja (Lecce), Manifattura K (Milano), I Macelli No Theatre (Certaldo), Electa Creative Arts (Teramo)
spettacolo selezionato e sostenuto da NEXT, Regione Lombardia, Edizione 2015
spettacolo vincitore del Premio Outlet-Circuito Teatrale Abruzzo
spettacolo selezionato per Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2016 e inserito all’interno della circuitazione del Network Anticorpi XL
vincitore Danza Urbana XL 2017

Alla fine della città – periferie e memoria
di Tamara Bartolini, Michele Baronio
con Tamara Bartolini, Michele Baronio
immagini elaborate dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Largo San Pio V, Roma
con la partecipazione di Stefano Portelli (antropologo) e Simona Binni (illustratrice)
e con il contributo fotografico dell’Archivio Marcello Geppetti
produzione Associazione Culturale Ti con Zero, Bartolini/Baronio
un progetto Altercities – Roma. Cantiere della memoria