L’autoironia ci salverà

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Al Teatro Sala Fontana va in scena l’elogio della bruttezza con Nuda e cruda di Anna Mazzamauro.

Nuda e cruda è un one–woman show che vede protagonista Anna Mazzamauro, la famosa signorina Silvani della saga di Fantozzi. L’attrice romana è anche autrice di questo spettacolo, da cui è stato poi tratto un  omonimo libro.
La scenografia semplice in plastica gonfiabile – basata su un arco cittadino e dei lampioni contornati da lumini natalizi di luce bianca – ricorda Parigi, con i ponti che strizzano l’occhio al varietà francese. Sul palcoscenico vi sono anche uno stendino a vista con i costumi di scena e un pianoforte. La Mazzamauro, accompagnata dal ballerino Leonardo Bonfitto e dai bravi musicisti parlanti (Salvatore Cauteruccio e Sasà Calabrese), racconta di sé, della vita e degli esordi cinematografici, prendendo spunto dalla bruttezza fisica che è il tema centrale dello spettacolo. In proposito, risultano molto divertenti il ricordo dell’incontro fatale con Luciano Salce e quello con la truccatrice sul set.
È una confessione pubblica, questa, in cui la protagonista si spoglia interiormente dei complessi, butta via la maschera, si prende in giro (perché l’autoironia è l’unica medicina), si libera di tutti quei pregiudizi borghesi ricevuti, da cui noi, ipocritamente, pensiamo di essere liberi e che invece, proprio a causa della loro sotterranea presenza, rendono questa confessione così forte, dura. Insomma, la Mazzamauro si mostra per ciò che è, come recita esemplarmente il titolo, Nuda e cruda.
Tutto ciò viene condito con battute a effetto, rese ancora più caricaturali dall’accento romanesco. Esemplare a tal proposito è «la bruttezza ha un vantaggio sulla bellezza: è che dura», che tesse un vero e proprio elogio alla sgradevolezza. La Mazzamauro, però, si spinge oltre il semplice racconto autobiografico: interpreta personaggi, canta e accenna qualche passo di danza. È qui che emergono, in modo evidente, la bravura teatrale e la profondità artistica della poliedrica attrice. In particolare, sono un pugno nello stomaco il personaggio della massaia a cui hanno ucciso la figlia (dedicato alla madre di Melania Rea), quello della devota che prega Maria, e il bellissimo episodio di una Magnani abbandonata che, in una scena notturna e casalinga, tenta di riconquistare al telefono il cuore ormai lontano di Roberto Rossellini.
Le due ore dello spettacolo, intervallate, passano godibilmente, appoggiandosi su una drammaturgia scorrevole dove l’elemento più apprezzabile è quella comicità velata di malinconia. Il celebre e scomodo personaggio della signorina Silvani è lontano, e chi pensa di venire a teatro per ritrovarlo si troverà piacevolmente spiazzato.
Il pubblico ascolta in silenzio, assurge al ruolo di psicanalista, libera l’attrice dai propri dissapori con la vita, interloquisce con lei quando scende dal palco, si commuove, a tratti pare scomparire di fronte alla bellezza dei racconti tragicomici e delle commoventi interpretazioni, impreziosite dalle musiche originali di Amedeo Minghi e rese ancora più efficaci dai frequenti cambi di luce che ne rafforzano l’impatto scenico. L’attenta regia di Livio Galassi rende questo spettacolo amabile e struggente, dove le risate sono solo amare.

Lo spettacolo continua
Teatro Sala Fontana
via Gian Antonio Boltraffio 21, Milano
dal 12 al 15 febbraio 2015
da giovedì a sabato ore 20.30 – domenica ore 16.00

Nuda e cruda
di Anna Mazzamauro
regia Livio Galassi
con Anna Mazzamauro, Leonardo Bonfitto (ballerino)
musiche originali Amedeo Minghi
fisarmonica e pianoforte Salvatore Cauteruccio
contrabbasso Sasà Calabrese
scene Lucia Giorgio
costumi Graziella Pera
disegno luci Francesco Dell’ Elba
fonico Marco Alonzo
tecnico luci Cristian Perria
macchinista di scena Gennaro Cerlino
sarta di scena Lilly Norma
costruzioni scenografiche Renato Ostorero
produzione E20inscena