Dopo le Favelas, il rilancio passa alla parola

Sul palco del cabaret di viale Monza, il duo milanese riprende confidenza con l’alcova che ne decretò il successo. Dopo l’esperimento televisivo dell’ultima stagione, Marco e Angelo sono pronti a proporre tante novità anche per Zelig con il loro Parole Parole..

Innovazione e sicurezza non sono solo due caratteristiche richieste a una azienda produttrice di automobili ma spesso anche alla carriera degli artisti, che si ricordano per caratteri o canzoni o ruoli ben scolpiti nella memoria del pubblico.

L’abbinamento è tuttavia uno dei punti più difficili da ottenere per soddisfare le esigenze di tutti: c’è sempre, tra gli spettatori, chi esige il grande classico e chi, al contrario, non perde tempo per criticare la mancanza di aria fresca nel repertorio dei comici con una storia consolidata alle spalle. Marco e Angelo ci provano, dopo l’esperimento riuscito di Favelas: il grande circo che ha avuto tanta fortuna nella scorsa stagione sia a teatro che in tv, e si presentano a Zelig con il piglio di chi vuole ristrutturare la vecchia casa. Il risultato è uno show che coniuga i due fattori con equilibrio e armonia: una struttura a quadri separati che lavora in diverse direzioni senza dimenticare il coinvolgimento attivo del pubblico.

La prima parte è un richiamo alla sperimentazione già proposta in precedenza, in cui il duo si diverte a giocare con la fonia delle parole – alimentando la risata con il movimento o un particolare significato a esse assegnato. Un gioco nonsense che diverte e stupisce, ma soprattutto convince perché ogni vocabolo o nome proprio sembra non avere un significato proprio, quanto una forma che si può modellare a piacimento. In questo, ovviamente, vuoi per la struttura, vuoi per il ritmo, l’interazione del pubblico risulta essere sprone e necessità per lo sviluppo della scenetta; e una volta conquistata la platea, il più è fatto.

L’ammiccamento continuo allo spettatore risulta quindi funzionale a creare il terreno fertile per seminare le novità di repertorio successive, come quella dei due muratori un po’ squinternati che dialogano tra di loro con un accento e un timbro di voce particolari. Uno sketch sicuramente più cabarettistico – nel senso proprio del termine – ma anche meno convincente del tumultuoso trattato sulla parola. La scenetta infatti mette sicuramente in risalto la capacità di essere un duo, ma meno la bravura nel conquistare il pubblico della prima proposta. Angelo e Marco sono comici di movimento: la loro fisicità e l’abilità di accendere lo spettatore con un gergo particolare superano il testo e, per questo, la rappresentazione dei due muratori risulta limitante, sebbene con ampi margini di miglioramento.

La chiusura non poteva che essere affidata all’esplosiva carica di Nucleo e Capsula, i due alter ego che hanno creato il fenomeno Pali e Dispari. I due geni hip hop, un po’ imbolsiti dall’età, non hanno perso nulla del loro smalto e, a distanza ormai di oltre un decennio, rimangono un punto di riferimento amato incondizionatamente da tutto il pubblico.

Il bis è lasciato all’interazione con il pubblico e alla sfida tra i due, e regala la convinzione che il duo sia in pista con lo stesso entusiasmo di sempre. A Zelig Off l’ardua sentenza.

Lo spettacolo è andato in scena:
Zelig Off
viale Monza, 140 – Milano
venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 novembre
Angelo e Marco
i Pali e Dispari
Parole Parole