Prosegue la rassegna Sguardi S-velati – Punti di vista al femminile con uno spettacolo dedicato a una delle folli più romantiche della drammaturgia moderna.

Risorge la figura di Ofelia, che per la prima volta in cinque secoli viene presentata in assenza delle figure maschili – il padre Polonio, il fratello Laerte e l’innamorato Amleto – che ne condizionarono ogni gesto in vita fino al compimento della tragica sorte.

I brani relativi alla protagonista sono estrapolati dall’opera originale e ricomposti a formarne una autonoma. La modernità della lingua shakespeariana è amplificata dall’uso di elementi artistici contemporanei, come il mezzo audio-visivo, posto sul palco a riprodurre baci cinematografici appassionati, simboli dell’amore, interprete mai menzionato eppure onnipresente.

Ofelia è una donna scissa, vittima della schizofrenia sociale che la tiene lontana dall’amato in nome degli obblighi imposti dal suo rango. Per questo in scena è rappresentata da due attrici che agiscono simultaneamente, una presente a se stessa, malinconica ma propositiva, l’altra immobile, smarrita, lo sguardo puntato in un altrove sconosciuto e lontanissimo.

Intorno a loro si muovono due figure maschili polivalenti, che in diversi momenti dell’opera sono servi, giullari, becchini. A loro la regia riserva il compito di tenere alto il dinamismo della rappresentazione, messo a rischio dal taglio fortemente intimista e speculativo del testo.

L’effetto luci accompagna il ritmo drammaturgico con costanza, immergendo i personaggi in una atmosfera calda e unitaria. Particolarmente curati i costumi, che disorientano nella loro alterna ispirazione classica e moderna.

Progetto O-felia costituisce in sé un’operazione di rottura e insieme di continuità con la tradizione: preserva gli elementi classici ma contemporaneamente li supera, in cerca di nuove prospettive, di nuovi spunti ermeneutici. Talvolta, però, la cerebralità che l’opera presuppone si lascia avvertire con forza, e affatica l’attenzione dello spettatore.

Un intervento certamente pregevole che però manca di un carisma vero e definitivo, e lascia il rimpianto di un potenziale enorme rimasto parzialmente inespresso.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Due Roma

vicolo due Macelli, 37 – Roma
fino a domenica 30 gennaio
orari: martedì e mercoledì ore 21.00, giovedì ore 18.00
(durata 50 minuti circa senza intervallo)

Progetto O-felia
di Soledad Agresti e Raffaele Furno
regia Raffaele Furno
con Annarita Cammarano, Janos Agresti, Soledad Agresti e Valentina Fantasia