Lo humor inglese approda in Italia

Il Teatro Libero di Milano torna a indagare il tema del suicidio – con una vena decisamente più ironica.

Portare Nick Hornby a teatro? E perché no? La scelta del testo, Non buttiamoci giù, è ottima. Cinque personaggi, cinque voci diverse che si intersecano e scambiano. I personaggi dello scrittore inglese sono ben disegnati, a tutto tondo, con un loro preciso linguaggio e una loro chiara personalità. Questo di sicuro aiuta l’interprete, che riesce infatti a connotare ognuno di loro con piccoli, semplici tratti – slacciandosi i polsini della camicia, scompigliandosi o pettinandosi i capelli, atteggiando la bocca o lo sguardo. Luciano Roman, attore e regista, decide inoltre di rendere il testo inglese più vicino a noi: traducendo i nomi dei personaggi, aiutandoli a essere in qualche modo più italiani, in possesso di un linguaggio molto vicino a quello che ci appartiene.

Il finale è aperto e, rispetto al romanzo, è volutamente tagliato. Manca certamente gran parte del libro, ma, in questo modo, la riduzione teatrale lascia allo spettatore la libertà di immaginare the end. Del resto, è sempre difficile compiere un’efficace operazione di tipo drammaturgico con testi del genere. Chi conosce il libro di Hornby non potrà che provare la sensazione di un pezzo di storia mancante – dato che l’incontro sul tetto è solo l’inizio. Eppure, questo stesso momento può essere quello giusto per interrompersi, lasciando aperta una serie di possibilità su cosa effettivamente accadrà a questi personaggi, ai quali lo spettatore inizia ad affezionarsi.

Se è sempre difficile parlare di suicidio, questa pièce lo fa in modo leggero e divertente, forse grazie a quell’ironia inglese in grado di affrontare qualsiasi argomento, senza mai risultare politicamente scorretta. Forse, in un momento di crisi come questo, è particolarmente delicato trattare di situazioni difficili con leggerezza, ma lo spettacolo di Luciano Roman funziona e diverte parecchio.

Ciò che interessa di questo testo è l’ammissione che, di fronte alle difficoltà della vita, ci si sente tutti soli – ma il suicidio è atto estremo sia di solitudine sia di egoismo. Il semplice fatto di incontrare nello stesso giorno, alla stessa ora, altre quattro persone che si vogliono togliere la vita per motivi completamente diversi dai nostri, può far scattare improvvisamente qualcosa perché ci si accorge che si sta condividendo una sensazione, un’idea, un bisogno. E la condivisione fa parte dell’uomo: anzi, è forse una delle ragioni per le quali riusciamo a essere veramente felici.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Libero

via Savona, 10 – Milano

Non buttiamoci giù
di Nick Hornby
regia Luciano Roman
con Luciano Roman
produzione Teatro Belli