La Regina del musical

Impertinente e impudico come il mitico The Rocky Horror Picture Show, debutta a Milano il nuovo cult: Priscilla, la Regina del deserto.

Il film dal quale è tratto era un gioiellino, ma il musical è semplicemente strepitoso. E con questo potremmo anche siglare la recensione e rimandare i lettori alla visione diretta.

Ma per dovere di cronaca ci impegneremo e vi racconteremo un debutto contrassegnato da una standing ovation di alcuni minuti per l’intero cast – nessuna defezione alla milanese: quell’allontanarsi cafone mentre gli attori ringraziano; da applausi al termine di ogni numero; da mani che fremono per accompagnare il ritmo delle canzoni più famose degli anni 70 e 80; da piedi che faticano a segnare solo il tempo; da occhi che si perdono nell’arcobaleno dei colori di costumi decisamente camp e luci in grado di ricreare caleidoscopi magici nei quali obliarsi per oltre due ore. E due ore di oblio festoso e liberatorio, soprattutto in tempi grigi come questi – tra tagli alle pensioni, sbriciolamento dei diritti sindacali, tracolli finanziari pagati da una classe sociale incolpevole senza più domani né speranze – è davvero un regalo gradito per la mente e per lo spirito.
La trama del musical ricalca quella del film. Un on the road a bordo di un torpedone rosa di nome Priscilla con tre protagonisti (Bernadette, Mitzi – alias Tick, e Felicia) che ironizzano con intelligenza sui luoghi comuni e gli autentici limiti del machismo Aussi anni 80 – non molto diverso da quello che caratterizza ancora oggi il nostro Paese – scoprendo nel corso di un viaggio, anche interiore, il significato altro di termini quali: amore (declinato in ogni sua forma e genere), amicizia (e non complicità tra maschi) e rispetto (per ciò che ognuno è e non per quello che la società vorrebbe che fossimo).

Uno spettacolo che vanta coreografie e scene che strizzano l’occhio – tra parodia e omaggio – ai vecchi musical made in Broadway; tre eccellenti cantanti, Le Divas, perfettamente sincrone, insieme coro compatto e soliste di razza; musica finalmente dal vivo, eseguita da un ensemble affiatato; un cast, dai secondi ruoli ai ballerini di fila, formato da performer/cantanti/danzatori che dimostrano come in Italia si possa salire su un palco facendo qualcosa – e bene – e che il livello dei nostri interpreti è di molto superiore a quello della media televisiva. Tre protagonisti all’altezza del compito: misurato e credibile Simone Leonardi nei panni di Bernadette, altrettanto bravo e con una voce particolarmente duttile Antonello Angiolillo nel ruolo di Mitzi/Tick, e semplicemente strepitoso Mirko Ranù, che interpreta Felicia e al quale è affidato anche l’unico momento drammatico dello show, quello del pestaggio del “frocio”, brillantemente risolto con la tecnica del rallenty – che restituisce la situazione reale di violenza, senza rompere il ritmo leggero proprio del musical.

Eppure il punto di forza dello spettacolo – se la qualità non bastasse – è dato da un testo scorrevole, senza sbavature, asciutto, scandito da battute fulminanti e, per fortuna, mai edulcorate; un ritmo incalzante costruito su quadri funzionali che mixano momenti introspettivi ad altri decisamente camp; e una colonna sonora che evita le canzonette zuccherose da musical e le traduzioni improbabili in italiano, per restituire un’epoca socio-culturale – quella a cavallo degli anni 70/80 – ritmata da pezzi entrati ormai nell’immaginario comune: da I Will Survive di Freddie Perren e Dino Fekaris, cavallo di battaglia dell’icona gay Gloria Gaynor, a Like a Virgin di Madonna in periodo Material Girl, fino alle rivendicazioni femministe di Cyndi Lauper che riadatta il brano di Robert Hazard, Girls Just Want to Have Fun.

Due ore di divertimento puro e disinibito capaci di trasformare una Milano nebbiosa e un po’ bolsa in una capitale europea – un po’ meno succursale di qualche Stato teocratico e un po più palcoscenico laico e irriverente della variegata molteplicità degli amori.
Un passo di danza verso nuovi diritti?

Lo spettacolo continua:
Priscilla Palace
Teatro Ciak Webak.it
via Procaccini, 4 – Milano
da mercoledì 14 dicembre a fine stagione
orari: da martedì a venerdì, ore 20.45 – sabato, ore 16.00 e 20.45 – domenica, ore 15.30 e 20.45
(biglietti da 27 a 89 euro)

Priscilla La Regina del Deserto
Il musical
di Stephan Elliott e Allan Scott
tratto dal film The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert
regia Dean Bryant
Personaggi e interpreti principali:
Bernadette Simone Leonardi
Mitzi (Tick) Antonello Angiolillo
Felicia Mirko Ranù
Le divas Elena Nieri, Loredana Fadda e Valentina Ferrari
prodotto da MAS – Music Art & Show