Identità spogliate

Tra Agamben e Kafka, in scena la Nudità di Roberta Nicolai con quattro giovani artisti, che dal 12 al 14 ottobre hanno debuttato a Centrale Preneste in prima nazionale.

Il crepitio della pioggia accompagna il silenzio che presenta i quattro protagonisti al centro della scena; impersonano un padre, una madre, un figlio e una figlia, ma le loro identità sono confuse, intervallate, sono gesti che vanno interpretati come una poesia che si fa prosa. Ognuno è figlio e padre, figlia e madre. I confini individuali sono continuamente in costruzione e il tempo non ha un andamento lineare.
Sul palco, con essi, gli oggetti essenziali che compongono una casa, quattro materassi, stoviglie e delle mele, che verranno morse, mangiate e tagliate a pezzi. Il frutto del peccato qui ha il colore della speranza, è verde, rappresenta il cibo, la tavola attorno alla quale si riunisce la famiglia, quella che può essere premurosa, ma anche quella dove l’educazione a volte può essere letta come un danno, come una serie di rimproveri, che sommati a tutti quelli assorbiti dalla società portano l’uomo a non avere più un’identità e a ricercarla in uno specchio.
«Mi guardo allo specchio…» diranno uno a uno – in momenti diversi – i quattro bravissimi interpreti «…e non ho alcun piano, alcuna previsione, non posso entrare nell’avvenire… posso solo soccombere… progetti e previsioni non ne ho». C’è spaesamento, follia, voglia di libertà, ma soprattutto voglia di vivere, nei gesti, nel lessico e nei tratti somatici di questa “famiglia” che è metafora della malattia.
Lo spettacolo prodotto da Hikari produzioni, co-prodotto da Triangolo scaleno teatro in collaborazione con Kollatino Underground, fa parte di un trittico che è un’indagine sul sentimento e il significato dello spaesamento dell’uomo contemporaneo e a sua volta è composto da un quadro che elabora, unendolo, un procedimento teorico di un testo filosofico – in questo caso appunto Nudità di Agamben – con un nodo narrativo, nello specifico La metamorfosi di Kafka.
Corse, corpi che si toccano, che abitano stanze strette della casa, corpi che si rivestono e si svestono, ricordi e desideri urlati, la tavola che si ribalta e materassi che diventano tavole da surf su cui annegare i pensieri. Il teatro contemporaneo prende corpo in tutto e per tutto.
Alla radio Le Vibrazioni intonano «vado via per difendermi» mentre altre vibrazioni invadono il fisico e la mente e gridano «Non posso vivere… Io devo vivere». L’uomo è messo a nudo, anima e corpo e l’arte respira una nuova aria, che gela lo spettatore, ma riscalda il cuore.

Lo spettacolo è andato in scena:
Centrale Preneste – Teatro per nuove generazioni
via Alberto da Giussano, 58 – Roma
da venerdì 12 a domenica 14 ottobre, ore 21.00
(durata 1 ora circa senza intervallo)

Hikari produzioni, Triangolo scaleno teatro e Kollatino Underground presentano
Nudità – Trittico dello Spaesamento (2° quadro la metamorfosi)

ideazione, drammaturgia e regia Roberta Nicolai
con Michele Baronio, Rosa Palasciano, Valerio Peroni, Arianna Veronesi
costumi e scene Andrea Grassi
disegno sonoro Gianluca Stazi
disegno luci Gianni Staropoli
scenotecnica Claudio Petrucci