Infrangere il cerchio dell’eterno ritorno

San FerdinandoAl Teatro San Ferdinando di Napoli Cristiana Morganti porta in scena in prima mondiale il nuovo lavoro, frutto di una residenza artistica svoltasi durante l’edizione del Napoli Festival Teatro Italia 2019.

Quartieri di Vita, alla quarta edizione dal 22 novembre al 6 marzo 2020, è il Festival di formazione e teatro sociale – diretto da Ruggero Cappuccio e sostenuto dalla Fondazione Campania dei Festival – che si allarga da Napoli verso altre importanti località dell’intera regione. Una manifestazione dal basso, con la partecipazione di fasce fragili della società, nel segno dell’inclusione e della condivisione e per contrastare gli stereotipi. Il Festival include non solamente laboratori attoriali ma anche per l’acquisizione di professionalità in ambito scenografico, costumistico e per altre maestranze teatrali.
Molti gli appuntamenti in programma, suddivisi in due differenti percorsi e periodi. Da segnalare, nella seconda parte – tra febbraio e marzo – che i numerosi laboratori di formazione professionale porteranno i loro esiti di fronte al pubblico proprio nei luoghi a maggior rischio sociale, quali il carcere di Secondigliano, un Centro Sprar (Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e i Quartieri Spagnoli, oltre che sui consueti palcoscenici campani.
Per quanto riguarda la prima parte di Quartieri di vita, che si concluderà il 6 gennaio 2020, la stessa è dedicata a Pina Bausch – a dieci anni dalla scomparsa. Ballerina e coreografa tedesca di fama mondiale, fondatrice del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch (dalla località, in Germania, sede della compagnia), nome-simbolo non solamente del teatrodanza da lei abbracciato come progetto artistico negli anni ‘70, ma altresì esempio per chi inizi dal basso. Bausch, infatti, raggiunse New York grazie a una borsa di studio – che le avrebbe permesso di dimostrare il suo talento personale e, in seguito, l’avrebbe avviata al successo.
Il percorso in omaggio a Pina Bausch, iniziato già nella scorsa edizione di Quartieri di Vita, si estende alla Sala Re_PUBBLICA Madre – presso il Museo Madre – con un’istallazione di Ismaël Dia, Direttore dell’archivio della Fondazione Bausch, e di Matthias Burkert, stretto collaboratore della coreografa tedesca. Per ampliare l’offerta agli appassionati di danza contemporanea, sempre al Museo Madre, sono altresì previsti dei workshop con Marigia Maggipinto – coreografa e danzatrice del Tanztheater Wuppertal.

Ma veniamo allo spettacolo. Cristiana Morganti, coreografa e regista di Another round for five, per circa vent’anni è stata tra le danzatrici di spicco delle opere di Pina Bausch e ha partecipato alla maggior parte degli spettacoli della Compagnia, con la quale tuttora collabora. La performance, andata in scena in prima mondiale il 14 e 15 dicembre scorsi al Teatro San Ferdinando di Napoli, è l’epilogo di un laboratorio danzattoriale con cinque artisti di risonanza internazionale – provenienti da differenti esperienze professionali – tenutosi durante il Festival estivo Napoli Teatro Italia e fa parte del progetto formativo/performativo dedicato a Bausch.
Insignita di numeri premi, Cristiana Morganti nel nuovo spettacolo approfondisce il tema del cerchio, non come figura geometrica ma come valenza di circolo vizioso, costrizione senza via d’uscita. Un significato, quello da lei indagato, che rimanda istantaneamente ai contesti sociali dei quali Quartieri di vita si interessa e da cui attinge, e alle realtà intessute di percorsi liminali, circostanze non virtuose, vite che girano intono a se stesse, dalle quali è difficile sfuggire e che, spesso, si subiscono a causa dell’estrazione sociale familiare.
Sullo spazio scenico occupato unicamente da cinque sedie in cerchio, e sostenuta da giochi di luce e brani musicali di generi eterogenei, minimalisti ma pregnanti, inizia la performance dei danzattori – che, data la differente provenienza geografica, in più occasioni usano idiomi diversi, ossia ognuno la propria lingua madre per le parti attoriali. Le coreografie hanno forti affinità con la danza-teatro di Pina Bausch, con-fondono i danzattori in movimenti talvolta uniformi, simili a quelli delle catene di montaggio industriali; altre, totalmente dissonanti a livello individuale ma esteticamente armoniosi alla vista. Numerose corse sregolate lungo le diagonali del palco risultano in perfetta assonanza con la perfezione dei brani di musica classica utilizzati per la narrazione scenica.
I cinque giovani danzatori – tre donne e due uomini – si esprimono con movimenti che, talvolta, risultano anche bizzarri, sebbene univoci nella rappresentazione del cerchio, che a sprazzi appare quasi magico ma, prevalentemente, è elemento castrante. Nel cerchio dell’esistenza si piange, si dialoga, si litiga, ci si dibatte e si tenta di evadere, ma alla fine qualcuno – sempre contro la nostra volontà – ci trascina di nuovo al suo interno, e non resta che attendere la fine di un’altra giornata per rilassarsi un po’, fumare una sigaretta e bere qualche bicchiere di troppo per seguitare a indossare la maschera e fingere che tutto sia a posto.
Novanta minuti non-stop di teatro-danza, con qualche esuberanza ripetitiva, che rinvia facilmente al messaggio intrinseco del vortice della vita dal quale ognuno di noi – per molte e diverse ragioni – tenta quotidianamente di sgattaiolare via. Una performance veloce e vibrante che mette ben in evidenza le caratteristiche peculiari dei danzattori e invita a vedere quest’arte con occhi e aspettative differenti dal consueto.

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito del Festival Quartieri di Vita 2019:
Teatro San Ferdinando

piazza Eduardo de Filippo, 20 – Napoli
sabato 14 dicembre 2019, ore 21.00

Another round for five
regia e coreografia Cristiana Morganti
interpreti Maria Giovanna Delle Donne, Anna Fingerhuth, Justine Lebas, Antonio Montanile e Damiaan Veens
collaborazione artistica Kenji Takagi
disegno luci Jacopo Pantani
assistenti di prova Anna Wehsarg e Elena Copelli
editing musiche Bernd Kirchhoefer
direttore tecnico Simone Mancini
produzione il Funaro di Pistoia con Fondazione Campania dei Festival
in coproduzione con TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio di Prato, Associazione Teatrale Pistoiese, Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni e MA Scène nationale – Pays de Montbéliard
con il sostegno finanziario del Goethe-Institut di Napoli e del Ministero Federale degli Affari Esteri di Berlino in collaborazione con Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale

www.teatrostabilenapoli.it