Trasgressione e spettacolo on the road

Al teatro Brancaccio di Roma fa sosta Priscilla, la Regina del deserto, uno spettacolare musical con Simone Leonardi, Antonello Angiolillo e Mirko Ranù accompagnati da un’orchestra rigorosamente dal vivo.

Una scarpa con tacco a spillo gigante color argento, sovrana, accoglie il caloroso pubblico nel foyer del Brancaccio, dove si respira un’aria di festa.
Finalmente è giunto a Roma Priscilla, la Regina del deserto – il musical, evento che a Milano ha trionfato per quasi due stagioni. Il vecchio bus rosa – Priscilla appunto – fa tappa con i suoi tre protagonisti: la transessuale Bernadette, che un impeccabile Simone Leonardi impersona magistralmente, e le due drag queen Tick-Mitz – un sorprendente Antonello Angiolillo – e Adam-Felicia, ovvero «un bronzo di Riace che parla», Mirko Ranù, tutto muscoli e talento che rifà il verso all’icona del pop Madonna.
Per Angiolillo e Leonardi è un ritorno al teatro Brancaccio dove, sempre da protagonisti, hanno recitato rispettivamente nei panni della Bestia e di Din Don nel musical di grande successo La Bella e la Bestia, per Ranù invece è la prima volta su questo palcoscenico e realizza così uno dei suoi più grandi sogni di sempre.
Piume, parrucche, tacchi a spillo e scintillanti costumi irrompono senza sosta sulla scena per tutta la durata dello spettacolo, che colpisce oltre che per le eccellenti interpretazioni anche per il trionfo di colori che accende sin dall’inizio l’entusiasmo tra il pubblico sempre partecipe. La storia, che ricalca quella del film The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert di Stephan Elliott, vincitore del Premio Oscar nel 1995 per i costumi, è quella di tre artisti-amici che decidono di lasciare la noia e i problemi quotidiani a Sidney e portare il loro spettacolo di Drag Queen nell’entroterra australiano. Affrontano così un viaggio insieme, dopo la morte di “Tromba” (soprannome il cui significato verrà svelato durante lo spettacolo), compagno di Bernadette, per esibirsi all’Alice Casinò, locale gestito dalla moglie di Tick. Come mezzo di trasporto i tre adottano un vecchio bus, soprannominato Priscilla, col quale attraversano il deserto australiano. Strada facendo Priscilla li abbandona per un guasto, ma l’aiuto di Bob, un meccanico di larghe vedute, si rivelerà sorprendente.

La colonna sonora è un altro punto di forza dello spettacolo; brani come It’s raining men, Material girl, Finally, I say a little prayer, I love the Nightlife, I will survive e True Colors sono solo alcuni dei grandi successi di tutti i tempi che, grazie all’orchestra dal vivo composta di otto elementi e alle doti canore degli attori, risuonano tra battute condite di colorita trasgressione e sensazionali costumi – oltre cinquecento – minuziosamente ricostruiti. Pennelli e torte umane volteggiano lungo il palcoscenico del teatro, che riesce a ospitare l’enorme bus, unico elemento scenografico dello spettacolo, che si accende di luci e di colori fosforescenti e mette in moto eccitanti e sfarzose emozioni. Uno spettacolo in tutti sensi, che scuote, diverte e commuove, sicuramente riservato a un pubblico adulto e a chi sa leggere dietro le apparenze e ai vistosi lustrini.

Lo spettacolo continua:
Teatro Brancaccio
via Merulana, 244 – Roma
orari: da martedì a venerdì ore 21.00, sabato e domenica ore 16.00 e ore 21.00
(durata 2 ore e dieci circa intervallo escluso)

Priscilla, la Regina del deserto – il musical
di Stephan Elliot, Allan Scott
regia Simon Phillips
con Simone Leonardi, Antonello Angiolillo, Mirko Ranù, Maurizio Arena, Loredana Fadda,
Valeria Belleudi, Giada D’Auria, Andrea Verzicco, Elisa Musso, Luca Buttiglieri, Pedro Gonzalez, Gianluca Briganti, Nicola Ciulla, Matteo Faieta, Andrea Rossi, Salvo Maione, Giuseppe Galizia, Thomas Signorelli, José Antonio Dominguez, Mauro Coloru, Diego Capitani, Martina Pezzoli, Claudia Dell’Utri
coreografie Ross Coleman, Andrew Hallsworth
autore e produttore Allan Scott
supervisore associato al make up e alle parrucche Ben Moir
regista residente Toto Vivinetto
coreografo residente Thomas Signorelli
direttore d’orchestra Fabio Serri