Al teatro Stanze Segrete di Roma, Piccoli crimini coniugali, amara e drammatica riflessione sulla natura dell’amore e della relazione di coppia, scritta dal grande drammaturgo francese Eric-Emmanuel Schmitt.

Amore e odio sono sentimenti opposti e inconciliabili? Si può amare una persona per tutta la vita? E la vita coniugale non è forse la tomba della passione e della felicità? Sono questi i quesiti attorno ai quali ruota la pièce Piccoli crimini coniugali, portata in scena da Carlo Dilonardo al Teatro Stanze Segrete.

Lo spazio caratteristico dello storico teatro nel centro di Roma sembra ideale per questo Kammerspiel – ovvero, “dramma da camera” – proveniente dalla più nobile tradizione strindberghiana: al posto della classica messa in scena frontale palco/pubblico, Stanze Segrete pone lo spettatore, in certo modo, al centro dello spettacolo: all’interno dello spazio scenico, con gli attori che recitano a diretto contatto con il pubblico, disposto a cerchio attorno al palco.

La ricostruzione dell’ambiente domestico – un salone – è ovviamente perfetta per esprimere le tensioni e l’atmosfera claustrofobica dell’opera di Eric-Emmanuel Schmitt, che indaga crudelmente le molteplici e contraddittorie connotazioni dell’amore, riproponendo l’archetipico dittico amore/morte, nonché la formula narrativa dell’amour fou che attraversa la storia del cinema e della letteratura da oltre un secolo.

I due bravi interpreti dell’atto unico – scritto nel 2003 – sono Carmine Balducci e Alessia Cristiani, che offrono una prova energica e “muscolare”, in alcuni casi forse sopra le righe e, in diversi passaggi, prevedibile e, perciò, inefficace. D’altronde, un grado di prevedibilità e di ridondanza lo possiede il testo stesso di Schmitt, che sembra non dire nulla di nuovo rispetto a quanto abbiamo già visto col cinema di Bergman, ad esempio. Ma, d’altronde, quella schizofrenica alternanza insistita tra momenti di passionalità, pace, affetto, serenità, speranza per il futuro, e attimi d’ira, disperazione e violenza non è che il senso ultimo dell’opera, che riesce comunque a terminare con un barlume di ottimismo – come viene detto in un passaggio significa
tivo della stessa: “Mi ami e quindi mi uccidi, no?” – “Ti amo e questo mi uccide…”.

Lo spettacolo continua:
Teatro Stanze Segrete

Via della Penitenza 3 – Trastevere (Roma)
fino a domenica 30 gennaio
orari: da martedì a sabato ore 21.30 – domenica ore 19.00

Piccoli crimini coniugali
di Eric-Emmanuel Schmitt
regia di Carlo Dilonardo
con Carmine Balducci e Alessia Cristiani
scene Mirco Murgia
costumi Chiarastella Vigilante
suoni e colori Gennaro Paraggio
assistente alla regia Blerina Shehu
musiche originali Salvatore Maresca Serra
direzione artistica Dog Bondo