Il fantastico mondo di Ad Arte

Fantastica giornata di teatro per il borgo vecchio di Calcata: Ad Arte – TeatroCineFestival presenta Puta e Qvinta, due spettacoli che, nella loro radicale diversità drammaturgica, offrono due forme possibili di teatro che, avendo ancora qualcosa da dire, sanno mirabilmente come farlo.

Allo spazio performativo L’Arte è, la cui apertura costituisce un indubbio, ennesimo, vanto per la direzione artistica del festival, va in scena Puta, monologo della venezuelana Rossana Veracierta scritto da Francesco Randazzo, già vincitore della XVII edizione del premio della critica Attori in cerca d’Autore del Teatro Brancaccio e Valle di Roma.

Un’esperta regia, consapevole di dover agire come se fosse assente, e una scrittura potente, in grado di complicare variazioni emotive e riflessioni socio-antropologiche sulla virilità dell’uomo italico, firmate entrambe da Randazzo, mettono a disposizione della Veracierta la possibilità di sfoggiare un talento impressionante per come riesce a determinare un’atmosfera di empatico coinvolgimento tra gli astanti.

L’interpretazione dell’attrice, ormai da tempo residente e naturalizzata italiana, cadenza con ritmo sfumature di gestualità e vocalità, oscillando alterazioni dal drammatico all’isterico, fino al rabbioso: dal dialogo a una voce con l’invisibile poliziotto di turno, chiamato a garantire «le ipocrisie della nostra società perbenista e contraddittoria» di cui, in privato, sono protagonisti e clienti quegli stessi maschi che, in pubblico, esaltano la sacralità del vincolo coniugale, emerge dirompente la tragedia della consapevolezza di una «ragazza [che, ndr] sembra accusare duramente piuttosto che subire un interrogatorio».

Una tragedia letteralmente umanitaria, se letta all’interno del commercio di carne che caratterizza le vie, anche principali, delle nostre città metropolitane, e della quale, per l’indubbia efficacia narrativa della pièce, preferiamo lasciare agli spettatori il piacere di scoprirne l’incedere.

Segue, al teatro alla Greca, il geniale Qvinta, spettacolo frutto della collaborazione tra due percorsi artistici finora divergenti: la parola di Riccardo Goretti e la ricerca visuale di Teatrificio Esse.
Accostate con audace tangenza drammaturgica, Qvinta sorprende da tutti i punti di vista, tanto più se ne considera la progettualità collettiva: formalismo registico, rigore recitativo e compiuto utilizzo della metateatralità concorrono a costruire i confini di un allestimento dagli irresistibili confini umoristici, ma capace di collocarsi su una resa estetica di prim’ordine. La ricorrenza figurativa e verbale della quinta che dà il nome alla rappresentazione (teatrale, di Beethoven, l’Enrico V), il processo live di smaterializzazione della persona e costruzione del personaggio, l’uso della dimensione ludica diversamente declinata in comicità e poesia (dall’erotismo mascherato del celebre discorso di San Crispino allo straordinario e surreale momento delle mani bianche), il coinvolgimento discreto e perfettamente integrato del pubblico, sono tutti elementi che vengono a comporre una sinfonia di quadri perfettamente riuscita per omogeneità di sviluppo e modulazione dei tempi scenici.

Ma vestito di una spoglia scenografia, Qvinta sconcerta, soprattutto, per come esalta l’elemento primordiale del fare teatro, quello attoriale, dando luogo a un allestimento capace di prendere e mutare forma a seconda della replica e della platea di riferimento, senza mai perdere la propria identità.

Chapeau.

Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di Ad Arte 2015 – TeatroCineFestival
Spazio performativo L’Arte è
via degli Anguillara
ore 17:30
Puta

scritto e diretto da Francesco Randazzo
con Rossana Veracierta

Teatro alla Greca
zona Capomandro, Calcata (VT)
ore 21:00
Teatrificio Esse e Riccardo Goretti presentano
Qvinta
scritto, interpretato e diretto d Armando Sanna, Pasquale Scalzi, Riccardo Goretti, Aldo Gentileschi
musiche originali di Aldo Gentileschi
supervisione coreografica Sara Nesti
voce di Arianna Testi
in collaborazione e con il contributo di Fondazione Teatro Metastasio, Fonderia Cultart, Spazio Culturale La Gualchiera
durata 75′