Comunicato stampa

Indetto dall’Associazione Ubu per Franco Quadri, il riconoscimento dedicato a “un maestro o una promessa della creazione contemporanea, della critica o della produzione, non solo teatrale”, sarà ufficializzato il 14 gennaio nel corso della premiazione Ubu a Radio3 Rai per Piazza Verdi.

Il Premio Franco Quadri 2016 – che sarà simbolicamente consegnato il 14 gennaio nel corso della premiazione degli Ubu – viene assegnato al collettivo dell’ANGELO MAI di Roma, con la seguente motivazione:

“Angelo Mai, laboratorio di sperimentazione artistica e attivismo politico, mosso dall’intento di portare la cultura – nella sua accezione più ampia – tra i beni primari. Facendo leva su una rinnovata narrazione di lotta, nei suoi dodici anni di attività, fitti di incontri, collaborazioni, creazioni teatrali e musicali, di progetti fuori formato, Angelo Mai si è offerto alla città di Roma e al teatro italiano come una realtà capace di attivare un processo di riappropriazione dei luoghi alternativo alla privatizzazione e alle liberalizzazioni del mercato, costruendo un tessuto di relazioni che passano dai corpi e dallo scambio di pratiche e saperi, testimoniando nuove forme di abitazione, di produzione e gestione per il Teatro.

Realizzando progetti a forte densità etica innervati nel tessuto cittadino, Angelo Mai ha mostrato la possibilità di una politicizzazione dell’estetico sotto il segno di immaginazione e invenzione linguistica, attraverso le collaborazioni con artisti di diverse generazioni e nazionalità e le creazioni del collettivo teatrale Bluemotion e dell’Orchestra Mobile di Canzoni e Musicisti – Collettivo Angelo Mai. E, insieme, prestando attenzione all’universo pedagogico, così come lavorando attivamente con associazioni e onlus impegnate per i diritti civili.

Nell’assegnazione del Premio Franco Quadri all’Angelo Mai, l’Associazione vuole sottolineare anche la forza di resistenza di questa realtà nel proporre con tenacia un ripensamento delle istituzioni della cultura, della facoltà di attenzione e delle condizioni di lavoro, diventando un punto di riferimento produttivo per molti artisti del panorama teatrale e musicale, una casa dove creare in libertà. Imprese ignorate quando non osteggiate dall’attuale incapacità al dialogo di chi gestisce il potere, eppure condotte con prodigiosa auto-organizzazione e auto-definizione, facendosi al contempo grido e soluzione per ridefinire spazi funzionali al ripensamento in comune del modo di fare e fruire l’arte.”

Il premio consiste in un’opera murale commissionata, che creerà appositamente sull’edificio dell’Angelo Mai un soggetto ispirato alla figura di Padre Ubu.