Molta miseria e poca nobiltà

teatro-pergola-firenzeAl Teatro della Pergola di Firenze va in scena Non ti pago, la commedia forse più comica di Eduardo De Filippo, che svela i retroscena della Smorfia Napoletana.

Inserita inizialmente tra le Cantate dei giorni dispari – ossia, tra le più drammatiche – fu ricompresa, in seguito, nelle Cantate dei giorni pari – tra le drammaturgie spensierate.  Alla maniera eduardiana, Non ti pago è interamente ambientata nella cucina-soggiorno, cuore dell’ambiente familiare dei Quagliuolo, proprietari di un Bancolotto in una zona popolare di Napoli. Una scenografia semplice con le immancabili finestre sul balcone che guardano la strada e uno sfondo di nuvole rosa-arancio che l’immaginazione traduce in un romantico tramonto sul golfo partenopeo, dove bancarelle di ambulanti riempiono il lungomare con le loro leccornie e stramberie.

È una Napoli tradizionale quella portata in scena e che avrebbe visto Luca De Filippo nel ruolo di regista. Il figlio di Eduardo, recentemente scomparso, proprio sul palco della Pergola, nel gennaio 1981, debuttò con la propria Compagnia, mettendo in scena La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta, sotto la direzione del Maestro e padre.

Una Napoli scaramantica e superstiziosa che crede negli jettatori e nei numeri dei defunti. Una città di giocatori speranzosi di una vincita milionaria che cambi la direzione segnata della vita quotidiana; dove ognuno ha i propri riti e segreti per la scelta dei numeri. Numeri che non si possono nemmeno nominare prima che si siano giocati.

Ferdinando Quagliuolo, interpretato da Gianfelice Imparato – che a Firenze debuttò nella Compagnia De Filippo insieme a Luca – è stato anche incaricato della regia dello spettacolo che, nonostante la luttuosa scomparsa, continua la tournée italiana.

Ferdinando è il proprietario di una ricevitoria ma, con disappunto della moglie Concetta (Carolina Rosi), che protesta per i troppi soldi buttati al vento e sua malcelata frustrazione, non riesce ad azzeccare un numero – neanche un ambo. Ad aumentare la sua rabbia e l’orgoglio, contribuisce involontariamente un dipendente, tal Mario Bertolini – che ha anche smanie di fidanzamento con l’unica figlia dei Quagliuolo, Stella. Quest’ultimo, estremamente fortunato, fa schiattare di rabbia Don Ferdinando quando vince una quaterna milionaria con i numeri 1,2,3,4 – che gli avrebbe dato in sogno don Saverio, il padre defunto dello stesso Ferdinando.

L’astio nei confronti di Bertolini esplode incontenibile e, grazie al profondo scavo psicologico operato da Eduardo, i risvolti interiori della vicenda personale – e, per antonomasia, di tutti gli aspiranti vincitori delusi – si dipanano con arguzia. Si escogitano modi impensabili e cavilli impossibili per farsi attribuire l’agognata vincita. Si chiamano in causa e si accusano i defunti, che hanno dato i numeri alla persona sbagliata. Fino ad appellarsi a un avvocato che, suo malgrado, non può trascinare in tribunale le anime dall’aldilà.

Il protagonista, Ferdinando, dimostra infine tutta la sua invidia quando – per non darla vinta al suo antipatico usurpatore dei numeri dei defunti di famiglia – invia una maledizione, uno scuorno bello e buono che funziona tanto bene da ridurre Bertolini da jettatore a jettato.

Il ritratto che ne emerge è quello di un mondo abitato da perdenti, dediti al gioco. Di una Napoli apparentemente tranquilla, che il demone-denaro trasforma in un inferno infestato da soggetti avidi e superstiziosi.

«Sei invidioso!» urla donna Concetta. «Non è invidia la mia», replica don Ferdinando: «È un’ingiustizia! Se un padre morto non pensa a un figlio a chi deve pensare?»

Leggera e piacevole la drammaturgia, supportata da bravi attori.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro della Pergola
via della Pergola – Firenze
giovedì 14 gennaio, ore 21.00

Non ti pago
di Eduardo De Filippo
regia Gianfelice Imparato
con Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo, Gianfelice Imparato
produzione Compagnia Luca De Filippo