Teorema di un omicidio

Al Teatro Argentina dal 14 al 16 giugno ricci/forte hanno portato sul palcosenico romano PPP Inventario prima di liquidazione (hommage à Pier Paolo Pasolini). Una dedica suggestiva allo scrittore, ma non solo.

La sua morte è ancora avvolta da molti dubbi e, nonostante siano trascorsi più di quarant’anni da quel 2 novembre del 1945, Pier Paolo Pasolini vive attraverso le sue opere. Saggi, epistolari e film riportano spesso a galla il talento e le polemiche sorte intorno a molti dei suoi scritti e ai fiumi di parole che si sono riversati negli anni e ora Stefano Ricci e Gianni Forte, riprendendo alcuni versi e smembrandone i contenuti, hanno dato vita al singolare PPP Inventario prima di liquidazione.
La cornice barocca dell’Argentina con i suoi palchetti e i lussuosi lampadari crea un particolare contrasto con la geometrica e moderna scena allestita da Francesco Ghisu sul palcoscenico del noto teatro romano. Non volutamente sembra quasi delinearsi uno scontro di stili, tra quello borghese e quello più pop(olare) legato alla periferia, molto cara a Pasolini e ben rappresentata nelle sue pellicole.

Accatastati sul lato sinistro del perfetto rettangolo teatrale giacciono, così, una serie di copertoni verniciati di bianco, all’interno dello spazio illuminato da uno sfondo giallo: è inequivocabile – per chi li conosce -, l’impronta precisa, anticonformista e provocatoria di ricci/forte, che anche questa volta tra enigmatici punti di vista e toni più poetici (ma non per questo meno severi), hanno utilizzato quella parete come una lavagna digitale per evidenziare, tradurre e mixare frasi pronunciate dai sei straordinari performer.
Cinque donne, tra cui spicca, Anna Gualdo, mascotte degli spettacoli targati ricci/forte e caratterizzata da una mimica facciale inconfondibile, e l’unico uomo, Giuseppe Sartori, anche lui punto di forza di ogni messa in scena della coppia di drammaturghi, che – seppur fisicamente distante – impersona proprio Pier Paolo Pasolini, la figura dell’uomo assassinato brutalmente anche sul palco capace di ben rievocare il lido di Ostia, set di film come Uccellacci e Uccellini e La terra vista dalla luna. Con un enorme pneumatico sulle spalle, come a evidenziare il peso di tutto il fango gettatogli addosso, Sartori è impeccabile nell’interpretazione in cui si evince tutto lo sforzo fisico, sottolineato dal sudore di cui i vestiti di scena sono pregni.

A essere messe a nudo questa volta sono solo le coscienze. Nessun corpo, anzi, le cinque attrici, indossano tutte un diverso abito anni ’70, con varie sfumature di verde, e Sartori resta semplicemente in slip nell’ultima scena di grande impatto emotivo, in cui ancora un pneumatico è protagonista, come purtroppo lo è stato nella realtà. I movimenti scenici curati da Francesco Manetti e accompagnati da rumori di sfondo, come quelli che riproducono i tasti della macchina da scrivere, evidenziano con potenza l’attitudine del poeta e scrittore che sembra annunciare con lucidità la propria fine.

L’internazionalità del cast femminile, che a tratti regala anche ilarità, esalta la grandezza di un uomo dallo spirito profetico (cui l’opera è dedicata), simbolo di un’umanità che conosce più il male del bene. The show must go on e, quando le luci si spengono e il petrolio si confonde con l’inchiostro, la scritta Orlando campeggia sullo sfondo; un’altra macchia indelebile s’affaccia sulla quotidianità e l’odio continua, mentre lo spettacolo della vita s’indigna profondamente.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Argentina

largo di Torre Argentina, 52 – Roma
dal 14 al 16 giugno, ore 21.00
(durata: 1 h e 30 minuti senza intervallo)

PPP Inventario prima di liquidazione
drammaturgia ricci/Forte
regia Stefano Ricci
con Capucine Ferry, Emilie Flamant, Anna Gualdo, Liliana Laera, Giuseppe Sartori, Catarina Vieira
scene Francesco Ghisu
movimenti Francesco Manetti
costumi Gianluca Falaschi
ambiente sonoro Andrea Cera
assistente alla regia Ramona Genna
direzione tecnica Alfredo Sebastiano