L’impoetico per eccellenza: il denaro, protagonista assoluto di una pièce coinvolgente.


Finanza e teatro hanno poco in comune. Disincantata la finanza e povero il teatro: rappresentano un ossimoro inconciliabile nella realtà. L’arte, però, permette connubi inaspettati laddove c’è una storia vera, degna di essere portata in scena all’attenzione del pubblico. E da questo mix tra finanza, teatro, arte, realtà, storia, verità e persone scaturisce lo spettacolo Previsioni Meteo: Diluvio Universale. The rise and fall of Gianpy, titolo articolato che vela il percorso/racconto della scalata finanziaria alla Banca Antonveneta ad opera di Gianpiero Fiorani & Co.

La cronaca è, più o meno, nota a tutti: Giampiero Fiorani, ex numero uno della Banca Popolare di Lodi, inizia a farsi notare, nei primi anni del 2000, per una politica aggressiva di acquisizioni bancarie tramite ingenti investimenti per centinaia di milioni di euro. Grazie a una rete di amicizie importanti costruita nel tempo – primo tra tutti il governatore della banca d’Italia Antonio Fazio – e spinto dall’ambizione, dal potere e dalla ricerca del successo inizia a pianificare la scalata alla banca Antonveneta, bersaglio, da tempo, di banche spagnole e olandesi, ottenendo soddisfacenti risultati iniziali. Lo scandalo giudiziario ha inizio il 2 maggio 2005 quando la procura di Milano apre un fascicolo contro ignoti per la scalata all’Antonveneta e la manipolazione del prezzo delle azioni – per fronteggiare e sbaragliare le banche straniere. Il 25 luglio 2005 la procura di Milano sequestra i titoli di Antonveneta di proprietà della Banca Popolare Italiana. Infine, il 13 dicembre 2005 Gianpiero Fiorani viene arrestato e rimarrà in carcere 6 mesi.

La drammaturgia di Eugenio De’ Giorgi trae spunto da atti giudiziari, interrogatori, intercettazioni e dichiarazioni che si traducono in uno spettacolo che gli permette, da un lato, di fornire al pubblico una visione ampia e oggettiva della vicenda, raccontandola in modo chiaro e didascalico e, dall’altro, di trasfigurare i protagonisti della vicenda caricaturizzandoli e offrendone una visione personale – se pur aderente ai fatti. Per fare un esempio, su un palco completamente vuoto dominato solo dal protagonista – Eugenio De’ Giorgi – vestito di bianco, si rievoca l’invito che il premier Silvio Berlusconi avrebbe fatto a Gianpiero Fiorani – e confermato da quest’ultimo in un interrogatorio – di vestirsi di bianco per andare in visita a Villa Certosa.

Lo spettacolo è costruito su un’alternanza tra racconto/inchiesta e vignette/quadro in cui a momenti narrativi, funzionali alla vicenda, seguono farsesche riproposizioni teatrali del reale – come l’incontro a Villa Certosa tra Previti, il Senatore Luigi Grillo, il Presidente del Consiglio e il ‘Gianpy’, dove quest’ultimo decide di omaggiare Silvio Berlusconi di un cactus ed è costretto, nell’indifferenza delle guardie del corpo, a trascinarlo – in una metaforica via crucis – dal molo alle pendici della villa, in una più che assolata giornata di agosto; oppure quando Emilio Gnutti, imprenditore bresciano, coinvolto nella scalata bancaria, cerca di depositare il denaro di “troppo” nel Liechtenstein, impegnandosi in un comicissimo colloquio in anglo-bresciano con il principe Hans-Hadam II; o, ancora, Stefano Ricucci, immobiliarista romano, che vive con disagio il suo passato da odontotecnico “abusivo” affronta con spensieratezza delle improbabili transazioni finanziarie.

Personaggi che evocano con forza le macchiette della Commedia dell’Arte e che, seppure estremizzati nei modi, rimandano a una classe dirigente italiana disinvolta e priva di moralità.

Primo fra tutti il Gianpy, che costella i suoi discorsi di postulati-verità quali: «La vita è cara» oppure: «I soldi ricrescono, come le unghie», alternando inglese e italiano e non mettendo mai da parte il suo egocentrismo autoreferenziale come un moderno Narciso che si specchia, però, sulle porte scorrevoli d’ingresso delle banche.

Uno spettacolo estremamente comico proprio perché propone la verità in modo disincantato, mettendo in contrapposizione il disprezzo per la corruzione e le piccole vicende umane che la alimentano.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Libero
via Savona, 10 – Milano
fino a lunedì 15 marzo, ore 21.00

Previsioni meteo: diluvio universale. The rise and fall of Gianpy.
di Eugenio De’ Giorgi
Compagnia: Teatro Olmetto – Associazione Teatrale Duende