Genere, violenza e amore

La molteplicità dei linguaggi – danza, musica, cinema e lettura pubblica – oltre a un’attenzione per il site-specific hanno caratterizzato la terza giornata di OV, edizione 2017.

Mentre si sta preparando l’incontro tra gli operatori del settore e la Regione Toscana (previsto in ottobre) sullo spinoso tema dei festival, tra identità e continui tagli – che hanno portato se non alla chiusura sicuramente allo snaturamento di Orizzonti a Chiusi e di Volterra Teatro – a OV si è cominciato a discutere proprio di questo. Con un incontro che è partito dai dati di fatto per domandarsi se esista un progressivo depauperamento del settore cultura e/o una volontà della politica di assumere un ruolo egemone anche in qesto ambito (forse non rendendosi conto che, in passato, simili posizioni sono state proprie dei regimi totalitari). Si è anche discusso dell’importanza a livello economico (primario e indotto), e per l’occupazione soprattutto giovanile, di investimenti nelle arti, sia figurative che performative. Perché, con la cultura, si mangia.
A seguire, un’interessante lettura di e con Luca Scarlini sul pittore Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma. Con il giusto brio Scarlini racconta, ai piedi della Madonna dell’artista, nato a Vercelli ma che legò le sue fortune a quelle di Siena, i legami tra politica e arte (cortocircuito interessante con l’incontro appena concluso) e la macchina del fango – attiva ed efficace ieri come oggi.
Interessante anche l’on the road successivo, che ha permesso al pubblico di godere di tre performance di danza (di cui una ibrida, tra narrazione in prima persona, agita da Camilla Diana in video, e breve assolo dal vivo) in altrettanti luoghi caratteristici di San Gimignano. La Galleria Continua – scrigno dell’arte contemporanea; la Torre e Casa Campatelli – donazione al Fai, oggi restaurata e aperta al pubblico; e il Teatro dei Leggieri – sala barocca nell’ex Palazzo del Podestà. Fil rouge – che è parso legare gli assolo – il rapporto tra la donna e ciò che la circonda. Le costrizioni sociali e culturali, che la intrappolano; i bisogni economici che le impongono scelte anche sessuali e affettive; la guerra, prevaricazione maschile, opposta alla procreazione e inclusione dell’universo femminile.
Al termine della serata, il concerto dal vivo di Teho Teardi alla chitarra ed elettronica, Elena De Stabile al violino e, alla viola, Ambra Chiara Michelangeli.
L’anti-discorsività e il rifiuto del cinema di narrazione di Man Ray (i cui film, insieme dada e surreali, fanno da autentico contrappunto visivo alle musiche originali composte da Teardo) si sposano perfettamente con le geometrie sonore astratte di Teho.
E se il connubio tra cinema muto e musica dal vivo fa parte della storia, nel caso delle suggestioni ipnotiche di Ray, montate con strappi e impressioni materiali della pellicola e seducenti controluci o giochi d’ombre, non si può che plaudire al loro dialogo suggestivo con la contemporaneità dada dell’elettronica.

Gli spettacoli hanno avuto luogo nell’ambito di Orizzonti Verticali 2017:
San Gimignano, varie location

venerdì, 7 luglio

ore 17.00
Cortile del Palazzo Comunale
piazza Duomo
Generazioni a confronto
Il Teatro: se le Istituzioni si sostituiscono alle Compagnie?
incontro tra pubblico, artisti, scrittori, critici, giornalisti, operatori
moderatore Simona M. Frigerio

ore 18.30
Loggia del Teatro dei Leggieri
piazza Duomo
Luca Scarlini presenta:
La Madonna del Sodoma
di e con Luca Scarlini
produzione Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali
con il sostegno di Regione Toscana

ore 20.30
Torre e Casa Campatelli/Galleria Continua/Teatro dei Leggieri
Cantiere Danza_Teatro OV
con le danzatrici Camilla Diana, Isabella Giustina e Alessandra Padelletti Coda
produzione Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali

ore 22.00
Rocca di Montestaffoli
Teho Teardo presenta il concerto:
Le Retour à la Raison
Musique pour trois films de Man Ray
chitarre, electronics Teho Teardo
violino Elena De Stabile
viola Ambra Chiara Michelangeli
con la partecipazione di un ensemble di circa 20 bassisti