Inventare il teatro

Il festival Inventaria trova accoglienza come negli anni precedenti presso il Teatro dell’Orologio di Roma.

Sopravvivere in tempi di crisi economica e sociale significa anche e soprattutto tutelare la ricerca artistica, la sperimentazione espressiva, incentivando e promuovendo i giovani talenti volenterosi di dimostrare le proprie capacità; in questo senso, il festival Inventaria, giunto alla terza edizione, è ormai una certezza sulla scena del teatro romano. La compagnia DoveComeQuando infatti, in un programma ricco di 14 serate, propone una serie di eventi di grande attrattiva che coinvolgono in primis il teatro, ma anche la fotografia (con un concorso fotografico), nonché una gustosa degustazione di prodotti tipici. Come dicevamo, il teatro però la fa da padrona: Inventaria prevede l’assegnazione del Premio di drammaturgia, da consegnare a una delle compagnie che si susseguiranno sui palchi delle due sale dell’Orologio fino al 2 giugno; attori, registi e interpreti esordienti, ancora in fase di crescita, che si mettono in gioco persino sperimentando e “reinvetando” il linguaggio teatrale. Nelle serate del 28 e 29 maggio è in scena uno spettacolo della categoria Fuori concorso, dal titolo Nothing personal Oh yeah. Si tratta di un’opera di grande audacia, dal forte impatto provocatorio, che parte da un celebre e bellissimo film di Roman Polansky dal titolo La morte e la fanciulla, per scomporlo e decostruirlo, fino a contaminarlo con innumerevoli e imprevedibili dimensioni di inedito senso. La storia di Paolina, sopravvissuta alle torture e alle sevizie di un potere dittatoriale, alle prese col suo passato e con l’irrefrenabile voglia di vendetta, dal racconto lineare e classico del film diviene uno scenario surreale, abitato da presenza ambigue e deliranti, che si inseriscono tra le parole e i gesti dei protagonisti come fantasmi invisibili. Stessa cosa per la musica dal vivo e per le canzoni struggenti cantate da Amalia Grè, mentre il testo dello spettacolo si nutre del montaggio di alcuni versi shakespeariani.
La regia è di Francesca Viscardi Legnetti, fondatrice e direttrice della Free Mistake Project, agenzia e compagnia di promozione, ideazione e produzione artistica che punta sulle nuove leve organizzando corsi e seminari finalizzati alla formazione. Torniamo allo spettacolo, che è senz’altro trascinante per il suo tono dissacratorio e per la sua capacità di trasmettere alcuni snodi concettuali del film di Polansky sul piano simbolico, restituendo i principi e i temi centrali attraverso il corpo, la gestualità e il suono prima ancora che attraverso la parola; la recitazione è evidentemente destinata a evolversi ulteriormente, dato il livello di studio nella quale si trova, e d’altronde il tono troppo stravagante ed eccessivo non giova alla resa complessiva, come pure non hanno giovato le bizzarre reazioni del folto pubblico accorso a vedere lo spettacolo, che dinanzi a quell’inaspettato delirio non ha saputo fare di meglio che ridere, convinto che si trattasse di uno spettacolo comico. Ma d’altronde, dare torto al pubblico è la strada per l’insuccesso, e questo i nostri promettenti e giovani attori lo apprenderanno al meglio.

Lo spettacolo continua:
Teatro dell’Orologio – Sala Grande
via dei Filippini 17 – Roma
martedì 28 e mercoledì 29 Maggio, ore 21.30

Free Mistake Project presenta
Nothing Personal Oh Yeah
tratto da La morte e la fanciulla di Roman Polansky
regia Francesca Viscardi Leonetti
con Maria Francesca Palli, Tiziano Mariani, Vittorio Bottillo