Thanks Sarah Kane

La compagnia scheriANIMAndelli in scena al Teatro Out Off regala a Sara Kane uno spettacolo in suo onore ringraziarla per la sua opera.

A quindici anni dalla morte della drammaturga inglese Sarah Kane, Paolo Scheriani scrive e porta in scena il suo nuovo spettacolo Io sono Sarah Kane, con le bravissime Nicoletta Mandelli e Camilla Maffezzoli.
Alla base della filosofia della compagnia scheriANIMAndelli – fondata da Paolo Scheriani e Nicoletta Mandelli nel 2007 – c’è la ricerca di un teatro e di un’arte capaci di risvegliare le nobili qualità dell’essere umano. Definiscono infatti i propri lavori «progetti ad alto contenuto umano», perché usano il linguaggio teatrale per affrontare temi che mettono al centro l’uomo, creando valore attraverso l’atto teatrale.
Abbiamo deciso di incontrare la compagnia per capire qualcosa in più del loro manifesto e del loro teatro.

Con questo nuovo spettacolo cosa ha voluto trasmettere del teatro di Sarah Kane?
Paolo Scheriani: «Questo spettacolo non vuole raccontare la drammaturgia né la vita dell’artista. Non era mia intenzione immortalarla con una fotografia o con una biografia. L’ho vissuta come un’occasione per raccontare la vita delle persone che si spendono fino all’ultimo per qualcosa. E non sono molte. Esistono persone che riescono a cogliere i cambiamenti e le lacerazioni del mondo prima degli altri, facendole proprie. Sarah Kane era una di queste. Amava molto la vita e l’ha vista in tutti i suoi orrori, rimanendone lacerata».

Come ha tradotto la sua lotta poetica ed esistenziale che attraversa il suo teatro?
PS: «Ce la siamo immaginati non molto vicina la mondo pulp che descrive nei suoi testi. Parlo al plurale perché Nicoletta (Mandelli n.d.r.) oltre ad essere mia compagna di scena e di vita è anche una fonte di ispirazione continua per i miei lavori. Entrambi pensiamo che le persone, gli artisti, non siano sempre così aderenti alle loro opere e a quanto scrivono. Sono altro, sono altrove. Con questo testo ho voluto fare un regalo a Sarah. Regalarle qualche giorno di vita in più, un dono, un modo per sdebitarsi con lei per quello che ci ha lasciato. Per ringraziarla del suo teatro, della sua vita».

Qual è stata la maggiore difficoltà nel rapportarsi con i suoi testi e con la sua vita?
PS: «In realtà chi viene a vedere questo spettacolo pensando di assistere a qualcosa di Sarah Kane o su Sarah Kane è fuori strada. Abbiamo cercato di sublimare la sua vita e la sua opera facendoli trasparire come filigrana. Si trovano solo alcune frasi o parole disseminate dei suoi testi. Tutto volutamente rarefatto, nascosto dietro a un velo. Con pudore e rispetto. Sarebbe stato molto più facile per noi avere un approccio più violento e pulp. Ma non era il lavoro che ci interessava fare».

A livello drammaturgico rispetto alle sue ultime opere precedenti, Il meccanismo dell’ombra e Human Discount – la vita un tot al chilo, che cambiamenti o evoluzioni ci sono in quest’ultimo testo?
PS: «Sicuramente il gusto e il lavoro sulla parola. In particolare l’attenzione al suono, al suono che creano le parole vicine l’una all’altra. Mi interessa capire se funzionano e cosa inventano, cosa evocano e dove conducono. Nella nuova drammaturgia italiana c’è ultimamente molta urgenza di denunciare qualcosa. Purtroppo so che in questo periodo è necessario, ma spesso quello che ci si dimentica è scrivere. La denuncia e l’impegno sono fondamentali, ma si possono fare anche meglio, a mio parere. Non bisogna dimenticare l’eredità di Pasolini e soprattutto quella di Testori, il suo rispetto per la lingua, l’attenzione per ogni singola parola. Quest’attenzione per me, per noi, è iniziata soprattutto con Human Discount, dove abbiamo cercato di intraprendere una strada difficile ma fondamentale di lavoro sulla purezza del linguaggio».

La vostra compagnia ScheriANIMAndelli è sempre stata legata a un teatro vicino a tematiche di impegno civile che voi definite “costruttore di pace”. Cosa vuol dire questo in uno spettacolo contraddittorio come questo?
Nicoletta Mandelli: «Per noi Sarah Kane è una di noi, una ragazza, una donna che, attraverso la propria passione ha fatto del teatro un atto d’amore alla vita. Che ha unito il suo cuore a tutto il bello a cui poteva attingere. L’arte, anche quando parla di orrore o di violenza, può raccontare comunque la bellezza. La bellezza della possibilità di decidere che cosa essere. Lei, con il suo ardore, la sua passionalità ha fatto questo. Lo spettacolo infatti inizia così. “E sono innamorata, e non sono più innamorata…” Sarah Kane era questa pulsione, questo amore che va oltre l’atto teatrale. Era ed è l’incontro con l’altro. E l’incontro con l’altro crea la pace, questo per noi vuol dire creare valore».

Ci può dare qualche anticipazione sui prossimi lavori?
PS: «Finiremo la trilogia. Dopo Io sono Salomè e Io sono Sarah Kane andremo in scena a maggio con Io sono Nelson, spettacolo ancora più vicino alla nostra idea di costruzione di pace e scritto prima della sua morte. Debutterà al TeatroalleColonne, alle Colonne di San Lorenzo a Milano, luogo dove opera la nostra compagnia. Anche in questo caso non si tratta di una biografia o di una fotografia di Mandela, ma di una versione inedita di questo uomo immenso».

Ci congediamo e li ringrazio per il regalo che mi hanno fatto.

Lo spettacolo è in scenao:
TEATRO OUT OFF
via Mac Mahon 16, Milano
da martedì a sabato ore 20.45 – domenica ore 16.00

Teatro Out Off, in collaborazione con compagnia
ScheriANIMAndelli/TEATROalleCOLONNE
IO SONO SARAH
drammaturgia e regia Paolo Scheriani
con Nicoletta Mandelli e Camilla Maffezzoli
performing video Luca Lisci