Nell’inferno della Grande Guerra

Georgia Lepore ci porta nel cuore dell’evento storico che sconvolse la storia europea all’inizio del secolo; al Teatro dei Conciatori una splendida versione del capolavoro di Nick Withby.

Il prossimo anno si celebrerà il centenario di uno degli eventi storici più significativi dell’epoca moderna, autentico crocevia per la storia, la società e la cultura europee e mondiali. Si tratta della Grande Guerra, quella guerra che rivoluzionò il concetto stesso di conflitto tra nazioni, che fu in grado di confondere dimensione militare e civile, che spazzò via i vecchi e nobili codici etici marziali e che polverizzò un’intera generazione. L’effetto più dirompente di questa catastrofe fu, appena quindici anni dopo, quella sciagura – incredibilmente ancor più grave – che fu la Seconda guerra mondiale, che nell’immaginario collettivo avrebbe occultato la Prima, perché indubbiamente più tragica e significative per numero di morti.

Eppure la Prima guerra mondiale, guerra di trincea e di snervamento al fronte, merita di essere ricordata e celebrata. Questa l’intenzione di Georgia Lepore, che dopo aver assistito a Oltre i verdi campi di Nick Withby a Londra, ha fortemente voluto portare questo splendido spettacolo in Italia, nello specifico al Teatro dei Conciatori, dove resterà fino al 21 dicembre. In scena ben undici attori, i membri assortiti per provenienza sociale e culturale di un carro armato, in attesa della battaglia che, come ben sanno, segnerà la loro fine.

L’omaggio di Withby a questa generazione è qualcosa di poetico e profondo, dove il fronte diventa ambiente in cui fede, scienza, filosofie e sentimenti emergono ed entrano in tensione senza risolversi mai in risposte esaustive. Notevole la soluzione scenografica: entriamo da subito in un bosco, nel quale siamo invasi dall’odore pungente di bosco, e capiamo che le sorti di quel gruppo di giovani , lontani un secolo e prodotti dalla fantasia di un giovane drammaturgo inglese, in realtà ci riguardano da vicino. La recitazione degli attori è ottima, forse in alcuni casi troppo insistita, ma i “cali di spontaneità” sono compensati da un testo fatto di dialoghi e battute meravigliosi, taglienti e densi.

Senza ombra di dubbio Withby conosce il mondo della serialità televisiva, fenomeno trionfante della contemporaneità: Oltre i verdi campi risente fortemente di tale sensibilità, per come caratterizza i personaggi, per il livello empatico di coinvolgimento che stabilisce tra essi e gli spettatori, che a fine spettacolo vorrebbero continuare a conoscerli, approfondirli, scoprirne la storia e continuare a seguirli. Il teatro, come il cinema a tempo, finalmente si lascia contaminare dal linguaggio delle serie: non stupirebbe, e sarebbe una buona notizia, se la HBO decidesse di comprare i diritti della pièce per realizzarne una serie. Sarebbe la maniera migliore per omaggiare la catastrofe della Grande Guerra.

Lo spettacolo continua:
Teatro dei Conciatori
Via dei Conciatori, 5 –  Roma
dal 4 al 21 dicembre, ore 21.00 – domenica ore 18.00

Georgia Lepore e SycamoreTCompany
Oltre i verdi campi
di Nick Withby
regia Georgia Lepore
scene e costumi Annalisa Milanese
con Alessandro Averone, Sonia Barbadoro, Alberto Basaluzzo, Michele Cesari, Federico Lima Roque, Gianluca Pantosti, Cristiano Priori, Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro, Antonio Serrano