Pinocchio: tutta la verità, nient’altro che la verità
Martedì 19 novembre il teatro di Rifredi ha ospitato la compagnia Arca Azzurra per la prima rappresentazione di Pinocchio. Alla regia, il sapiente burattinaio Ugo Chiti e la sua trentennale esperienza.
Niente a che fare con la celeberrima favola della Disney. Lontano anni luce dal film di Benigni e la sua fata turchina depressa. Dimenticate tutto quello che avete visto sul burattino più famoso del mondo: erano menzogne o, meglio, mezze verità!
Ugo Chiti porta in scena il vero Pinocchio, quello pensato e immaginato da Collodi stesso. Dure ore e mezza di spettacolo per raccontare tutta la storia, ma proprio tutta, esattamente come è stata immagina e scritta dallo scrittore “artista” toscano.
Il protagonista della pièce, Paolo Cioni, ha le movenze e l’atteggiamento di un vero e proprio burattino di legno ma saltella, si imbroncia e fa i capricci come un bambino vero. Un felice connubio di atteggiamenti, che gli consente di interpretare nel migliore dei modi il proprio personaggio. Il Pinocchio di Cioni è antipatico, presuntuoso, egoista, ingenuo, amorevole e generoso insieme. La sua evoluzione è chiara agli occhi del pubblico così come il fine didattico della favola.
Gli altri sette attori della compagnia, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Alice Bachi e Paolo Ciotti, dimostrano ottime doti artistiche: ciascuno di loro infatti, ha interpretato diversi personaggi e con essi diversi caratteri, età, atteggiamenti. Dotati di grande trasformismo, hanno reso a volte davvero difficile la loro immediata identificazione. Ammaliatori e divertenti il Gatto e la Volpe, saggio e pedante fino allo sfinimento il Grillo Parlante, strafottente e a modo suo premuroso Lucignolo e assolutamente terrificante l’Omino di burro che conduce i bambini al Paese dei balocchi. Le tre fatine (già… in realtà sono proprio tre) accompagnano per mano Pinocchio verso la “redenzione” finale (o no?) con l’allegria e la spensieratezza tipica dei bambini, la grazia e la severità delle mamme e infine con il bisogno e la malattia che affliggono gli anziani. Anche il linguaggio utilizzato dai personaggi è parte di un progetto di ritorno alle origini dell’ottima regia di Chiti. Tutti, infatti, parlano con uno spiccato accento toscano, l’accento che, presumibilmente, era proprio di Collodi.
Adeguate e d’effetto le musiche composte per l’occasione da Jonathan Chiti e Vanni Cassori. Davvero notevole la scenografia: gli elementi scenici, tutti portati dentro e fuori scena dagli stessi attori, riescono, pur nella loro essenzialità, a ricreare perfettamente ogni ambiente necessario alla narrazione con semplicità e chiarezza.
Uno spettacolo moderno eppure fortemente attaccato alla tradizione che coinvolge, diverte, commuove e finalmente racconta la verità, nient’altro che la verità su Pinocchio.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Rifredi
via Vittorio Emanuele II, 303 – Firenze
dal 19 al 23 novembre, ore 21:00 (domenica 24, ore 16:30)Pinocchio
di Carlo Collodi
adattamento di Ugo Chiti
ideazione spazio, costumi e regia di Ugo Chiti
con Paolo Cioni, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Alice Bachi, Paolo Ciotti
musiche Jonathan Chiti, Vanni Cassori
ricerca e realizzazione costumi Giuliana Colzi
luci Marco Messeri