Tutto questo avverrà te lo prometto… se arrivo

Torna in scena allo Spazio Tertulliano di Milano Posso uscire anche a mezzanotte, monologo esilarante di Elena Lietti.

Lo Spazio Tertulliano, per la sua seconda stagione teatrale, ha voluto nuovamente inserire fra i ventidue titoli in cartellone nel 2011/2012 un lavoro della giovane attrice Elena Lietti, nello specifico la sua ultima produzione Posso uscire anche a mezzanotte.

La brava attrice con la sua camaleontica abilità intrappola il pubblico milanese con quattro divertentissimi monologhi tratti dai testi di Gaber e Luporini (Il caso di Alessandro e Maria) e di Franca Valeri (L’attesa) integrati da alcune scene scritte da lei stessa; il risultato è un interessantissimo lavoro dove vediamo la Lietti nella suo triplice ruolo di drammaturga, attrice e regista.

La chiave di lettura dell’attrice è l’ironia, l’esasperata non accettazione dell’uomo che spesso ogni donna ha al suo fianco, la diversità dei sessi e l’immancabile poca attenzione per i particolari della bestia maschile. Un mondo tutto femminile che ci fa ricordare quanto i due sessi siano simili nelle circostanze del cuore e nelle pretese sentimentali in un continuo rincorrersi senza mai scoprirsi totalmente.

Il maschio dei desideri più favolistici, dell’immaginario non corrisponde affatto a quello della realtà: allora bisogna inventarselo! Ecco rappresentata la speranza di una cena a lume di candela fatta di imbarazzo, complimenti, voglia di giocare e respirare il profumo dell’altro, e poco dopo una donna apparentemente accoppiata ma sola nel suo intimo.

Il vuoto della scena è colmato da un water con copriasse rosa, una borsa leopardata, tre abiti e uno specchio – strumento deformante della verità, unico analista del proprio inconscio, che permette alla protagonista di sapere chi è, per sforzarsi di piacere a lui, per convincersi con falsa speranza di essere la più bella del reame.

I personaggi interpretati da Elena sono intervallati dalle note famose della Danza della Fata Confetto (dallo Schiaccianoci di Cajkovskij), che si appresta per un grand pas de deux che mai sarà tale.

Una Biancaneve dalle manine artritiche con la psicosi dell’ordine abita una disordinatissima casetta con tanti animaletti, ragnetti, leprotti che soccombono alle esigenze della principessina sadica, strumenti dal nomignolo grazioso e delizioso che diventano martiri del suo benessere. Nani derisi per il loro aspetto e per il loro complicatissimo nome, sempre interpretato: Broccolo, Struttolo, Bombolo, Brufolo. Tutti al lavoro aspettando l’arrivo del principe moro con gli occhi verdi… che forse arriverà.

La musica da carillon in sottofondo rimanderebbe a un’esistenza tutta rosa e perfetta, in un mondo dove fondamentale è il concetto stesso di famiglia; mentre l’amore per il bello e la perfezione corrisponderebbe a uno stile ideale di vita ma qui si trasforma in feroce ironia che rivela, al contrario, un profondo disagio e un disordine schizofrenico: donne che chiedono con la pistola puntata d’esser sposate, si promettono fedeli senza fare domande, vogliono litigare per provare che contano, chiedono all’uomo di soffrire per amore e di sospirare alla luna.

Assolutamente consigliato, anche per scorgere il volto simpatico e un po’ “pazzoide” di Lietti che, grazie anche a un sorriso disarmante, è dotata della più completa libertà di espressione. Non a caso, il pubblico del Tertulliano, molto divertito, ha tributato calorosi applausi al talento teatrale di questa generosa e simpatica interprete.

Lo spettacolo continua:
Spazio Tertulliano Teatro
via Tertulliano, 68 – Milano
fino a domenica 13 novembre
orari: da mercoledì a sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00
Posso uscire anche a mezzanotte
regia di Elena Lietti
con Elena Lietti
(durata 45 minuti)