Fiabe e realtà

Non solo nelle favole il bene vince sul male, ma anche sul palcoscenico – grazie a eccellenti progetti di teatro integrato.

Parla di odio, Non farmi male, spettacolo firmato da Marcela Serli e messo in scena dall’Atir – con una troupe formata da attori professionisti e da ragazzi diversamente abili.

Proprio la particolare formazione di questa compagnia rende il messaggio di Non farmi male ancora più efficace. Atir e Comunità progetto, infatti, portano avanti da anni Gli spazi del Teatro –  laboratorio di teatro integrato che affianca, sulle scene, attori professionisti e ragazzi diversamente abili, promuovendo l’integrazione e il reinserimento sociale.

L’odio nei confronti del diverso, infatti, non si manifesta solo nelle situazioni estreme, ma anche il distacco, l’intolleranza, il rancore risultano forme di cattiveria altrettanto pesanti da subire e contro le quali ribellarsi. Mentre l’incontro e il dialogo sono le armi che, più di ogni altra, possono sconfiggere l’indifferenza. Proprio per questo motivo la regista, Marcela Serli, ha deciso di far iniziare lo spettacolo nel foyer, dove gli attori – travestiti da mostri – si sono aggirati tra il pubblico cercando di spaventarlo al minimo sguardo. A ogni spettatore è spettato decidere se abbassare gli occhi e mostrarsi disinteressato oppure accettare la provocazione e tendere la mano.

Lo spettacolo vero e proprio è una panoramica precisa delle differenti sfaccettature dell’odio – dagli orrori commessi dalla mafia ai maltrattamenti tra le mura domestiche – e tutte risultano legate l’una all’altra perché, come un sasso gettato nell’acqua crea un’infinità di cerchi concentrici, l’odio espandendosi suscita altro odio. Tra momenti di pura improvvisazione – frutto di un lavoro che la compagnia Atir porta stabilmente avanti da anni – e altri di precisa costruzione scenica, il messaggio di Non farmi male arriva con forza al pubblico che, nel finale, è chiamato nuovamente a essere protagonista in prima persona, insieme agli interpreti.

Costretti dagli attori – e con tanto di armi puntate addosso – a salire sul palco, gli spettatori assistono – dal centro della scena – alla resa definitiva e alla deposizione delle armi. Levandosi finalmente i costumi dalle tinte scure e indossando candidi abiti bianchi, i protagonisti iniziano a fluttuare per il teatro, diffondendo con il semplice movimento dei loro corpi un messaggio di pace e di libertà.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Ringhiera

via Boifava, 17 – Milano

Non Farmi male

regia e drammaturgia di Marcela Serli
con gli allievi abili e diversamente abili del laboratorio di teatro integrato Gli Spazi del Teatro
costumi Giada Masi
attrezzeria Serena Zen
produzione Atir