Il monologo del pianista sull’oceano

stanze-segrete-teatro-roma-80x80Al Teatro Stanze Segrete, va in scena il lungo monologo di Alessandro Baricco Novecento, entrato nell’immaginario collettivo grazie al famosissimo film omonimo.

Nel 1998 nelle sale uscì un film divenuto un grande classico del cinema italiano ma non solo; diretto da un maestro come Giuseppe Tornatore, e – quel che più ci interessa – ispirato a un monologo teatrale di Alessandro Baricco di quattro anni prima, La leggenda del pianista sull’oceano fu una produzione internazionale che vide coinvolti alcuni grandi nomi del cinema d’oltreoceano, a cominciare dall’ottimo protagonista Tim Roth che interpretava Danny Boodman T.D. Lemon Novecento. Si tratta della storia del più grande pianista che abbia mai attraversato l’oceano, il mitico musicista nato e morto su una nave e che rinunciò fino all’ultimo di abbandonarla e di approdare sulla terra ferma. Il testo teatrale di Baricco, intitolato Novecento, si prestava benissimo da metafora della condizione umana, delle ambizioni e dei desideri che caratterizzano ciascuno di noi, ma anche del significato simbolico che il mare smisurato incarna, e con esso la navigazione, l’assenza di terraferma; era inoltre un apologo sul significato del genio, e “hessianamente” (come Peter Camenzind e Demian di Herman Hesse per intenderci) sulla sua inadeguatezza nei confronti del consorzio umano. La cosa che stupisce è verificare come il breve e intenso monologo dello scrittore italiano sia stato tradotto cinematograficamente in un kolossal di quasi 3 ore; si tratterebbe di dimostrare, per l’ennesima volta e in maniera goffa, la presunta superiorità dell’arte letteraria sulla settima, ma non è questo. Il punto è che la densità e la profondità di un così breve monologo è l’ideale per fomentare e ispirare un universo filmico strabordante, incontenibile, capace di meravigliare e affascinare. In tutto questo è il piacere di tornare al testo di Baricco, e di vederlo recitato in teatro: presso il caratteristico Teatro Stanze Segrete di Trastevere, L’Associazione Culturale Novembre porta in scena, fino al prossimo 26 gennaio, Novecento, per la regia di Andrea Teodori e con Diego Migeni. Quest’ultimo, il trombettista che nel film è interpretato da Pruitt Taylor Vince, è in realtà l’unica voce e l’unico personaggio, ed è lui per un’ora a raccontarci le memorie e le gesta di Novecento; l’ottima e sorprendente costruzione delle luci di Giovanna Bellini riesce ad evocare il clima e l’immaginario dei primi decenni del secolo, l’atmosfera dell’America sognata e ambita dalle migliaia di immigrati partiti pieni di speranza, trascinata però dal ragtime, dal blues, dal jazz; si tratta di una luce spesso soffusa, che invece altre volte rievoca le tonalità giallastre che così ben si coniugano con il clima dell’America prebellica. La stessa scenografia riesce a sfruttare al meglio il ridottissimo spazio di questo splendido teatro, nonché i grandi specchi che concedono agli spettatori la visione completa da qualsiasi prospettiva si trovino; l’interprete è bravo nella sua interpretazione, non mollando mai il pubblico è capace di far sentire quel tono di malinconia che pervade l’intero testo; forse qualche sbavatura di recitazione per colpa di alcuni cali di concentrazione, forse legati anche a una troppo accentuata disinvoltura nella declamazione del testo. Tanto per chiudere il cerchio, va detto che lo spettacolo gode di diversi contributi musicali, che ovviamente derivano più che dall’opera di Baricco dal film di Tornatore; pensiamo per esempio al racconto della grande sfida tra lo strano pianista e Jelly Roll Morton, lo spocchioso e arrogante pianista di colore salito sulla nave per sfidare Novecento e dimostrare la sua superiorità al mondo intero, uscendone bruciato. Chi conosce il film ricorderà bene la fantastica sequenza, e per avere maggiore efficacia il regista ha voluto far ascoltare, in corrispondenza del racconto del narratore, i brani della colonna sonora del film: ma non sarebbe stato più stimolante e intrigante cercare di evocare quella sfida solo attraverso la forza delle parole, che è la stessa forza del testo e non quella delle immagini del film? Il rischio è quello di aver voluto sfruttare le specificità di un’altra modalità espressiva (il cinema) per andare incontro al gusto del pubblico, ma riflessioni di questo genere sono sicuramente in un secondo piano rispetto all’indiscutibile apprezzabilità dello spettacolo.

Lo spettacolo continua:
Teatro Stanze Segrete
via della Penitenza 3 – Roma
fino a domenica 26 gennaio
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 19.00

Associazione Culturale Novembre presenta
Novecento
di Alessandro Baricco
regia Andrea Teodori
con Diego Migeni
disegno luci Giovanna Bellini
scenografia Paolo Carbone
artwork Luca Valerio D’Amico