Un teatro dell’orrore

Fabio Condemi si cimenta con un nuovo, suggestivo adattamento scenico di un testo extra-teatrale portando Nottuari al Teatro India, una libera rielaborazione delle opere di Thomas Ligotti.

Il teatro contemporaneo italiano ha le sue convenzioni e le sue gerarchie, ma già da anni Fabio Condemi è indicato come uno dei migliori registi emergenti della scena attuale. Le convenzioni e le convinzioni del teatro all’italiana Condemi le ha in parte rispettate – anche nel rapporto con un maestro ideale come Pasolini o un maestro fattuale come Giorgio Barberio Corsetti – eppure tutto il suo percorso da regista dal 2012 a oggi si è sempre contraddistinto per una scelta coraggiosissima delle opere da adattare sul palcoscenico, fino ad arrivare alla messa in scena di un vero e proprio monstrum della cultura occidentale quale è La filosofia nel boudoir del Marchese De Sade.

Nottuari, il suo nuovo lavoro recentemente presentato al Teatro India di Roma, non si distacca da questa linea, anzi, se mai la radicalizza: dopo gli adattamenti di classici che per lo più appartenevano alla storia della letteratura europea anziché alla storia del teatro – Joyce, Walser, Pasolini, il già citato De Sade – Condemi ha attinto all’immaginario horror di Thomas Lingotti, un autore di culto della letteratura weird contemporanea e, un po’ come accaduto già con Questo è il tempo in cui attendo la grazia rispetto alle opere di Pasolini, ma con un maggior respiro drammaturgico, Condemi non ha scelto di adattare uno specifico testo di Lingotti, ma propone un contorto collage di diverse situazioni e personaggi ispirati al suo lavoro. Il risultato è un caleidoscopio fortemente suggestivo, che alterna disquisizioni sulla figura archetipica di Medusa a esperienze allucinatorie vissute dal pubblico prima ancora che dai protagonisti: all’inizio e alla fine dello spettacolo, gli spettatori stessi vengono coinvolti in un esperimento cognitivo dall’aria innocente, atto a dimostrare la natura sfuggente della cosiddetta realtà; improvvise esplosioni di credi antinatalisti, incontri di solitudini, bambine perseguitate da incubi premonitori formano il materiale narrativo di uno spettacolo che riesce con fermezza e rigore a proporre una significativa forma di horror teatrale.

In Nottuari ritornano molti dei leitmotiv del teatro di Condemi: didascalie, inserti video, proiezioni di diapositive manovrate dagli stessi attori in scena. Al tempo stesso, tanto sul fronte drammaturgico quanto sul fronte tecnico, Nottuari rappresenta un importante avanzamento rispetto a precedenti messe in scena. Se uno dei primi significativi lavori di Condemi era stato l’adattamento radiofonico del Manifesto per un nuovo teatro di Pasolini in occasione del quarantennale dall’omicidio, tanto ne La filosofia nel boudoir quanto e a maggior ragione nel pasoliniano Questo è il tempo in cui attendo la grazia, Condemi sembrava mantenersi piuttosto vicino al concetto di teatro di parola che, mutuato in parte da Brecht, P.P.P. propagandava nel Sessantotto. Nottuari – e qui si consuma un vertiginoso connubio di istinto drammaturgico e audacia tecnica – è uno spettacolo che gioca molto più sul visivo che sul verbale, come raramente accade nel teatro italiano contemporaneo: il minimalismo delle scenografie esaspera la complessità dei giochi e dei movimenti che esse fanno lungo tutto il corso dello spettacolo, mentre il disegno luci rasenta la perfezione nel tratteggiare un determinato status esistenziale, cupo, nichilista, forse disperato. La solidità, tanto scenografica quanto drammaturgica, dello spettacolo fa pendant con un notevole coraggio sul fronte dell’adattamento e della messa in scena: Nottuari ha tutte le carte in regola per restare nella memoria delle cronache del teatro contemporaneo come un anticlassico particolarmente riuscito.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro India – Teatro di Roma
Lungotevere Vittorio Gassmann, 1
dal 22 febbraio al 5 marzo
ore 20.00, domenica 26 febbraio ore 18.00, domenica 5 marzo ore 19.00

Nottuari
ispirato alle opere di Thomas Ligotti
regia e drammaturgia Fabio Condemi
scene, drammaturgia dell’immagine Fabio Cherstich
musiche originali Paolo Spaccamonti
sound designer Andrea Gianessi
con Carolina Ellero, Julien Lambert, Francesco Pennacchia e Ludovica Marsilii
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, LAC Lugano, Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio di Prato, Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale