RAI – Radiografia Italiana

Il primo tour de force primaverile (tre spettacoli in rapida successione) si conclude con uno sfogo di potenziale drammaturgico che si guadagna una risposta concitata da parte dei sopravvissuti. Pop Corn [diosolosacosa], ci mette dentro una bolla, e poi la fa scoppiare.

In una casa protetta da Padre Pio, l’accoglienza, spesso e volentieri, non è una delle qualità principali dei suoi anfitrioni, specie se questi eleggono la scatola parlante a vate della propria esistenza. Con Pop Corn, Contromano Teatro presenta Immacolata e Modesto, due archetipi della tipica famiglia italiana: uomini sottomessi (definiti “dipendenti” proprio negli ultimi giorni di cronaca rosso sangue), che ringalluzziscono solo per rigurgitare razzismi, fascismi e beceri populismi, e donne dominanti nell’impero domestico, ma anche uomini dominanti con il pugno chiuso e la xenofobia nel fiato e donne sottomesse a un rapporto di violenze psico-fisiche.

Da una posizione voyeuristicamente privilegiata, osserviamo il dipanarsi di un dramma quotidiana generato da una violenza sistemica, che comincia con le battute da bar, cercando complicità nelle piccole vessazioni quotidiane, e riverbera nell’ignoranza (dilagante) di chi si permette di puntare il dito senza la famosa cognizione di causa, grande sconosciuta degli ultimi tempi. Eh sì, perché una volta scoperto che i vicini «sono musulmani» turco-egitto-orientali, Modesto si ritiene soddisfatto: «Cazzo ne so di che religione sono!».

Dopo una vertiginosa escalation di battute sempre più bieche e grette, l’iperrealismo del duo molfettese si sparge sulla tela con un rigore da manuale, arrivando però a delle «estreme conseguenze» forse troppo poco credibili rispetto al resto del quadro, analizzato fino a quel momento con una minuzia a tratti sovrabbondante.

Alessia Garofalo e Elio Colasanto scelgono di puntare sul regionalismo per affrontare una realtà nazionale, lo fanno con originalità e interessanti trovate registiche, offrendo in pasto al pubblico di Primavera dei teatri (con l’Hýbris giovanile di rito) una prima nazionale in odore di studio ancora lontano dall’essere ultimato. Ripetizioni poco funzionali e stereotipi troppo semplicistici si alternano a sferzanti j’accuse e movimenti scenici che ricordano il teatro britannico degli anni ’80.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno del festival Primavera dei Teatri
Capannone Autostazione

via IV Novembre (angolo C.so Calabria) – Castrovillari
mercoledì 1 giugno, ore 22.45

Contromano Teatro presenta
Pop Corn [diosolosacosa]
di e con Elio Colasanto e Alessia Garofalo
light designer Alessandro Grasso
sound designer Daniele de Virgilio
movement exploration Michele Diana
consulenza alla drammaturgia Gaetano Colella
assistente alla regia Giulia Sangiorgio
col sostegno di Teatro Crest/Festival Voci dell’Anima/Circo Botero/MaDiMù/ResExtensa